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Dopo aver saltato Imola per assistere alla laurea del figlio, dove è rimasto completamente distaccato dal lavoro della sua squadra, Toto Wolff è tornato al muretto box della Mercedes in qualità di team principal – ruolo assunto temporaneamente da Bradley Lord – in occasione del Gran Premio di Monaco, ottavo appuntamento stagionale di Formula 1.
Lo scorso Gran Premio non si è concluso nel migliore dei modi per la Mercedes. Da una parte Andrea Kimi Antonelli che si è dovuto ritirare per un problema alla sua W16, dall’altra George Russell che ha chiuso nelle retrovie dopo essere partito dalla terza casella. L’andamento negativo del numero #63 è stato, di stessa ammissione del pilota, frutto delle difficoltà della monoposto a gestire le alte temperature, una caratteristica che ha ereditato dalla sua antenata W15. “Non è stato bello finire ad Imola così, ma abbiamo usato troppo le gomme e non siamo riusciti a performare. Una delle cose più importati per noi – che abbiamo cambiato anche un pilota – è sicuramente quella di trovare un bilanciamento. Avevamo pensato che fossimo finalmente riusciti a trovare il nostro sweet spot ma in realtà con le alte temperature così non è stato”, ha commentato Toto Wolff.
“Penso che con il freddo siamo molto veloci, promettenti, ma con il caldo e le curve lente, come abbiamo visto anche gli scorsi anni, abbiamo tanti problemi. Qui sarà comunque diverso perché la pista è atipica e la qualifica è molto importante. Avremo anche una strategia diversa che ci porterà ad avere una gara di qualifica in pratica; quindi, è fondamentale che i piloti abbiano la massima confidenza in pista con la vettura. Al momento non ce l’hanno ancora ma faremo di tutto per essere davanti. Non lo saremo, ovviamente abbiamo diverse alternative ma voglio essere ancora ottimista anche se sarà una bella lotta”, ha proseguito la sua analisi sul weekend monegasco il team principal della Mercedes. “Credo che abbiamo avuto un inizio di stagione molto più dignitoso rispetto all'anno scorso, quindi forse è un modo positivo di vedere le cose. Ma sicuramente per tutti noi, le prestazioni sono state al di sotto delle aspettative, forse anche un po' influenzate da Miami che, insieme ad Imola, non sono state all'altezza. Quindi, vediamo come possiamo sistemarci un po' di più, dopo Monaco. Di nuovo, Monaco è un'eccezione. Sei tra l'eroe e lo zero, passa in fretta. Quindi, Barcellona è quella che conta per valutare il nostro livello di prestazione”.
Oltre al giro secco, sarà fondamentale fare il miglior lavoro possibile con le mescole dato che quest’anno è stato introdotto l’obbligo della doppia sosta, a cui si aggiungono anche le difficoltà avuto ad Imola con la nuova soft. Infatti, anche per questo Gran Premio, Pirelli ha messo a disposizione la C6, molto più morbida rispetto alle precedenti che – insieme ai problemi di gestione del caldo – ha messo a dura prova la Mercedes. “È ancora una gomma insidiosa. Non c'è dubbio. Ma funziona. Voglio dire, è stata progettata più per questa pista che per Imola. L'energia che si immette in una gomma a Imola è piuttosto elevata, ed è per questo che la media si è comportata abbastanza bene in qualifica, relativamente parlando. Quindi penso che sia più appropriata qui. Tuttavia, direi che il primo segnale è che la media e la morbida non hanno una grande differenza tra le due. Quindi, sono due gomme utilizzabili. Quindi, si monterà una Soft in gara? Potenzialmente, ma penso che vedremo principalmente le Medium come la gomma buona”.
Ad influenzare le performance di Andrea Kimi Antonelli ad Imola, come ci ha dichiarato al termine della gara, è stata la gestione degli impegni durante il weekend di gara a casa sua. “Fa parte del suo processo di apprendimento – ha commentato Toto Wolff - Credo che l'anno scorso abbiamo concluso di aver commesso un errore nell'esporre Kimi a Monza, nella sua prima uscita in una sessione di Formula 1, davanti al pubblico locale, e lui voleva fare particolarmente bene. E penso che Imola sia stata probabilmente la tempesta perfetta perché è dove vive. È la sua pista di casa, la scuola, la famiglia, la squadra di calcio locale, tutte le persone che lo hanno aiutato durante la sua carriera. Tutti volevano un po' di Kimi. E sai, anche venerdì era già a pezzi. E gli ho parlato sabato. Mi ha detto: ‘Sono senza energie per tutto questo’.. Ed è chiaro, è giovane, vuole ringraziare tutti coloro che hanno partecipato. Non vuole essere scortese con amici, familiari, tifosi, tutti quelli che gli stanno intorno. E, sai, è anche, tipo, quello che io – la guida che gli ho dato, sai, a un certo punto, devi essere – devi proteggerti, nasconderti nella tua stanza, nella sala macchine la domenica, e tutto il resto passa in secondo piano. E penso che tutti noi insieme, la famiglia, ci siamo resi conto che era troppo, e che è un errore che non ripeteremo”.
Per Antonelli questo sarà la seconda volta a Monaco, ma la prima in assoluto in Formula 1. “Bisogna avere aspettative realistiche. Guidare la macchina qui velocemente richiede esperienza, e penso che abbia iniziato il fine settimana molto bene, costruendo la vettura nel modo giusto, senza commettere troppi errori. Voglio dire, ha toccato la parte interna della barriera, ma non ha danneggiato eccessivamente la macchina, e poi ha continuato lentamente a trovare i suoi limiti. Penso che i giri siano importanti, farlo girare e farlo imparare. Ma non ho dubbi che domani, con le qualifiche, sarà pronto. Ovviamente, mai al livello dei piloti più esperti che qui sanno come muoversi alla cieca”, ha chiosato il team principal Mercedes.