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Il trittico europeo è finalmente terminato, e la Formula 1 si prenderà ora una piccola pausa prima di tornare in pista la prossima settimana in Canada, per il decimo appuntamento stagionale. La parola “finalmente” non è usata a caso: per Lewis Hamilton i Gran Premi di Imola, Monte Carlo e Barcellona sono stati un vero e proprio incubo. Un trend negativo riconosciuto persino da un suo storico rivale e compagno di squadra, Nico Rosberg.
Quando il Mondiale 2025 di Formula 1 è iniziato, nonostante le difficoltà emerse fin da subito per la Ferrari — in particolare i problemi al retrotreno — Hamilton ha sempre ribadito l’importanza di passare quanto più tempo possibile in pista. Macinare chilometri a bordo della SF-25 è stato fondamentale per lui, per aiutarlo ad iniziare a comprendere a fondo la piattaforma, il funzionamento del motore, del cambio, del freno motore e il modus operandi del team di Maranello. Ma il Lewis Hamilton che si è presentato nella media pen di Barcellona domenica scorsa, al termine del Gran Premio di Spagna, non era nemmeno l’ombra del pilota approdato in Ferrari solo pochi mesi fa.
Visibilmente abbattuto per la deludente prestazione in terra iberica — chiusa al settimo posto nonostante la partenza dalla quinta casella — il sette volte campione del mondo ha ammesso: “Non ho capito nulla da questa tripletta. Voglio solo tornare a casa”. Dichiarazioni che cozzano con lo spirito combattivo mostrato a inizio stagione.
A complicare il weekend del #44, anche il sorpasso subito nel finale di gara dalla Sauber di Nico Hülkenberg. Una perdita di prestazione, come spiegato da Frédéric Vasseur, legata a un problema tecnico che ha colpito anche Charles Leclerc. Se però il monegasco — partito più indietro del compagno — è riuscito a trovare ritmo nel corso della gara, Hamilton non è mai riuscito davvero a entrare in competizione. A notare il suo scoramento è stato anche Nico Rosberg, storico rivale e amico.
“Vederlo così fa male”, ha commentato ai microfoni di Sky Sport UK il campione del mondo 2016. “Domenica è stata una giornata orribile per lui, era semplicemente lento, e questo è molto insolito. A volte in qualifica fatica, ma in gara di solito è straordinario. Invece il suo Gran Premio è stato scioccantemente brutto”.
La SF-25, di per sé, ha una "coperta corta", che costringe sia Leclerc che Hamilton a spingere al limite per trovare la ristretta finestra di prestazione. Leclerc può contare, oltre che sul talento nel giro secco, sulla profonda conoscenza delle monoposto Ferrari e sa come estrarre il massimo potenziale. Hamilton, invece, è ancora in fase di adattamento alla realtà di Maranello e alla collaborazione con il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami. A pesare non è tanto il cambio di scuderia, quanto la conferma che questa generazione di monoposto a effetto suolo stia mettendo in crisi lo stile di guida del britannico.
“Anche lui non ha risposte, e quando non ne hai, è davvero difficile per un pilota”, ha aggiunto Rosberg. “In più, ha visto il suo compagno arrivare sul podio. Alla luce della stagione finora, la sua situazione è molto cupa”. Ora bisognerà capire se queste due settimane di pausa potranno davvero servire da reset per il #44. Il lavoro al simulatore e l’arrivo degli aggiornamenti alla sospensione posteriore della SF-25 potrebbero rappresentare un toccasana per lui, nella speranza di archiviare una prima parte di stagione davvero disastrosa, in attesa del ritorno dopo la pausa estiva e la prossima era tecnica della Formula 1.