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Alla vigilia del Gran Premio di Abu Dhabi, ultimo appuntamento della stagione 2025, Gabriel Bortoleto si prepara a salutare ufficialmente l’era Sauber: dal prossimo anno, con l’arrivo di Audi, comincerà una nuova fase per il team e per la carriera del brasiliano, protagonista di un convincente primo anno in Formula 1. A Yas Marina il pilota della Kick Sauber affronta un weekend doppiamente speciale: la tappa che chiude la stagione e, soprattutto, la pista in cui dodici mesi fa si era laureato campione di Formula 2.
Bortoleto torna ad Abu Dhabi su una monoposto della Sauber dopo aver svolto qui i test post-stagionali nel 2024. Ma, come sottolinea, è ormai un altro pilota: “L’anno scorso avevo fatto pochi giri, era solo la mia seconda volta su una F1. Adesso guido e approccio le cose in un modo completamente diverso. Sono eccitato di tornare qui”. Il brasiliano si aspetta sensazioni molto differenti anche dalla vettura: “La macchina è cambiata tanto da quel test. Abbiamo evoluto molto il progetto e sarà tutto diverso da guidare. Il midfield è strettissimo, un decimo può mandarti fuori in Q1 o in Q3. Ma credo che possiamo esserci e provare a prendere punti”.
Ripercorrendo i momenti chiave del suo primo anno in Formula 1, Bortoleto non ha dubbi: “Budapest è stata la mia miglior gara: grande qualifica, un sorpasso al primo giro, ottima gestione gomme e P6. Lì avevamo un passo puro, è stata davvero divertente”. Tra gli altri punti alti cita Austria, Monza e Spa, dove ha ottenuto risultati solidi e i primi punti iridati. Come molti rookie, Bortoleto ha trovato la complessità tecnica della Formula 1 la difficoltà maggiore: “La quantità di informazioni che ricevi è incredibile. L’anno scorso, al test, non capivo quasi niente: non sapevo davvero cosa volessi dalla macchina. Quest’anno ho imparato tantissimo grazie agli ingegneri”. Una crescita che proseguirà anche nel 2026.
Con l’arrivo ufficiale di Audi, dalla prossima stagione l’asticella si alzerà per tutto il team: “Non parlerei di pressione. Ci saranno più responsabilità: è l’inizio di un progetto, di una nuova generazione di auto e di una power unit nuova. Dovremo sviluppare una buona base per puntare al titolo un giorno”. Il cambio regolamentare del 2026, però, per un giovane può essere un vantaggio: “Ho cambiato macchina per tre anni di fila: F3, F2, F1. Guidare una vettura completamente nuova non mi spaventa. È un reset per tutti, un’opportunità”.
Tornare a Yas Marina significa rivivere il momento più importante della giovane carriera del brasiliano: “Il titolo F2 è stato speciale, ma anche tutto il weekend lo era stato. Ho grandi ricordi”.
Parlando del futuro debutto in F1 di Arvid Lindblad, Bortoleto è ottimista: “Arb ha molta esperienza come rookie. Anche con un nuovo regolamento faranno di tutto per metterlo nelle condizioni migliori. Io ho ricevuto tutto ciò di cui avevo bisogno”.
Sul campionato in chiusura con la lotta a tre tra Lando Norris, Max Verstappen ed Oscar Piastri, Bortoleto analizza la situazione: “È tutto molto vicino. Red Bull e McLaren sono davanti e non sarà facile colmare il divario di 12 punti. Se Max vince e tutto va come deve, merita il titolo: ha fatto meno errori di chiunque altro”. E sul comportamento in pista: “In gara bisogna fare attenzione: se sei vicino a chi lotta per il mondiale, non vuoi essere la causa di un problema. Speriamo di non essere coinvolti, faremo la nostra corsa e cercheremo un buon risultato”.
Con Audi alle porte, la domanda è inevitabile: “Il tedesco? Devo impararlo… magari quest’inverno uso Duolingo”, scherza Bortoleto, ammettendo che sa dire solo “Danke”. Infine, lontano dalle piste, il brasiliano rivela una vita semplice: “Hobby? Non faccio molto. Dormire sul divano e guardare Netflix. È un hobby, no? A me piace”.