F1. GP Olanda, Sainz: "Auto 2026? Sarà come con i motori del 2014: all’inizio tutti pensavano ‘che diavolo è questo?’ e ora è la normalità"

F1. GP Olanda, Sainz: "Auto 2026? Sarà come con i motori del 2014: all’inizio tutti pensavano ‘che diavolo è questo?’ e ora è la normalità"
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Carlos Sainz racconta il suo approccio al Gran Premio d’Olanda, tra strategie, pit lane strette e preparazione mentale. Il pilota della Williams guarda anche al futuro: “Il regolamento 2026? Sarà come con i motori del 2014: all’inizio tutti penseranno ‘che diavolo è questo?’ e poi sarà la normalità”
28 agosto 2025

Carlos Sainz, dopo le tre settimane di pausa estiva ed essere rimasto bloccato nel traffico per raggiungere Zandvoort, è pronto a tornare in pista per il quindicesimo appuntamento stagionale di Formula 1, il Gran Premio d'Olanda 2025. Una delle novità del weekend olandese saranno le nuove linee guida della FIA circa il limite di velocità in pit-lane.

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La pit lane di Zandvoort è nota per la sua strettezza. “Quest’anno hanno aumentato la velocità in pit lane a 80 km/h – ha spiegato Sainz – Domani quando guideremo potrò dare alla FIA il mio feedback sulla sicurezza, se sentirò che è un po’ rischioso o meno. Ma credo sia stato fatto per rendere più spettacolari le gare e favorire la possibilità di una strategia a due soste. In Ungheria, ad esempio, si è fatto un’unica sosta e sorpassare era complicato. Ora sembra che tutti puntino sempre a un’unica sosta, quindi immagino che vogliano rendere le gare più interessanti”.

La prima parte della stagione è stata mentalmente impegnativa. “È stata dura – ha raccontato – più volte ero competitivo con un buon passo, ma i risultati non arrivavano. La pausa estiva è stata utile per resettare mentalmente e vedere le cose in maniera più positiva, scaricando un po’ di frustrazione. Cambiare squadra è sempre impegnativo: gennaio e febbraio, mesi solitamente dedicati a sé stessi per allenarsi, sono stati intensi tra simulatore, viaggi e spese di energia. Arrivare a luglio e agosto un po’ al limite era inevitabile. La pausa quindi è stata necessaria, anche se il weekend in Ungheria aveva dato un po’ di slancio”.

Tra relax e allenamento, Sainz ha anche sfidato Rafa Nadal a golf. “Eravamo così competitivi che non abbiamo parlato molto di sport o altro – ha rivelato – condividere una partita con Rafa è stato speciale. È sempre stato il mio punto di riferimento in termini di resilienza mentale e gestione delle pressioni”. Nonostante il divertimento, qualche acciacco c’è stato. “Ho dovuto ritirarmi per un po’ di dolore alla mano – ha ammesso – ho resistito otto buche, poi ho pensato alla gara tra una settimana e ho lasciato a mio padre e a Nadal. Loro erano competitivi e io cercavo di aiutarli”.

Le aspettative per la Williams a Zandvoort restano caute. “Dipende con chi parli. Il team è ottimista perché qui ha avuto buoni risultati in passato, ma guardando il tracciato e le curve non vedo ragioni per essere competitivi. Eppure, la macchina è stata tre anni consecutivi in Q3 o molto competitiva. Domani lo proverò in pista. Spero continui così, sarebbe una buona notizia”.

Sainz ha anche parlato dei colleghi e dei progetti futuri: “Alex Palou in IndyCar sta dominando, ma la F1 è un mondo completamente diverso. È impossibile prevedere quanto sarebbe bravo qui". Un altro pilota che parla spagnolo tornerà l’anno prossimo con Perez e Cadillac: "Non vedo l’ora di salutarlo e dargli il bentornato in pista. Ci sono molti ex di Enstone in quel progetto, ma non posso giudicare le possibilità come start-up, non ho informazioni dirette dalla Cadillac”.

Sul futuro prossimo, e sulle nuove macchine del 2026, Sainz è prudente: “Prima della pausa estiva, Albon ha detto che al simulatore tutto sembrava completamente diverso e il carico di lavoro sarebbe stato molto maggiore. Credo sia ancora presto per giudicare. Le prime prove sono state sorprendenti, a volte positivamente, a volte no. Sarà come con i motori del 2014: all’inizio tutti pensavano ‘che diavolo è questo?’ e ora è la normalità. Lo stesso succederà con la nuova generazione, dobbiamo darci tempo”. Riguardo alle velocità, Sainz sorride: “Toto Wollf ha detto che in rettilineo si potrebbe arrivare a 400 km/h. Spero sia così, significa che l’unità ibrida funziona bene. Io non ho mai visto quei valori al simulatore”.

E sulla preparazione fisica e mentale: “Mi piace quando c’è strategia e riflessione nella guida, sfida me e gli ingegneri. Non ho ancora pensato al progetto del prossimo anno, tutto inizierà quando guideremo le macchine in pista. Entrare in F1 quando tutto è nuovo è il momento migliore: i veterani perdono parte del loro vantaggio, la macchina, i setup e le gomme sono sconosciuti, quindi è un vero reset”.

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