F1. Ferrari quinta forza dietro alla Williams: è questa la dura realtà delle qualifiche del GP di Miami 2025

F1. Ferrari quinta forza dietro alla Williams: è questa la dura realtà delle qualifiche del GP di Miami 2025
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Nelle qualifiche del Gran Premio di Miami 2025 di Formula 1, la Ferrari è risultata la quinta forza in campo, alle spalle pure della Williams. E secondo Charles Leclerc fare più dì così con la SF-25 è impossibile
4 maggio 2025

Max Verstappen in pista si muove con la sicurezza del capitano che ha affrontato mille burrasche, raggiungendo il picco di performance apparentemente inaccessibile di una monoposto capricciosa. Nelle qualifiche del Gran Premio di Miami 2025 di Formula 1 si è preso la pole position per soli 65 millesimi, costruendola nel primo settore, grazie a un’ottima introduzione delle gomme. Nel resto del giro, d’altronde, la McLaren poteva contare sulla capacità della MCL39 di mantenere gli pneumatici nella corretta finestra di utilizzo fino al termine della tornata, senza incappare nel surriscaldamento come certi avversari.

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C’è moltissimo di Verstappen nella pole di Miami – per capirlo basta vedere dove si è piazzato Yuki Tsunoda – ma bisogna dare credito alla Red Bull di aver lavorato in maniera ottima per affinare l’assetto della RB21. Viene naturale chiedersi cosa potrebbe fare la scuderia di Milton Keynes se non avesse una galleria del vento obsoleta, che finisce per rendere il raffronto della pista ancora più cruciale di quanto non lo sia per gli altri. Non è l’unica debolezza di un team che scricchiola anche per le operazioni in pista, con problemi durante le soste che continuano, arrivando a minare in certi casi gli ottimi spunti di Verstappen.

Sull’economia della qualifica di Lando Norris, secondo, pesa una sbavatura nell’ultimo tentativo lanciato, ma si accontenta di essere davanti a Oscar Piastri. A separarli c’è Andrea Kimi Antonelli, ancora più efficace di Russell su una pista su cui sembra aver trovato il giusto feeling. Il punto di domanda per la Mercedes è la gestione della gomma in gara, soprattutto se dovesse esserci molto caldo. In queste circostanze la McLaren sarebbe favorita sulla distanza di gara, con la sua capacità di gestire gli pneumatici posteriori.

Antonelli dopo le qualifiche ha detto di aver faticato, il che la dice lunga sulle sue ambizioni, visti i soli 67 millesimi di distacco rimediati dal poleman Verstappen. I primi cinque sono racchiusi in 181 millesimi. Oltre a Tsunoda, manca la Ferrari, che in qualifica a Miami non è stata nemmeno la quarta forza, ma addirittura la quinta. Sul giro secco la Ferrari è stata meno efficace della Williams, che ha piazzato entrambi i piloti davanti alla scuderia di Maranello. È un dato di fatto che pesa come un macigno per una scuderia che all’inizio di questa stagione aveva naturalmente altri obiettivi.

Dopo il podio ottenuto nella Sprint grazie a una sua intuizione strategica, Lewis Hamilton non ha passato nemmeno il taglio della Q2. Il suo crono, di soli 58 milliesimi più lento rispetto a quello di Leclerc, dimostra come tra i due le differenze prestazionali si siano assottigliate. Ma c’è poco da festeggiare, se si tiene conto del distacco di mezzo secondo rimediato da Leclerc su Verstappen nella Q3. Entrambi sono arrivati al limite prestazionale di una monoposto che manca grip meccanico nel secondo settore, ma che accusa il ritardo maggiore nel primo.

Un segnale, questo, di difficoltà nel portare in temperatura le gomme sin dall’inizio del giro. La SF-25 non è concepita per fare meglio in qualifica che in gara, ma partire così indietro è una vera condanna. Sentire Leclerc dire che non può fare più di così rende l’idea della situazione della Ferrari. Perché dice la verità. Il potenziale per la gara risulta nullo se si parte così indietro, ormai è evidente. La Rossa non può nemmeno sperare nella pioggia, perché la Sprint ha esposto le debolezze della SF-25 sul bagnato. La Ferrari naviga davvero in acque turbolente. E il sereno all’orizzonte non si vede.

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