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“Tutti i piloti, come al solito, commentano su sottosterzo e grip all’anteriore, ma il cambiamento è tanto ragionevolmente sottile quanto significativo”, ha esordito Christian Horner commentando l’entrata in vigore della nuova direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali anteriori, in occasione del Gran Premio di Spagna 2025, nono appuntamento stagionale di Formula 1.
“Stabilire se ci sia un effetto netto sui tempi è difficile da dire, ma stiamo lavorando per trovare il giusto equilibrio”, ha proseguito il team principal della Red Bull. Insieme alla Ferrari, la squadra di Milton Keynes è l’unico top team ad aver atteso Barcellona per testare la nuova ala conforme ai controlli più severi richiesti dalla TD018. La McLaren, invece, ha portato in pista la nuova configurazione già due settimane fa a Imola, mentre la Mercedes l’ha testata in gara meno di sette giorni fa al Gran Premio di Monaco.
A complicare ulteriormente il lavoro della Red Bull è stato anche il caldo: nella prima sessione di prove libere, l’asfalto ha raggiunto temperature vicine ai 50°C. “Le gomme sembrano subire un martellamento continuo, in particolare a causa del caldo e della configurazione ormai datata del circuito, che mette a dura prova l’anteriore sinistra della vettura. Credo che ci vorrà ben più di una sessione per capire se c’è stato un impatto e quanto abbia influito sulle varie monoposto”, ha aggiunto Horner.
Una difficoltà condivisa dalla maggior parte dei piloti è quella di adattarsi al nuovo bilanciamento richiesto dalle ali meno flessibili. “Anche in questo caso è complicato dare una risposta precisa. Alla fine, le impressioni dei piloti non sono molto diverse da quelle di altri venerdì. Sicuramente c’è ancora molto da scoprire, sia nei long run che nei tratti brevi, che qui giocheranno un ruolo importante. Ma ripeto: siamo solo al primo giorno e, per noi, al momento, l’effetto è piuttosto contenuto”.
L’appuntamento di Barcellona evoca sempre grandi ricordi in casa Red Bull, e soprattutto per Max Verstappen. Proprio su questa pista, nel 2016, l’olandese colse la sua prima vittoria in Formula 1, diventando il più giovane pilota di sempre a vincere una gara, a soli 18 anni e sei mesi. Oggi, quattro titoli mondiali dopo, Verstappen è alla ricerca di un altro record: la quarta vittoria consecutiva al Gran Premio di Spagna. Con quanta fiducia si appresta ad affrontare questo weekend? “Anche stavolta, la McLaren resta la favorita. Sembrano incredibilmente forti in tutte queste prime gare. Abbiamo perso un po’ di fiducia rispetto alla gara di Imola. Lì abbiamo dimostrato di avere un grande passo e di meritarci la vittoria, ma con queste temperature, [Lando Norris e Oscar Piastri, ndr] saranno sicuramente molto competitivi. Chi dei due vincerà è difficile da dire, ma per noi è fondamentale cercare di non perdere punti. Siamo solo a un terzo del campionato: davanti a noi c’è ancora una lunga strada, ma dobbiamo cominciare a rosicchiare il loro vantaggio”.
Il weekend spagnolo è importante per la Red Bull non solo per il valore simbolico, ma anche per il tipo di pista che rappresenta. Il circuito della Catalogna, infatti, è storicamente considerato la cartina tornasole della stagione: grazie alla varietà di curve e rettilinei, mette in evidenza sia i punti deboli che quelli di forza delle vetture. “Barcellona è un buon banco di prova. Con curve veloci, a media e bassa velocità, ci permette di valutare la bontà del nostro telaio. E, soprattutto, possiamo osservare il comportamento della vettura con le gomme, che avranno un ruolo cruciale in vista della gara di domenica”.
Prima dell’arrivo in Spagna, il tabloid tedesco Bild aveva accostato il nome di Christian Horner alla Ferrari, come possibile sostituto di Frédéric Vasseur nel caso in cui le prestazioni della Scuderia non rispettassero le aspettative nel 2026. "Naturalmente, è sempre lusinghiero essere accostati ad altre squadre – ha commentato l’inglese – ma il mio impegno è al 100% con la Red Bull, com’è sempre stato e come sarà ancora a lungo. In questo ambiente si fanno molte speculazioni: c’è chi arriva, chi vuole andare altrove e così via. Ma penso che le persone all’interno del team sappiano esattamente qual è la situazione reale”.