F1. Mattia Binotto esclusivo: “Con Audi una sfida immensa, obiettivo vittoria nel 2030”. Hamilton in Ferrari? “Ha una certa età. L’ideale sarebbe stato prenderlo prima”

F1. Mattia Binotto esclusivo: “Con Audi una sfida immensa, obiettivo vittoria nel 2030”. Hamilton in Ferrari? “Ha una certa età. L’ideale sarebbe stato prenderlo prima”
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La grande sfida con Audi in Formula 1, il nuovo regolamento tecnico 2026, il pilota per cui farebbe carte false, la stagione della Ferrari: Mattia Binotto a tutto tondo nell'intervista esclusiva rilasciata ad Automoto.it
6 giugno 2025

Che una scuderia possa iniziare in forte affanno una stagione è nell’ordine naturale delle cose, in Formula 1. Ma Mattia Binotto, COO e CTO della Sauber futura Audi, ha un suo punto di vista sull'inizio del mondiale del suo team. “Intanto bisognerebbe definire cosa è una stagione difficile. Guardando alla classifica lo è, ma in termini di spirito di squadra e di lavoro si tratta di un campionato che mi sta dando soddisfazione”, ci racconta quando lo incontriamo a Montecarlo, una settimana prima che il quinto posto di Nico Hulkenberg a Barcellona faccia schizzare la Sauber all’ottavo posto nel mondiale Costruttori.

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Rispetto allo scorso anno, vedo un team che lavora con molta più dedizione e con una maggior chiarezza in termini di priorità. La nostra stagione 2025 non è ancora finita”, spiega prima di riferirsi al pacchetto di aggiornamenti che a Barcellona avrebbe portato un effettivo salto di qualità, consentendo a Hulkenberg di approfittare a piene mani delle circostanze favorevoli a fine gara, sorpasso su Lewis Hamilton compreso. “A brevissimo sarà tempo di dedicarsi esclusivamente al 2026, ma va detto che già oggi gran parte della struttura è impegnata su quel fronte”.

A proposito del 2026, come va il lavoro in vista della nuova era tecnica della F1? “Procede. C’è sicuramente molto da fare. Chiaramente il prossimo anno per noi significa correre con i colori e il marchio di Audi sulla carrozzeria. Ma è un percorso continuo. C’è un punto di discontinuità come brand, ma non come squadra. Ci siamo dati l’obiettivo di vincere nel 2030 e il 2026 rappresenta una tappa di avvicinamento. È così che la vogliamo interpretare, sia lato telaio che motore. Se ci si confronta ai migliori avversari in F1, sappiamo che la differenza è ancora ampia. La squadra, però, sta lavorando con entusiasmo, compiendo passi in avanti”.

Foto: Alessandro Martellotta
Foto: Alessandro Martellotta

Come va il motore al banco nello stabilimento della casa dei Quattro Anelli a Neuburg? “Gira da tempo, in modo dinamico, con prove di affidabilità. Non possiamo sapere dove ci troveremo rispetto agli altri, lo scopriremo solo il prossimo anno. Ma anche quello del motore Formula 1 per noi è un esercizio nuovo. Non ci aspettiamo di essere tra i migliori, ma di essere pronti per quello che possiamo fare dal 2026, sapendo che gli anni successivi saranno fondamentali per riuscire ad avere il miglior motore nel 2030”. L’obiettivo dichiarato di Audi, dopotutto, è arrivare alla vittoria proprio all’inizio del prossimo decennio.

Il nuovo regolamento tecnico, peraltro, suscita perplessità da parte di molti addetti ai lavori. Binotto che idea si è fatto? “Penso sia presto per giudicare, ogni nuovo regolamento ha sempre delle esigenze di messa a punto. Lo è stato per il 2022, ma anche per i regolamenti precedenti. Penso che la Formula 1 abbia l'obbligo di innovare e continuare in qualche modo a sviluppare tecnologie con i regolamenti. Le normative 2026 rappresentano un passo in avanti in termini di tecnologia. Basti pensare, ad esempio, alle benzine completamente sostenibili. Se dovessero servire dei correttivi si interverrebbe, ma sono certo che la F1 resterà sempre una piattaforma di innovazione. Non solo per i costruttori, ma anche per i tifosi”.

Con una power unit completamente rivista c’è il rischio che si venga a creare una Formula motore, come successo nel 2014? “Penso che all'inizio di questo regolamento ci saranno dei divari più ampi di quelli che vediamo oggi tra i vari team. Non per forza dipenderà dal motore. Qualcuno potrebbe indovinare la parte del telaio e non solo il propulsore. Mi aspetto in ogni caso delle differenze ampie iniziali, che convergeranno con il tempo, come è successo con il regolamento attuale”. Una cosa è certa: Binotto non vede di buon occhio un ritorno del motore V10. “È il passato, rappresenta la Formula 1 di una volta. Credo che si debba guardare al futuro, all’innovazione. Pensare di tornare a un motore semplice, aspirato come vent’anni fa non è la scelta giusta. Sarebbe un passo indietro”.

Audi affronterà la nuova avventura in F1 con gli stessi piloti che la Sauber schiera quest’anno, Nico Hulkenberg e Gabriel Bortoleto. Una coppia, questa, che secondo Binotto rappresenta il giusto mix tra esperienza e freschezza. “Nico è un pilota con tanta esperienza e veloce. Commette pochi errori, ed è anche una persona molto solare, con la quale si lavora molto bene. È un uomo squadra e si trova molto bene con Gabriel, che è la cosa più importante. Gabriel, invece, è molto diverso. È un ragazzo molto giovane, con tantissimo potenziale e molto da imparare. Devo dire che ha una dedizione incredibile al lavoro. Non è solo concentrato sull’oggi, ma anche sul domani”.

La scommessa di mettere Bortoleto in macchina già nel 2025 è stata ripagata, secondo Binotto: “è stato sfortunato in alcune circostanze. Sono convinto che presto arriveranno anche per lui delle soddisfazioni”. Ma la stagione 2025 ha portato con sé anche un’altra new entry importante, il nuovo team principal Jonathan Wheatley. “È una persona che conosco da tantissimi anni. Ci siamo frequentati nel paddock, anche se non avevamo mai lavorato insieme prima. Ci troviamo bene, e non avevo dubbi in merito. Conosciamo entrambi la F1 da tantissimi anni e la vediamo allo stesso modo, anche in termini di priorità. Jonathan rappresenta un valore aggiunto per il nostro team. L’esperienza è molto importante, soprattutto se accumulata in un’ottima scuderia come la Red Bull”.

Sul fronte dei piloti, c’è qualcuno per cui Binotto farebbe carte false a medio termine? “In quell’orizzonte temporale non saprei. Nel breve il più forte in circolazione rimane Max. Credo che tutti vorrebbero Verstappen, ma io sono contento dei nostri due piloti. Con Gabriel e Nico abbiamo il giusto mix e il giusto potenziale per il futuro. Credo che Gabriel abbia i numeri per diventare campione del mondo in futuro”. In ogni caso, Verstappen secondo Binotto “può dare filo da torcere alla McLaren. La stagione 2025, poi, è ancora molto lunga. Potranno esserci ulteriori sviluppi. Ma la vittoria di Imola dimostra che ha il potenziale per giocarsi il campionato”.

Sembra invece relegata a un ruolo da comprimaria la Ferrari, team cui Binotto è legato da un’esperienza pluridecennale. “Da esterno forse non bisognerebbe nemmeno giudicare – riflette Binotto sulla stagione 2025 della Rossa -. È chiaro che le prestazioni in pista e i risultati non sono felici in questo momento. Però conosco molto bene ogni singolo componente di quella squadra e so che sono bravi, forti e capaci. Sapranno migliorare la vettura e fare bene in futuro. E credo che la Ferrari possa togliersi qualche soddisfazione per quest’anno”. E dell’inizio dell’avventura di Lewis Hamilton alla Rossa cosa pensa? “Hamilton ha una certa età. La Ferrari lo ha preso quando ormai era alla fine della sua carriera. L’ideale sarebbe stato poterlo avere qualche anno prima”.

Mentre l’intreccio della stagione 2025 si dispiega all’orizzonte, nella futura Audi si lavora anche per assicurarsi la miglior forza lavoro per il futuro. “Stiamo aprendo un ufficio in Inghilterra perché per noi è importante avere una presenza sul territorio in cui opera la maggior parte dei team di F1, oltre a creare un’antenna tecnologica e un punto di ingresso per i dipendenti. Spesso quando ci si approccia a risorse che lavorano in Inghilterra l’idea di dover spostare la famiglia rappresenta un ostacolo. Avere una sede nel Regno Unito può rappresentare un punto d’appoggio per potersi unire alla nostra scuderia senza spostarsi immediatamente”.

Il lavoro dietro alle quinte per affrontare al meglio l’ingresso di un colosso dell’automotive come Audi in Formula 1, insomma, continua. Ma per Binotto quella con la casa dei Quattro Anelli è la sfida più grande della sua intera carriera? “Sicuramente è grandissima. Poi ogni sfida ha una sua dimensione, una parte di difficoltà. Questa è immensa, ma molto bella. Non l’avrei scelta se non fosse stata entusiasmante”, risponde con una certa fierezza. Quella di chi in F1 ne ha passate tante. E ora non vede l’ora di scoprire come andrà a finire questo nuovo capitolo della sua carriera.

Foto: Alessandro Martellotta
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