F1. Se Max Verstappen è a un passo dalla squalifica per un GP è solamente colpa sua

F1. Se Max Verstappen è a un passo dalla squalifica per un GP è solamente colpa sua
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La Red Bull ha sbagliato scegliendo di montare a Max Verstappen le hard nelle fasi finali del Gran Premio di Spagna 2025 di Formula 1. Ma se l'olandese è pericolosamente vicino a una clamorosa squalifica è solo colpa sua
4 giugno 2025

Max Verstappen a volte ribatte di pancia. Il fallo di reazione commesso su George Russell nel Gran Premio di Spagna 2025 è la dimostrazione del fatto che, a dispetto dei suoi quattro titoli mondiali, Verstappen in condizioni di inferiorità tecnica tende a rispondere di petto, con un’aggressività istintiva che un campione del suo calibro dovrebbe saper dosare. Era così quando era il giovane talento ribelle della Formula 1, ed è così anche oggi, come dimostra il caso di Barcellona.

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A spingere al limite Verstappen ha pensato la strategia della Red Bull alla fine del Gran Premio di Spagna. Per cercare di opporre resistenza al dominio della McLaren, il muretto di Milton Keynes aveva deliberato una tattica a tre soste, che aveva consentito a Max di essere particolarmente veloce nelle fasi centrali della corsa. Ma la Safety Car causata dal ritiro di Andrea Kimi Antonelli ha costretto Verstappen a un’ulteriore sosta, per montare un treno di hard. Alla ripartenza, questa scelta si è rivelata un handicap molto invalidante, visto che i piloti con cui stava battagliando potevano sfruttare le soft.

La scelta della Red Bull si è rivelata poco lungimirante, su questo non ci sono dubbi. Ma un pilota della caratura di Verstappen può e deve evitare un fallo tattico palese come quello su George Russell. Nel corso della sua carriera, Max ha dimostrato di saper sfruttare le zone grigie del regolamento sportivo così come gli ingegneri sono in grado di farlo lato tecnico. Un atteggiamento, questo, che può anche non piacere, ma denota sicuramente un approccio intelligente. Diverso è mostrare un approccio totalmente irrazionale, probabilmente corroborato dalla mancata severità con cui furono giudicati certi comportamenti in pista nel turbolentissimo 2021.

La penalità di dieci secondi comminata a Verstappen per il contatto con Russell non è abbastanza severa. Non si trattava di una manovra da squalifica, ma avrebbe meritato una sanzione più aspra, come il drive-through toccato a Russell a Monaco. L’intenzionalità del gesto richiedeva qualcosa di più, anche se i tre punti di penalità aggiunti ai dieci secondi mettono Verstappen in una condizione tutt’altro che ideale. Per i prossimi due GP, Max sarà a un solo punto di distanza dalla squalifica per una gara. E fino al termine di ottobre rimarrà a quota nove punti sulla patente.

Sarà questa vicinanza a una potenziale squalifica la ragione per cui Verstappen ha chiesto scusa per il suo gesto, rimarcando che non avrebbe dovuto comportarsi in questo modo? Viene da pensarlo, considerando che il fiero Max raramente si lascia andare a esternazioni simili, anche a fronte di gesti platealmente fuori misura. Ma riguardo al rischio squalifica sorge anche un altro inevitabile dubbio.

Chi potrebbe mai sostituire Verstappen? La panchina di casa Red Bull è cortissima. Arvid Lindblad, che Helmut Marko vende come il futuro Verstappen, compirà 18 anni solo ad agosto. Il pilota di riserva della Red Bull era Yuki Tsunoda, fino alla sua promozione. Lo scenario più probabile è lo sfruttamento di uno dei due piloti della Racing Bulls – ci verrebbe da scommettere su Isack Hadjar, brillante finora nella sua prima stagione in F1 – con la riserva del team di Faenza, il giapponese Ayumu Iwasa, pronta a subentrare al prescelto.

Chiunque dovesse ritrovarsi al volante della RB21 avrebbe davanti a sé un compito tutt’altro che facile, come dimostra la parabola di Yuki Tsunoda, addirittura ultimo in qualifica a Barcellona con una monoposto che scivolava su entrambi gli assali, mettendolo parecchio in difficoltà. Il caso Tsunoda è l’ennesima dimostrazione di quanto una vettura estremamente puntata all’anteriore, con una sensibilità pazzesca, non faccia altro che mettere in difficoltà chiunque non si chiami Max Verstappen.

Lui, l’inimitabile, nel giovedì di Barcellona aveva raccontato a noi giornalisti presenti in pista il suo approccio a un mondiale vissuto da inseguitore. “Arrivo semplicemente in pista e faccio il mio meglio ogni singolo weekend. Con una monoposto da quinto posto, colgo il quinto posto. Se è in grado di vincere, vinco”. Una lettura lucida, che non si applica però al caso di Barcellona. In questo caso, Max non ha massimizzato il risultato. La scelta strategica della Red Bull lo ha penalizzato, ma il suo gesto ancora di più. Barcellona era una pista favorevole alla RB21, e Verstappen ha sprecato l’occasione di giocarsi punti importanti. Tutto per colpa di un fallo tattico che l'ha portato pericolosamente vicino a una clamorosa squalifica.

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