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“Adoro correre qui a Barcellona. Onestamente, non sono mai stato a Madrid, ma ho sentito parlare molto bene della città. Non ho nemmeno visto i progetti del nuovo circuito. Penso che, in definitiva, perdere uno qualsiasi dei tracciati classici – e questo è uno di quelli – sarebbe un peccato”, ha esordito Lewis Hamilton commentando il possibile addio del circuito di Catalogna al calendario di Formula 1.
“C’è un grande seguito qui in Spagna, soprattutto da quando c’è Fernando. Penso che, finché ci sarà una gara in Spagna, quella sia probabilmente la cosa più importante. E questa pista, per me, rappresenta la patria della Formula 1”, ha proseguito il sette volte campione del mondo alla vigilia del nono appuntamento stagionale. “Ma va bene anche progredire come sport. So che Madrid, come ho detto, è una location eccellente. Finché costruiscono un buon circuito – anche se non è qualcosa che mi entusiasma particolarmente, perché costruire nuovi tracciati è un’impresa molto, molto rischiosa: nel 90% dei casi sono peggiori – finché sarà un circuito migliore, o almeno altrettanto valido, non mi preoccupa affatto.”
Il caldo spagnolo sarà sicuramente un fattore da tenere d’occhio. Come sottolineato anche da Charles Leclerc, con alte temperature la McLaren riesce ad esprimere ottime prestazioni. Tuttavia, per Hamilton il caldo non dovrebbe rappresentare un vero problema per la Ferrari: “È solo una questione di come estraiamo le prestazioni da specifiche superfici e di come le sblocchiamo con le diverse mescole. Spero che, con il passo avanti fatto a Monaco e con il modo in cui gestiamo le gomme, questo fine settimana vada meglio. In caso contrario, continueremo a lavorarci su”, ha spiegato il numero 44.
Uno degli aspetti su cui Hamilton dovrà ancora lavorare è il rapporto con Riccardo Adami, suo nuovo ingegnere di pista. La sinergia tra i due non è ancora paragonabile a quella costruita negli anni con Peter Bonnington, ma nemmeno così problematica come si potrebbe pensare dopo la penalità ricevuta a Monaco. “Il nostro rapporto è ottimo – ha continuato il britannico – impariamo sempre di più l’uno dall’altro. Ci stiamo adattando continuamente ai rispettivi metodi di lavoro. In passato ha collaborato con molti piloti diversi. Ci sono molte speculazioni, la maggior parte sono sciocchezze. È fantastico lavorare con lui, è una persona splendida e molto impegnata. Non sempre riusciamo a fare tutto perfettamente ogni weekend – come accade in qualsiasi rapporto, ci sono incomprensioni, ma le superiamo. Siamo entrambi sulla stessa barca e vogliamo vincere un campionato insieme. Sono solo rumors, e non ci prestiamo troppa attenzione. Quando gli ho chiesto “Sei arrabbiato con me?” a Monaco, era solo perché ci sono stati problemi con la radio in gara: non ho ricevuto tutte le informazioni che volevo e ne abbiamo parlato dopo.”
“Stiamo già lavorando al 100% sul regolamento del prossimo anno. Le possibilità di vincere nel 2026 sono ancora del tutto aperte, mentre quest’anno sarà più complicato. Ricordiamoci però che nulla è ancora deciso, e sarà interessante vedere come andrà questo weekend”. A partire da Barcellona, infatti, entrerà in vigore la nuova direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali anteriori. “Ovviamente, questa TD018 è un cerotto per una regolamentazione tecnica mal progettata. Finora alcune squadre hanno gestito meglio di altre la flessibilità, ma vedremo come andrà da adesso in poi. Al momento, però, non ho idea di come influenzerà il livello in pista dei vari team.”