F1. Perché la Mercedes ha vinto il GP del Canada? Toto Wolff fa la sua rivelazione ma è non ottimista per il futuro

F1. Perché la Mercedes ha vinto il GP del Canada? Toto Wolff fa la sua rivelazione ma è non ottimista per il futuro
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Dopo settimane di difficoltà, la Mercedes ha rialzato la testa a Montréal con una prestazione dominante: Russell vittorioso e Andrea Kimi Antonelli sul suo primo podio in F1. Ma qual è il segreto del risveglio della W16? Tra nuove sospensioni, un motore fresco e qualche scherzo sul caldo, Toto Wolff ha svelato i retroscena di un weekend da incorniciare. Ora l’obiettivo è chiaro: confermarsi anche in Austria
17 giugno 2025

Il sipario sul Gran Premio del Canada 2025 – calato solo dopo molte ore di attesa a causa delle numerose investigazioni – si è chiuso con la vittoria di George Russell. Sul tracciato di Montréal, dopo tre gare passate nella terra di nessuno, la Mercedes ha dimostrato un passo dominante sia in qualifica che in gara, confermato anche dal primo podio in Formula 1 di Andrea Kimi Antonelli. Ma cosa è cambiato nella W16? A svelarlo è Toto Wolff.

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Imola, Monte Carlo e Barcellona sono stati tre appuntamenti estremamente difficili per la Mercedes. Sia Russell che Antonelli hanno lamentato una forte mancanza di ritmo, e la situazione si è fatta ancora più preoccupante a causa dei segnali arrivati anche dai team clienti – come Williams e Aston Martin – in merito all’affidabilità della power unit. Proprio per questo motivo, giunti a Montréal, i tecnici di Brackley hanno deciso di montare un motore nuovo di zecca sulle monoposto del #63 e del giovane bolognese. Una scelta che, complice il layout favorevole del tracciato e un fine settimana sottotono per la McLaren, ha permesso a George Russell di conquistare la vittoria, firmando il primo trionfo stagionale per la Mercedes.

A giochi fatti, è il momento per Toto Wolff e tutto il team di comprendere cosa abbia permesso alla Mercedes di risalire dalla “terra di nessuno” fino a un doppio podio, grazie anche al terzo posto di Antonelli. Storicamente, le vetture Mercedes hanno sofferto le alte temperature – come dimostrato nel trittico europeo – mentre su piste più fresche riescono a esprimere tutto il proprio potenziale. Ecco perché le Frecce d’Argento speravano in condizioni favorevoli a Montréal, anche se il caldo si è fatto sentire anche qui durante il weekend. “Pensavo che quando indosso un maglione ci fosse una sorta di correlazione con le nostre prestazioni, perché significa che fa freddo! E invece, con 50 gradi in pista, abbiamo dominato”, ha scherzato il team principal nel post gara.

ANSA

Abbiamo apportato alcune modifiche alla vettura, come le nuove sospensioni posteriori. Sono davvero contento di come la squadra – sia in pista che in fabbrica – abbia gestito la situazione, e di come queste novità siano state implementate sulla macchina. Ma credo sia importante considerare anche il layout del circuito”, ha proseguito Wolff. “Montréal ci è sempre stata favorevole: non ci sono le tipiche curve ad alta velocità, dove soffriamo di più con il caldo. Inoltre, l’asfalto qui è piuttosto liscio, meno abrasivo, e quindi meno dannoso per la nostra vettura, che fatica con degrado e surriscaldamento degli pneumatici posteriori”.

Interrogato sulle modifiche alle sospensioni posteriori della W16, Wolff ha confermato che erano già state introdotte in occasione del Gran Premio di Imola, senza però rivelarsi la “soluzione magica” che avrebbe reso la monoposto improvvisamente dominante. “Penso che abbiamo portato la nuova geometria posteriore per risolvere quel particolare problema del surriscaldamento della superficie dello pneumatico posteriore, ma a Imola i risultati sono stati peggiori di quanto ci aspettassimo. Abbiamo quindi deciso di rimuoverla e riprovarla qui, sperando che la direzione dello sviluppo fosse quella giusta. Con questi regolamenti non si sa mai se uno sviluppo porterà davvero benefici; la correlazione è stata complicata, per noi e anche per molte altre squadre. Qui l’abbiamo reintrodotta, ma credo ci siano anche altri fattori in gioco: il tracciato è diverso, l’asfalto è diverso, e non esiste una soluzione magica che trasformi una macchina da podio in una vincente. Però, più dati abbiamo, più impariamo”.

Ora la domanda sorge spontanea: la Mercedes riuscirà a confermarsi anche nei prossimi appuntamenti? “Non sono mai fiducioso, perché le oscillazioni di prestazione sono sempre presenti”, ha ammesso Wolff. La Formula 1 tornerà tra due settimane con il Gran Premio d’Austria al Red Bull Ring, dove George Russell ha vinto nel 2024. “L’anno scorso, su alcune piste, era difficile persino capire chi fosse arrivato secondo, eppure abbiamo dominato per tutto il weekend. È un po’ lo stesso schema visto qui. L’Austria sarà una sfida diversa, su un tracciato diverso, con condizioni differenti. Ora tutti i nostri occhi e la nostra mente sono rivolti lì. È fatta, spuntiamo la casella”.

Grazie ai 40 punti conquistati in Canada, la Mercedes si è ripresa il secondo posto nella classifica Costruttori, superando la Ferrari. Il distacco dalla capolista, però, resta ampio: ben 175 lunghezze dalla McLaren, che a Montréal ha raccolto punti soltanto con Oscar Piastri – quarto al traguardo – a causa del ritiro di Lando Norris per i danni subiti dopo il tentato sorpasso sull'astraliano a pochi giri dalla bandiera a scacchi.

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