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“È stato un weekend molto intenso, soprattutto dal punto di vista mentale. Essendo la mia prima gara in casa, avevo tantissimi impegni. E penso di non aver gestito il tutto al meglio dal mio punto di vista, soprattutto a livello di energia”: alla vigilia dell’inizio del weekend di gara di Montecarlo, Andrea Kimi Antonelli ha parlato degli errori commessi nell’approcciarsi alla sua corsa di casa, il Gran Premio di Imola. “Non ho svolto il lavoro al meglio – ha raccontato ai giornalisti presenti in pista nel Principato - e me lo sentivo prima di salire in macchina. Non mi sentivo presente mentalmente, non ero concentrato come al solito. Quando sei stanco da quel punto di vista, è difficile farlo. È stato un weekend molto deludente per me. In gara le cose stavano cominciando a girare per me quando ho avuto il problema all’acceleratore e ho perso potenza”.
“Sapevo prima che il weekend iniziasse che sarebbe stato più pieno del solito. Ma dal mio punto di vista ho speso troppo tempo con gli amici, con i nostri ospiti. Ho speso troppa energia su questo fronte e non l’ho conservata per la pista, l’aspetto più importante. Non è dipeso dalle attività organizzate dai team, ma da era invitato per assistere a un weekend così importante per me, che volevo condividere con alcuni dei miei amici più cari”. Un errore, quello commesso a Imola, che fa parte della curva di apprendimento che ogni rookie deve inevitabilmente affrontare alla prima stagione in Formula 1.
“Guidare una monoposto di F1 richiede il 100% dell’attenzione e dell’impegno – ha aggiunto Antonelli -. Anche se sei al 97%, fa una differenza enorme, soprattutto nella F1 oggi, in cui i distacchi sono molto ridotti. Ho trovato il modo giusto per approcciare le sessioni a partire da Miami, e sarà un weekend molto più tranquillo. Posso dedicare tutto il tempo a prepararmi al meglio per la pista. Per me è importante risollevarmi subito”. E Monaco, secondo appuntamento della tripletta europea della Formula 1, gli offrirà questa occasione.
“Ovviamente, non voglio sbagliare. Ma allo stesso tempo è importante trovare subito il feeling giusto, il ritmo ottimale. Soprattutto su una pista come questa, non è facile fare un passo in avanti a livello di guida. Più spingi, più i muri si avvicinano. È importante avvicinarsi al limite progressivamente”. Sicuramente quella di Montecarlo non è solo la qualifica più attesa dell’intera stagione di Formula 1, ma è anche la più sfidante per i piloti meno esperti, con i muretti pronti a punire chi osa troppo.
“Monaco è una pista speciale per noi piloti – osserva Kimi -. È molto difficile superare, ma con le due soste potrebbe esserci una possibilità maggiore di differenziare a livello di strategia o di gomme. Potrebbe crearsi più azione in pista. Ma alla fine, la qualifica sarà la cosa più importante. Per questo è fondamentale preparare al meglio ogni singolo giro e avere la giusta sicurezza in sé, soprattutto in Q3 per limare gli ultimi decimi”. D’altronde, è proprio in quel momento che si gioca l’intero weekend di gara di Monaco.