F1. Norris alla riscossa con la McLaren, Ferrari con il nuovo fondo, Antonelli in fase esplorativa: ecco cosa abbiamo imparato dalle libere in Austria

F1. Norris alla riscossa con la McLaren, Ferrari con il nuovo fondo, Antonelli in fase esplorativa: ecco cosa abbiamo imparato dalle libere in Austria
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Le modifiche alla sospensione posteriore della McLaren MLC39 sembrano aver fatto bene a Lando Norris. In casa Ferrari, invece, è arrivato l'atteso nuovo fondo per la SF-25 di Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Ecco cosa abbiamo imparato dal venerdì di prove libere del Gran Premio d'Austria 2025 di Formula 1
27 giugno 2025

Su una pista corta, secca, senza respiro, dove ha sempre ben figurato, Lando Norris nelle prove libere del Gran Premio d’Austria 2025 di Formula 1 si è improvvisamente riacceso, come se il disastroso epilogo del weekend di gara in Canada fosse stato solo un brutto incubo. Ma attribuire questa forma guizzante al solo senso di Norris per la pista vorrebbe dire ignorare una novità rilevante vista sulla McLaren MLC39 in Stiria. Le modifiche alla geometria della sospensione posteriore della monoposto si inseriscono nello stesso filone di quelle apportate all’anteriore in Canada. Da tempo il team principal della scuderia di Woking, Andrea Stella, sottolineava come fosse necessario lavorare per aumentare la fiducia dei piloti in una macchina molto veloce, ma anche capricciosa, specialmente sul giro secco. Ed ecco arrivata la soluzione.

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La natura capricciosa della MCL39 è stata un cruccio fin dall’inizio dell’anno per Norris, tormentato dalla sua difficoltà nel domarla. Le modifiche alla sospensione posteriore – che a quanto pare nel venerdì di Spielberg, Piastri avrebbe invece scartato – sembrano aver dato un’importante iniezione di fiducia a un pilota che ne aveva bisogno come l’aria che respira. Ma al Red Bull Ring sta arrivando anche la prova che la direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali non ha spostato così tanto in casa McLaren. Su un tracciato che per la sua varietà di curve va a sottolineare il sovrasterzo nelle curve veloci e il sottosterzo nelle lente che consegue alla maggiore rigidità delle ali, la MCL39 ha mostrato nuovamente la sua poderosa efficienza aerodinamica.

C’è però un dato da sottolineare. La McLaren ha dimostrato nel corso della stagione di poter aprire un divario maggiore al venerdì, per diverse ragioni. La capacità della MCL39 di generare un maggior carico rispetto alla concorrenza fa sì che la vettura risulti più efficace quando il grip della pista è inferiore. E potrebbe anche esserci una mappatura più aggressiva lato motore. Non ci stupiremmo se domani il distacco su una pista corta come il Red Bull Ring diventasse più contenuto. Questo potenzialmente a tutto vantaggio di Max Verstappen, con l’unica Red Bull RB21 della partita.

Oggi Yuki Tsunoda - che, a differenza di Verstappen, non monta il nuovo fondo pensato per la RB21 - è risultato attardato di circa quattro decimi rispetto al compagno di squadra, ma la forbice prestazionale tra i due è con tutta probabilità destinata ad aumentare con l’avvicinarsi da parte di entrambi a quel limite prestazionale che risulta irraggiungibile per chi non si chiama Verstappen. Max si è lamentato del comportamento dell’anteriore della sua RB21 sul finire delle FP2, ma il fattore campo e l’efficacia della monoposto della scuderia di Milton Keynes nelle curve veloci fanno propendere per un Max primo degli outsider.

Dopo aver suonato la carica nelle FP1, la Mercedes è uscita ridimensionata dalla seconda sessione, con George Russell staccato di circa sei decimi da Norris. In Austria la scuderia di Brackley ha introdotto un nuovo cofano motore, con forme più bombate che sottendono a dei cambiamenti al sistema di raffreddamento. Una soluzione, questa, che non casualmente è stata proposta su una pista che con i suoi 700 metri di altezza sul mare rende la salvaguardia degli organi vitali delle monoposto una priorità, vista la rarefazione dell’aria. Ma che, a ben vedere, potrebbe anche avere una funzione aerodinamica. 

Più staccato rispetto a Russell è risultato il nostro Andrea Kimi Antonelli, ma non è necessariamente un segnale preoccupante. Quando lo abbiamo incontrato ieri, infatti, ci ha spiegato che avrebbe voluto essere più aggressivo nelle libere rispetto all’approccio conservativo mantenuto finora. Meglio, dopotutto, cercare di portarsi volontariamente verso il limite quando la posta in gioco è minore, andando ad affinare le armi che gli serviranno nel resto del weekend di gara. La sua curva di apprendimento alla prima stagione in Formula 1, in fondo, passa anche da questo.

In casa Ferrari, è arrivato il tanto atteso aggiornamento del fondo, con novità che partono dalla zona di attacco del fondo per arrivare alla zona in cui i flussi vanno a convogliare verso il diffusore. Questo per una canalizzazione diversa che è funzionale alle modifiche alla geometria della sospensione posteriore in arrivo a breve, anche se forse non con le tempistiche che ci si attendeva. Charles Leclerc, pur avendo lasciato la monoposto nelle mani di Dino Beganovic nella prima sessione di prove libere, ha mostrato un passo gara tutto sommato incoraggiante. Ma sappiamo anche che questo non è il vero problema della SF-25.

Lewis Hamilton, dal canto suo, sembra essere penalizzato dalla necessità di avere una monoposto più carica per avere un feeling migliore, come un gatto che si morde la coda. Nell’analizzare le prestazioni della Rossa di oggi, vale anche la pena sottolineare che per quanto abbiamo visto nelle libere i motorizzati Ferrari sembravano avere qualche difficoltà in più. Potrebbe essere il frutto di una modalità conservativa, comprensibile visto quanto sia delicato il raffreddamento della power unit al Red Bull Ring. Potrebbe trattarsi di una misura per non tirare eccessivamente i motori usati oggi.

Da segnalare è anche la buona prestazione dell’Aston Martin. Gli aggiornamenti apportati di recente alla AMR25 sembrano efficaci, e non rappresentano solo un segnale positivo dell’incoraggiante correlazione tra i nuovi strumenti finalmente a disposizione nello sfarzoso quartier generale della scuderia a Silverstone. Si è rivisto pure un guizzante – per i suoi standard – Lance Stroll. Va detto, però, che il suo blasonato compagno di squadra, Fernando Alonso, il Red Bull Ring non l’ha mai digerito.

Se l’Aston Martin ha risalito la china, la Williams sembra in una fase calante. Che l’inizio delle difficoltà della FW45 abbia coinciso con la gara di Barcellona potrebbe indurre a pensare che sia la scuderia di Grove la vera vittima della direttiva tecnica sulla flessibilità delle ali. Ma a pesare potrebbe anche essere la mancanza di aggiornamenti rispetto ai diretti concorrenti. Lo scopriremo solo con il passare dei GP. Quello che è certo è che davanti a tutti oggi c’è di nuovo la McLaren. Ma a danzare nello spazio di un minuto scarso del Red Bull Ring è Lando Norris, il più fragile finora dei piloti papaya.

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