F1. Ferrari, Lewis Hamilton preoccupato: "Non vedo l’ora che finisca la stagione, e il 2026 non mi entusiasma"

F1. Ferrari, Lewis Hamilton preoccupato: "Non vedo l’ora che finisca la stagione, e il 2026 non mi entusiasma"
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Lewis Hamilton lancia un segnale di preoccupazione in Ferrari: dopo un 2025 difficile, il sette volte campione del mondo ammette di non essere entusiasta all’idea della stagione 2026
25 novembre 2025

Il sipario sul Gran Premio di Las Vegas 2025 è calato, e la Formula 1 si prepara già al prossimo appuntamento, il penultimo di questa stagione: la gara in Qatar, dove tornerà per l’ultima volta il format Sprint. Poi sarà tempo di Abu Dhabi, che concluderà la stagione più complicata di Lewis Hamilton in quasi 20 anni di carriera. La demotivazione in lui, da quando è arrivato in Ferrari, appare sempre più evidente e preoccupante.

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Con il Gran Premio di Las Vegas archiviato, è ufficialmente passato un anno dall’ultimo podio conquistato in Formula 1 da Lewis Hamilton, chiaro sintomo di quanto questa prima stagione in Ferrari sia stata difficile per il britannico. L’acclimatamento con l’ambiente di Maranello si è rivelato più insidioso del previsto e, soprattutto, ha dovuto fare i conti con una vettura dalle prestazioni mediocri, che non gli ha permesso di ritrovare la sicurezza auspicata prima dell’inizio del mondiale 2025.

Tutto ciò si è tradotto in uno sconforto costante durante quasi tutti gli appuntamenti disputati finora. Tuttavia, fino a qualche gara fa, in lui aleggiava ancora una motivazione legata all’avvento della nuova era tecnica. Hamilton ha sempre sottolineato che il suo principale problema non era tanto la SF-25, quanto la difficoltà ad adattarsi alle vetture ad effetto suolo. Se in Mercedes, una monoposto che conosceva a fondo, riusciva a trovare la chiave giusta, a bordo della Ferrari, di cui deve ancora comprenderne appieno i meccanismi, la difficoltà è maggiore.

Chiudere questo capitolo doloroso della sua carriera e iniziarne un altro con vetture completamente diverse era per lungo tempo il suo angolo di salvezza, che gli permetteva di ritrovare un appiglio nei momenti di sconforto e di rialzarsi dalle difficoltà di questo primo anno in Rosso. Adesso, però, la situazione sembra più grave del previsto, come dimostrano anche le parole rilasciate al termine del weekend di Las Vegas, protagonista della peggior qualifica della sua carriera in Formula 1: mai prima d’ora, infatti, era partito dal fondo della griglia per ragioni puramente di performance, senza problemi o penalità legate alla vettura. A questo si è aggiunta la decima posizione al traguardo, bloccato dietro la Sauber di Nico Hulkenberg nonostante il vantaggio di mescola, poi trasformata in ottava a seguito della clamorosa doppia squalifica delle McLaren.

Parlando ai microfoni di BBC Radio 5 Live, Hamilton ha espresso parole cariche di sconforto, non solo per questo finale di stagione, ma anche in vista del futuro. “È un risultato terribile. Non c’è nulla di positivo da trarre da oggi. Non vedo l’ora che finisca questa stagione. Non sono entusiasta della prossima gara”. Alla domanda se ciò significasse che non fosse entusiasta della prossima gara in Qatar, Hamilton ha chiarito: “No, anche della prossima stagione”.

A cercare di smorzare la tensione ci ha pensato Frédéric Vasseur: “È dura presentarsi davanti alla TV cinque minuti dopo una gara difficile. Capisco perfettamente l’adrenalina, le emozioni, la tendenza a commentare in modo un po’ crudo. Preferisco che i piloti siano sinceri alla fine della gara, sfogando la loro frustrazione quando non si è fatto un buon lavoro, quando la macchina non va, invece di fare finta che vada tutto bene”.

Le parole del team principal rappresentano anche una risposta inevitabile, considerando che il post-gara di Las Vegas era la prima volta per Vasseur davanti alla stampa, dopo le critiche di John Elkann ai suoi piloti. “È umano essere contrariati, trasportati dalle emozioni. L’importante non è ciò che dicono alla TV, ma ciò che fanno il lunedì mattina con il team per migliorare. Credo sia facile capire perché Lewis non sia contento di aver concluso decimo a Las Vegas, e che anche la Ferrari non lo sia. Dobbiamo reagire lavorando insieme per fare meglio. Non è un dramma, dobbiamo solo continuare a spingere. Sarei preoccupato se non vedessi questo tipo di frustrazione di fronte a un decimo posto”.

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