GP Messico F1 2025: come l'altitudine può ribaltare le gerarchie del mondiale

GP Messico F1 2025: come l'altitudine può ribaltare le gerarchie del mondiale
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Il Gran Premio del Messico, disputato a 2.200 metri di altezza sul mare, rappresenta una sfida tecnica che può rivelarsi cruciale per le sorti della stagione 2025 di Formula 1
23 ottobre 2025

Città del Messico rischia di essere uno dei crocevia della stagione 2025 di Formula 1, vista la poderosa sfida tecnica che rappresenta per piloti e team. In un momento cruciale sia per la sfida tra Oscar Piastri, Lando Norris e Max Verstappen per l’iride che per la lotta per il secondo posto nel Costruttori tra Ferrari, Mercedes e Red Bull, il Gran Premio in programma domenica potrebbe ribaltare le gerarchie. A cambiare le carte in tavola pensa la rarefazione dell’aria inevitabile a 2.200 metri d’altezza sul mare.

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L’aria rarefatta, tanto per cominciare, causa una perdita di potenza del motore termico, con un conseguente superlavoro dell’MGU-H per accelerare lo slancio del turbo. La Red Bull, con il turbo molto compatto della sua power unit firmata Honda, potrebbe avere un’arma a suo vantaggio a Città del Messico. Ma non bisogna dimenticare anche il fattore Max Verstappen, capace con la sua sensibilità di fare la differenza nelle condizioni di basso grip che sono inevitabili su un tracciato costruito a più di 2.000 metri d'altezza dal livello del mare.

Un’altra conseguenza della rarefazione dell’aria è il forte calo di deportanza generata a parità di carico aerodinamico. I team in pista usano una configurazione simile a quella per cui si opta a Montecarlo, ma i livelli di downforce generati sono paragonabili a quelli di Monza. La minor aderenza non fa altro che rendere le monoposto più instabili, con scivolamenti che vanno a surriscaldare le gomme e a causare degrado, oltre a destabilizzare i piloti. Non è un mistero che Verstappen, con il suo peculiare stile di guida, si esalti in queste condizioni.

Non è così, invece, per Oscar Piastri. Ad ammetterlo, ad Austin, è stato il team principal della McLaren, Andrea Stella. “Sappiamo che Oscar ha margini di miglioramento in condizioni di basso grip, quando bisogna mettere alla prova la macchina, gestire il sottosterzo e il sovrasterzo, i bloccaggi”, le sue parole riportate da The Race. La scarsa aderenza potrebbe sfavorirlo rispetto ai suoi diretti avversari per il titolo, anche se la sua McLaren MCL39 ha un asso nella manica che potrebbe essere cruciale a Città del Messico.

La MCL39 è una monoposto in grado di generare naturalmente carico extra, un vantaggio che potrebbe tornare molto utile in Messico, visto quanto diminuisce la deportanza generata a causa della rarefazione dell’aria. È pur vero, però, che la monoposto della McLaren continua a presentare la tendenza a scomporsi se portata vicino al limite in qualifica. Un’instabilità, questa, che è sì compensata dal carico in più, ma che potrebbe farsi sentire, soprattutto perché il layout dell’Autodromo Hermanos Rodriguez comporta la tipologia di frenata longitudinale che penalizza la McLaren.

Ma la McLaren in Messico potrebbe sapientemente sfruttare la capacità di raffreddare le componenti vitali della monoposto. Un’altra conseguenza della rarefazione dell’aria è la minore efficacia dei sistemi per evitare il surriscaldamento delle power unit e dei freni. La McLaren ha lavorato molto bene in questo campo, rendendo la MCL39 particolarmente virtuosa nella gestione in particolare dell’impianto frenante. Un nodo che, invece, potrebbe rivelarsi problematico per la Ferrari.

Il fumo nero fuoriuscito dall’impianto della SF-25 di Lewis Hamilton a Singapore è un monito per la Rossa in vista di un appuntamento che secondo i dati di Brembo si trova nel bel mezzo della scala del livello di sollecitazione ai freni. Ma che, viste le condizioni peculiari, richiede un lavoro di fino per non surriscaldare questa componente vitale. Non ci stupiremmo di veder tornare in auge il lift and coast come strumento di gestione delle temperature per la Ferrari, che in Messico dovrà cercare di portare a casa punti pesanti per alimentare le speranze di laurearsi vicecampione del mondo di Formula 1.

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