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La Formula 1 si appresta a tornare in pista questo weekend per il Gran Premio del Brasile 2025, dove tornerà anche il format Sprint. Sarà un fine settimana molto particolare per Lewis Hamilton che, a Interlagos, è considerato un eroe di casa. Nel 2022, infatti, il sette volte campione del mondo ha ricevuto la cittadinanza onoraria brasiliana, confermando il forte legame con il popolo del suo idolo, Ayrton Senna. A queste emozioni, però, si aggiungono anche le difficoltà vissute in questo primo anno in Ferrari.
Sicuramente la stagione, giunta al suo ventunesimo appuntamento, non si è rivelata come Hamilton sperava. L’ambizione per il suo debutto con la Ferrari era quella di vincere il mondiale, o quantomeno riportare a Maranello una vittoria che manca da più di un anno. La realtà, però, è stata ben diversa. Il periodo di acclimatamento si è rivelato più impervio del previsto e l’adattamento alla vettura ha mostrato un primo segnale positivo soltanto al rientro dalla pausa estiva, quando il pilota ha ritrovato feeling con la SF-25 — già di per sé problematica per motivi strutturali — grazie agli ultimi aggiornamenti.
Dopo le ferie, si è potuto notare un netto miglioramento nelle sue prestazioni, ma Hamilton non ha ancora ritrovato la forma di un tempo, quella che anche Valtteri Bottas spera possa recuperare quanto prima. Dopo cinque anni trascorsi insieme in Mercedes, il futuro pilota Cadillac conosce a fondo il suo ex compagno di squadra e ha individuato cosa abbia reso questo primo anno in Ferrari così complicato per il numero 44. «È stato un grande cambiamento per lui – ha dichiarato Bottas a RacingNews365 – Ha trascorso in Mercedes tantissimo tempo. Era così abituato al modo in cui funziona la squadra e conosceva a memoria tutti i membri».
«Poi ti ritrovi in un team con una mentalità completamente diversa, con tutte le persone nuove attorno, e hai anche un tipo diverso di macchina da guidare, una power unit differente, e non è facile. Mi piacerebbe vederlo tornare al suo massimo splendore. Il tempo lo dirà», ha proseguito il finlandese, sottolineando quanto per Hamilton l’adattamento al mondo di Maranello sia stato penalizzante. A tutto ciò va aggiunto un ulteriore elemento: fin dall’introduzione delle vetture ad effetto suolo, il britannico ha faticato a ritrovare la forma che gli ha permesso di conquistare sette titoli mondiali. È stato lo stesso pilota ad ammettere come questa generazione di monoposto abbia sacrificato parte del suo talento e ora spera di poter tornare alla gloria di un tempo con la nuova era tecnica che debutterà il prossimo anno.