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2016 - La prima di Max
Siamo nel 2016, piena era turbo-ibrida. La Mercedes ha iniziato nel 2014 un ciclo che si rivelerà poi il più vincente di sempre. Il duello tra Hamilton e Rosberg si rinnova anche nel 2016, ma questa volta è il tedesco a partire meglio, infilando 4 vittorie nelle prime 4 gare, mentre Hamilton si deve accontentare di 3 podi e un piazzamento a punti. Per l’appuntamento catalano la W07 domina ancora una volta le qualifiche, con Hamilton a partire dal palo seguito da Rosberg. Si profila ancora una volta una gara a senso unico quando accade l’impensabile. Rosberg parte meglio e sopravanza Hamilton che però prova a riprendersi la leadership all’uscita della curva 3. Nico però non molla e lo chiude sull’erba, generando un contatto che manda entrambe le Frecce d’Argento fuori pista. Mentre nel box Mercedes si infiamma la discussione, la leadership passa quindi clamorosamente alle due Red Bull. Dopo che il valzer dei pit stop si conclude è il giovanissimo Verstappen a prendere il comando, mentre Räikkönen lo incalza. Il finnico prova in tutti i modi a sopravanzarlo fino all’ultimo giro ma alla fine l’olandese conquista la sua prima vittoria, divenendo il più giovane di sempre a trionfare nel Mondiale. Il talento di Max è ancora grezzo ma già si intravede qualcosa di speciale.
1986 - Un soffio quasi da record
Torniamo indietro di 30 anni spostandoci sul tortuoso circuito di Jerez de la Frontera. Il Campione del Mondo in carica è Alain Prost ma la macchina da battere sembra essere sin dall’inizio la Williams FW11 di Piquet e Mansell. È il secondo appuntamento della stagione e tanto per cambiare dalla pole scatta Senna con la sua Lotus, seguito a ruota dalle due monoposto inglesi. Al via le posizioni restano pressoché invariate, ad esclusione di Mansell che scivola al quinto posto. Mentre Piquet accusa delle noie meccaniche il Leone mette in pratica la superiorità della sua Williams rimontando fino alla testa della gara. L’eccessiva usura degli pneumatici però lo costringe ad un pit stop imprevisto. Con circa 20 secondi da recuperare al brasiliano in meno di 10 giri, Nigel comincia una furiosa rimonta che lo porta a sfiorare l’impresa e ad appaiare Senna proprio sulla linea del traguardo. Alla fine il margine tra i due sarà di soli 14 millesimi a favore dell’alfiere della Lotus, al tempo il secondo minor distacco di sempre per un Gran Premio di Formula 1.
1991 - Ruota a ruota sul filo del rasoio
5 anni dopo, stessi piloti, circuito diverso. Il 1991 segna il debutto del nuovissimo tracciato del Montmeló, inaugurato in vista degli imminenti giochi olimpici del 1992. Il circuito coniuga un lunghissimo rettilineo di 1047 metri a una combinazione di curve lente e veloci che lo rendono molto tecnico e apprezzato. È ancora una volta il binomio Senna-McLaren a farla da padrone ma cominciano a vedersi i primi segnali della super-Williams che dominerà buona parte degli anni ‘90. Il tracciato è umido e Senna partito dalla pole si avvia in testa. Mansell però è superiore e dopo una partenza a rilento rimonta il brasiliano dopo pochi giri e lo sopravanza sul lungo rettilineo dopo che i due ingaggiano un ruota a ruota leggendario tra le scintille che si protrae fino alla prima curva. La gara alla fine andrà all’inglese, mentre il Mondiale andrà per l’ultima volta al brasiliano della McLaren.
1981 - L’ultima fatica di Gilles
Gilles Villeneuve è entrato nel cuore degli appassionati e dei ferraristi in maniera indelebile, nonostante il canadese abbia collezionato solo 6 vittorie nella sua breve carriera, alcune di queste sono entrate di prepotenza nella memoria collettiva. La sua ultima affermazione, quella ottenuta a Jarama nel 1981 è probabilmente quella più iconica. La Ferrari dopo un disastroso 1980 ha portato al debutto la nuova 126CK sovralimentata, la prima rossa turbo della storia del Mondiale. La macchina è potente, ma ancora troppo acerba e difficile da guidare. Nonostante questo il canadese la porta al successo a Monaco, tra le strette stradine del principato, e proprio a Jarama. Il circuito poco si adatta alle caratteristiche della macchina, ma l’Aviatore dopo aver preso la testa della corsa al 14° giro, non la molla più fino alla fine, allungando sul rettilineo grazie alla potenza del V6 turbo e resistendo strenuamente agli attacchi delle più agili vetture aspirate nel misto. La strenua resistenza durata per più di 60 giri e la volata finale a 5 macchine rimangono ancora oggi impressi negli albi d’oro del Gran premio di Spagna.
1996 - La danza nella pioggia
È il 2 giugno 1996 e la Formula 1 arriva in Catalogna per il 7° appuntamento stagionale. La notizia della stagione è il passaggio multimiliardario di Schumacher alla Ferrari. Il tedesco fresco della doppia affermazione iridata con la Benetton è atteso come un Messia ed ha l’arduo compito di riportare in alto la Ferrari a digiuno dal 1979 e in una crisi tecnica senza precedenti che si protrae dal 1991. La rifondazione però non è immediata, la F310 del 1996 è ben lontana dalle imprendibili Williams di Hill e Villeneuve e l’amore tra Michael e la Ferrari fatica a sbocciare. Dopo la delusione di Monaco si arriva in Spagna con il solito copione. Le Williams monopolizzano la prima fila staccando l’alfiere della Ferrari di quasi un secondo, ma la domenica ci pensa il proverbiale diluvio a riscrivere la storia. Mentre i rivali cominciano letteralmente a naufragare, Schumacher mette in pratica il suo talento e la sua abilità sul bagnato per imprimere un ritmo a dir poco inavvicinabile girando svariati secondi più veloce della concorrenza. Una cavalcata inarrestabile che culmina con il primo storico trionfo a bordo della rossa e con i ferraristi che possono tornare a sognare. È solo l’inizio di una storia straordinaria.