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Insieme alla power unit Mercedes di Andrea Kimi Antonelli nel Gran Premio di Spagna 2025 di Formula 1 sono andate in fumo anche le sue speranze di poter in qualche modo risollevare una tripletta da incubo non solo per lui, ma anche per la stessa scuderia di Brackley. Ma la rottura di questo motore – irrecuperabile, dopo i controlli del caso effettuati a Brixworth – è un segnale preoccupante non solo per la Mercedes, ma anche per i team clienti, tra cui spicca la McLaren, vera forza dominante della stagione 2025.
Antonelli a Imola aveva sofferto un altro ko tecnico, con un problema al sensore dell’acceleratore che lo aveva costretto al ritiro. A Monaco, invece, George Russell aveva accusato un calo verticale di potenza in qualifica dopo aver impattato violentemente contro una delle asperità dell’asfalto stradale del Principato. Ma le preoccupazioni maggiori lato power unit arrivano non solo dal ritiro di Antonelli a Barcellona, ma anche da quello di Fernando Alonso a Montecarlo, costretto ad arrendersi dopo aver accusato a lungo problemi all’ibrido.
Il fatto che il motore di Antonelli finito in fumo a Barcellona esca dal novero di propulsori disponibili da qui alla fine della stagione rappresenta giocoforza un problema per la Mercedes, visto quanto sono ridotte le allocazioni per l’intero campionato. “Indubbiamente mette pressione – ha sottolineato il direttore tecnico della Mercedes, James Allison -. Potremmo installare una nuova power unit nel prossimo weekend di gara senza incappare in penalità. Ma con poco più di un terzo della stagione alle spalle, dovremo centellinare i nuovi componenti, cercando di sfruttare al meglio le risorse che ci rimangono”.
Non sarà un compito semplice per un team che sta vivendo una vivace lotta per il secondo posto nel mondiale Costruttori, in questo momento nelle mani di una Ferrari che, pur con le difficoltà del caso, ha saputo dimostrare costanza nel corso della tripletta. Ma i singhiozzi delle power unit Mercedes non possono che rappresentare un campanello d’allarme anche per le scuderie clienti. Oltre all’Aston Martin, già incappata in un ko tecnico causa motore, ci sono anche Williams e McLaren.
Grazie alla poderosa efficienza aerodinamica della MLC39, la McLaren è stata in grado di mostrare un’invidiabile costanza nel primo terzo della stagione 2025 di Formula 1, esercitando un dominio difficilmente scalfibile dalla concorrenza. Eventuali ritiri per problemi tecnici potrebbero ridurre il divario che separa la McLaren dalle inseguitrici, anche se l’attuale gap dalla seconda classificata nel mondiale, la Ferrari, è spaventoso. La scuderia di Woking, infatti, vanta più del doppio dei punti rispetto alla Rossa.
In un contesto di dominio come questo, più che nel mondiale Costruttori eventuali ko tecnici potrebbero fare la differenza per il titolo piloti tra Oscar Piastri e Lando Norris. I precedenti, in fondo, ci sono. Nel 2016 Lewis Hamilton fu fortemente penalizzato dal ritiro in Malesia, uno zero che ebbe un peso notevole sulla sua sconfitta nella lotta sanguigna con il compagno di squadra, Nico Rosberg. Ma solo il tempo ci dirà se il fumo del motore di Andrea Kimi Antonelli è stato un presagio di ulteriori sventure per le monoposto il cui cuore pulsante è la power unit di casa Mercedes.