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Alla vigilia del Gran Premio d’Italia a Monza, Frédéric Vasseur ha fatto il punto sul presente e sul futuro della Ferrari, parlando sia del grande cambiamento regolamentare atteso nel 2026 sia delle prospettive per l’attuale stagione.
“In fabbrica non stiamo più sviluppando la vettura 2025 già da diversi mesi: tutte le nostre risorse sono concentrate sulla monoposto del 2026”, ha esordito Frédéric Vasseur di fronte ai media italiani. “È un progetto enorme e non dobbiamo sottovalutarlo: sarà la prima volta nella storia della Formula 1 che cambieranno contemporaneamente carburante, gomme, motore, telaio, aerodinamica e regolamento sportivo. Di fatto, cambierà tutto. Due anni fa ci siamo trovati ad affrontare una rivoluzione importante solo sul fronte aerodinamico, ma oggi si tratta di un cambio di mentalità e di filosofia di sviluppo. Sarà una sfida completamente diversa, per noi e per tutte le squadre”.
“Charles ha già vinto due volte qui e conosce bene i segreti di Monza. Per Lewis sarà la sua prima volta con la Ferrari, ma non ha bisogno di consigli: ha l’esperienza necessaria per gestire la pressione, basti pensare a Silverstone o ad altri grandi appuntamenti che ha già affrontato", ha proseguito riferendosi alla gestione di un weekend così importante per la Ferrari. "Certo, partire con una penalità in griglia non è l’ideale, ma abbiamo scelto di non fare ricorso e di restare concentrati sulla prestazione. Cinque posizioni a Monza pesano meno che a Monaco o a Zandvoort, e la priorità è essere focalizzati sul lavoro di pista”.
“Il reparto corse è pienamente concentrato su questa stagione. Le esperienze delle gare ci servono anche in ottica futura, perché tutto ciò che impariamo può essere utile per il 2026. L’obiettivo adesso è conquistare il secondo posto nel campionato Costruttori e restare subito dietro a McLaren. Sulla carta oggi la McLaren è più veloce di noi, ma in alcune occasioni siamo riusciti a stare davanti: la pole a Budapest e la prima fila di Spa lo dimostrano. Non voglio fissare un numero di vittorie, ma puntiamo a essere costanti e a sfruttare le nostre occasioni”.
“Quello che rende speciale la Ferrari è la passione della gente comune. Non solo i tifosi sugli spalti, ma anche le persone che ogni giorno vengono davanti alla fabbrica a portare regali e incoraggiamenti. Dopo la vittoria dello scorso anno, i meccanici sono tornati a Maranello alle due di notte e hanno trovato ancora mille tifosi ad accoglierli con cori e applausi: scene uniche al mondo. Quando Carlos conquistò la pole a Monza fu come un gol in uno stadio di calcio: un’emozione che solo Ferrari e Monza possono dare”.
“Non ho protestato, ma questo non significa che fossi d’accordo", ha aggiunto riferendosi alla penalità inflitta ad Hamilton. "Mi è sembrata una decisione dura, presa in una situazione particolare: l’episodio era avvenuto 40 minuti prima della partenza e i piloti non hanno sempre il tempo materiale per reagire. Inoltre, quando si chiede a qualcuno di rallentare, la valutazione è soggettiva: per alcuni bastano 10 km/h, per altri 100. Sarebbe meglio avere regole più chiare e oggettive, così da evitare interpretazioni”.