Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La pausa estiva si è conclusa e la Formula 1 è pronta a tornare in pista per il quindicesimo appuntamento del calendario: il Gran Premio d’Olanda 2025. Con l’avvicinarsi della fine della stagione, cresce anche l’attesa per la prossima, una delle più discusse non solo per il cambio regolamentare, ma anche per l’ingresso di un undicesimo team in griglia. Proprio in questi giorni è arrivata la conferma dei piloti che rappresenteranno Cadillac al debutto nel 2026: Sergio Perez e Valtteri Bottas.
Come scritto da lui stesso sui canali social, questa è stata una pausa che è durata più del previsto. Infatti, dopo la sua ultima apparizione al Gran Premio di Abu Dhabi 2024, Sergio Perez aveva appeso il casco al chiodo, ma solo temporaneamente. Il licenziamento con effetto immediato da parte della Red Bull, nonostante un contratto biennale firmato pochi mesi prima, non ha scoraggiato il messicano. Dopo un periodo lontano dalla frenesia del paddock, essenziale per rimettere insieme sia le forze mentali che fisiche, Perez è pronto a tornare in pista e lo farà con Cadillac.
Un annuncio a sorpresa, ma che si attendeva da tempo, visto che il team americano era alla ricerca di un pilota con esperienza per queste prime ed essenziali fasi in vista del debutto il prossimo anno. Chi meglio di Sergio Perez per questo ruolo? Nella sua lunga carriera in Formula 1 ha dimostrato di essere un abile sviluppatore dal piede fino. E la conferma è arrivata anche nel periodo passato in Red Bull, anche se il ruolo di scudiero di Max Verstappen gli si è ritorto contro. La squadra, passata sotto la gestione di Laurent Mekies dopo il licenziamento di Christian Horner, ha infatti sempre seguito lo stile di guida richiesto dall’olandese, mettendo in difficoltà chi condivideva il box di Milton Keynes. A sottolineare questo aspetto era stato anche Adrian Newey, che da tempo aveva avvertito che indirizzare il progetto di una monoposto solamente su un pilota avrebbe portato grandi rischi.
Che lo scorso anno il problema non fosse Sergio Perez è stato confermato anche dalle prestazioni di chi è venuto dopo di lui, ovvero Liam Lawson – in Red Bull per i primi due Gran Premi del 2025 – e Yuki Tsunoda da Suzuka in poi. “L’anno scorso non ho potuto dimostrare di cosa sono in grado come pilota. Ora, all’improvviso, si sono resi conto di quanto sia difficile guidare quella macchina. Quando sono entrato nella squadra, c’erano già stati grandi piloti che avevano avuto difficoltà, e mi riferisco ad Alexander Albon e Pierre Gasly”, aveva infatti dichiarato a F1.com lo scorso aprile il messicano. La pista, con il passare dei mesi, gli ha poi dato ragione.
Liam Lawson ha detto addio alla Red Bull dopo solamente due Gran Premi e zero punti iridati, mentre Yuki Tsunoda, che è subentrato da Suzuka, ha collezionato solamente sette punti in dodici appuntamenti. Un risultato sicuramente deludente, che pesa sulle sorti del campionato Costruttori – dove la squadra occupa la quarta posizione – e sul licenziamento di Christian Horner lo scorso mese. “Non credo che ci sia niente da dimostrare. Non solo per le difficoltà degli attuali piloti o dei prossimi che prenderanno quel posto, ma anche prima”, ha dichiarato Sergio Perez lo scorso pomeriggio a PlanetF1.com, in occasione dell’annuncio in Cadillac, riferendosi ai trascorsi con la Red Bull.
“Ora tutti se ne dimenticano, ma è stato davvero difficile trovarsi in una situazione in cui ci si doveva costantemente adattare e acquisire sicurezza. Dal punto di vista mentale è una sfida davvero unica. Non credo di avere nulla da dimostrare. Quando vedi quanti punti hanno segnato, sono circa sette punti in tutta la stagione, quindi non ho nulla da dimostrare in questo senso. Per me, si tratta più che altro di tornare a godermi lo sport. Non potevo permettermi di abbandonarlo nel modo in cui l’ho fatto. È per questo che torno con questo nuovo progetto e spero che abbia molto successo. Ma oltre a tutto questo, voglio godermi questo ritorno”, ha chiosato il messicano.