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La Mercedes, quarta con George Russell e diciassettesima con Andrea Kimi Antonelli nelle qualifiche del Gran Premio di Las Vegas 2025 di Formula 1, è stata graziata dai commissari per un’infrazione inusuale. La scuderia di Brackley era finita sotto investigazione per non aver fornito al delegato tecnico della FIA, Jo Bauer, le informazioni relative ai set-up scelti prima dell’inizio delle qualifiche. A segnalare l’accaduto ai commissari era stato lo stesso Bauer, quando erano passati 12 minuti dall’inizio della Q1.
Si tratta di un’infrazione dell’articolo 40.1 del regolamento sportivo della Formula 1, secondo cui ciascun team deve fornire al delegato tecnico un documento con le informazioni relative al set-up delle sospensioni di entrambe le monoposto prima che le vetture escano dai box durante le qualifiche. Il regime di parco chiuso entra in vigore proprio dall’inizio di questa sessione, e quindi le scuderie da quel punto in avanti possono solo effettuare piccoli interventi sulla vettura, come la modifica dell’incidenza dei flap dell’ala anteriore.
La Mercedes è riuscita a dimostrare ai commissari di aver spedito le e-mail con i documenti richiesti a chi dovere con le tempistiche giuste. I messaggi non erano giunti a destinazione per “un problema di sicurezza informatica”, come si legge nella nota diffusa dalla Federazione. Per questo motivo, i commissari hanno deciso di non comminare alcuna sanzione alla Mercedes, che potrà così schierare i suoi piloti nelle posizioni in cui si sono qualificati. Ma cosa avrebbe potuto rischiare la Mercedes qualora non avesse avuto questa scusante?
Il regolamento sportivo è, come spesso accade, vago. Non è specificata una penalità specifica, e la severità – da una reprimenda alla squalifica, passando per una multa – dipende dalla discrezione dei commissari. Nel 2016, un caso analogo occorso alla Williams in Australia si risolse con una reprimenda. In quell’occasione, il problema fu una modifica al sistema interno al team per la produzione del documento, con un cambio di formato che impedì alla scuderia di fornire le informazioni necessarie secondo le tempistiche previste.