Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Max Verstappen è tra i piloti coinvolti in una fuga di dati da un sistema della FIA. Ian Carroll, ricercatore in tema di sicurezza, ha rivelato tramite i propri canali social di aver sfruttato le vulnerabilità del sito della Federazione dedicato alle categorie dei piloti per ottenere un ruolo da amministratore e avere accesso a informazioni sensibili. “Abbiamo smesso il test nel momento in cui abbiamo avuto accesso al passaporto, al CV, alla patente e ad altri dati di Max Verstappen”, ha spiegato Carroll.
L’esperto ha poi aggiunto che i ricercatori nel corso del test non hanno aperto i documenti sensibili, né tantomeno ne hanno conservato una copia. E la FIA è stata subito contattata in merito alle debolezze dei sistemi di sicurezza del sito, che contiene i dati relativi a oltre 7.000 piloti nel mondo. “La FIA è stata informata di un episodio di cybersicurezza riguardo al sito per la categorizzazione dei piloti nel corso dell’estate”, ha spiegato un portavoce della Federazione a RaceFans dopo una richiesta di commento sulla vicenda.
“Sono stati immediatamente presi provvedimenti per rendere più sicuri i dati dei piloti, e la FIA ha denunciato l’accaduto alle autorità di protezione dati competenti, come da suoi obblighi. I pochi piloti coinvolti, inoltre, sono stati avvisati. Nessuna altra piattaforma digitale della FIA è stata coinvolta in questa vicenda”. Stando a quanto hanno spiegato i ricercatori coinvolti, la FIA avrebbe messo offline il sito il 3 giugno, lo stesso giorno in cui è arrivata la segnalazione. E la Federazione, una settimana più tardi, avrebbe fornito i dettagli dell’intervento risolutivo apportato al sistema.
Dalla Federazione fanno sapere che sono stati effettuati “investimenti ingenti per misure di cybersecurity su tutte le piattaforme digitali”, con “misure di sicurezza di prim’ordine per proteggere tutte le parti coinvolte”. I dati di Max Verstappen, così come quelli degli altri piloti parte del database, dovrebbero essere al sicuro. Ha fatto specie a molti che tra i documenti accessibili ci fosse anche il CV del quattro volte campione del mondo. Ma è parte della trafila burocratica per l’assegnazione della categoria.