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Chi sono i promossi e i bocciati di Marina Bay? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio di Singapore 2025 di Formula 1.
Tutti ad aspettare il duello tra Verstappen e le McLaren e puntualmente è arrivato. Peccato che davanti a tutti ci fosse un Russell in formato campione, che dopo avere dominato le qualifiche si è involato in prima posizione, scavando subito un gap importante, infischiandosene che in genere è inutile forzare a Singapore, essendoci spesso almeno una safety car (e aveva ragione perché stranamente quest’anno non c’è stata nessuna neutralizzazione). Una vittoria meritata, certo costruita il sabato e nelle prime fasi di gara, ma che dimostra una volta di più lo status di top driver ormai raggiunto dal pilota inglese. Voto 10 e lode, e ora Toto allarga i cordoni della borsa perché se lo merita.
Voto 9 a Verstappen, che ci ha provato con tutte le sue forze a compiere l’ennesima impresa, ma contro questa Mercedes e questo Russell non c’è stato niente da fare, complice una Red Bull un po’ meno in palla delle ultime uscite: bravo al via a non perdere posizioni partendo sul lato sporco e a gestire l’avvio con le rosse, ha poi contenuto Norris senza mai dargli una reale possibilità di sorpasso. Non ci crede, ma tiene vivo il sogno.
Terzo gradino del podio per Norris: meno brillante del solito in qualifica, è bravo trovare il varco giusto al via e a correre i rischi del caso, consapevole che sarebbe stata la sua maggiore (se non unica) possibilità di guadagnare posizioni. Infatti nel duello con Verstappen, pur visibilmente più veloce non riesce mai a costruire un vero tentativo di sorpasso, ma con gomme che degradavano poco questa è stata una costante quest’anno a Singapore, quindi per una volta non sparate su Lando. Certo per il Mondiale serviva recuperare più di tre punti: voto 7,5, ci ha provato.
Solo 4° Piastri, che ha masticato amarissimo per tutta la gara per il contatto al via con Norris, anche se vedendo le immagini capirà anche lui la buona fede del compagno. Certo che se anche fosse stato un sorpasso un po’ sopra le righe quello di Norris, pretendere la restituzione della posizione ci è sembrato francamente ridicolo. La classifica del Mondiale però continua a sorridergli, anche se gli manca la vittoria da un po’ troppo tempo per uno che guarda tutti dall’alto in basso. Voto 6,5: ragioniere.
Buon 5° Antonelli, che però aveva il potenziale per andare a podio: in qualifica poteva chiudere anche in prima fila, senza qualche sbavatura per un eccesso di foga, e in gara la partenza sul lato sporco della pista gli ha fatto perdere la posizione su Leclerc che poi gli ha fatto da tappo per buona parte della gara. La sua però resta una prestazione di guida solidissima su uno dei tracciati più insidiosi del Mondiale: voto 7,5, serenità ritrovata.
A proposito di Leclerc: le dichiarazioni del monegasco dopo la gara sono l’unica cosa bella e onesta di questa Ferrari. Lui come sempre fa quel che può, ma con una macchina lenta e pure con problemi ai freni c’è poco da inventare. Voto 7 sulla fiducia.
Bel 7° posto di Alonso, che a Singapore ha ritrovato improvvisamente il feeling con la sua Aston Martin e ha ricordato a tutti di non essere ancora in F1 solo perché si annoia a pescare: certo i giorni di gloria sono passati, però rimane ammirevole la sua dedicazione e velocità. Voto 7,5, invecchiamento attivo.
E poi c’è Hamilton, che in un fine settimana in cui riesce a guidare a livello di Leclerc finisce letteralmente senza freni, e forse anche senza parole: voto 7 anche a lui sulla fiducia, perché stavolta la sua prestazione è stata ineccepibile, a differenza del mezzo a disposizione.
Voto 8 a Bearman, autore di un week end magistrale tra qualifiche e gara, anche se ancora una volta ha rischiato di finire fuori per un contatto: l’inglese conferma di avere un bel temperamento, ma anche un gran piede.
Infine piccola grande impresa per Sainz, che coglie un punticino dopo essere partito 18° a seguito di squalifica: una prova tutta concretezza la sua, anche se la gloria di Baku è solo un (bellissimo) ricordo: voto 7.
Fuori dai punti, voto 7,5 ad Hadjar che entra in Q3 (8°) e in gara resiste in zona punti finché può con una monoposto afflitta da evidenti problemi di motore (scusate, a noi piace chiamarlo ancora così). Alla fine non ce l’ha fatta, ma la sua è stata l’ennesima dimostrazione di velocità e carattere.
Voto 7 a sorpresa a Colapinto, già virtualmente silurato da Briatore, su una pista dove è facilissimo sbagliare è stato impeccabile, stando davanti al compagno di squadra sia in qualifica che in gara. Il piede c’è, la testa non sempre.
Voto 4 invece a Tsunoda, la cui ripresa sembra già essersi infranta, non appena la Red Bull è risultata un po’ meno a posto delle precedenti gare: 13° in qualifica e 12° in gara, senza mai riuscire a impensierire chi gli stava davanti, pur trattandosi di avversari in teoria meno dotati di lui sul piano tecnico. Per non parlare dell’umiliazione di essere doppiato dal compagno di squadra.
E voto 4 anche alla Ferrari, che come evidenziato da Leclerc non è mai cresciuta dall’inizio dell’anno a differenza di Mercedes e Red Bull: a guardare bene è dai tempi di Ross Brawn che a Maranello non azzeccano gli sviluppi durante la stagione. E girare bassi il venerdì per poi accorgersi di dover alzare l’auto, rendendola inguidabile, non è una gestione in pista degna di un top team.
Voto 3 invece a Vasseur, perché va bene difendere la squadra, ma basta con le dichiarazioni completamente scollegate dalla realtà: dopo le qualifiche millanta che la Ferrari è comunque vicina alle McLaren, peccato che avessero chiuso al 6° e 7° posto, e dopo la gara ha ancora osato parlare di potenziale non espresso… Un potenziale che vede solo lui ormai, citofonare Leclerc per conferma.