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La frenesia di provare tutto nel momento in cui gli abbaglianti riflettori di Marina Bay si sono accesi, sfruttando l’unica ora veramente rappresentativa delle prove libere del Gran Premio di Singapore 2025 di Formula 1, ha paradossalmente ridotto la possibilità di farlo. Le bandiere rosse causate dagli schianti di George Russell e Liam Lawson hanno dato vita a una sessione frammentata, di difficile interpretazione. Con i piani di lavoro scombinati e brevi simulazioni di passo, quello che si può analizzare oggi è più legato alla forma in pista di quanto non lo sia ai dati. Ma a prendersi le luci della ribalta è stata la solita sospetta.
La McLaren è tornata a vita su un circuito che va a sottolineare le qualità della MCL39, a cominciare dalla gestione delle gomme, anche sul giro secco. Vista l’importanza della qualifica a Marina Bay, è cruciale modulare gli spunti all’inizio della tornata, per evitare di surriscaldare le coperture e uscire dalla finestra di utilizzo nel resto del tentativo lanciato. In McLaren non sembrano avere grossi problemi in questo senso, come del resto è successo sin dall’inizio dell’anno. Per capirlo, bastava vedere l’ottimo grip al posteriore mostrato nell’ultimo settore di Oscar Piastri, più efficace di Lando Norris. Il carico extra della MCL39 qui serve, eccome. E costituisce un’iniezione di fiducia per i due piloti.
Ma gli occhi di tutti oggi erano puntati su Max Verstappen e sulla Red Bull, chiamati ad alimentare le suggestioni di una lotta mondiale pronta a infuocarsi nella torrida Singapore. La scuderia di Milton Keynes a Marina Bay ha portato un’ala anteriore rivista per avere una maggiore efficienza ed evitare il sottosterzo che tanto dà fastidio a Verstappen. Su una pista come quella di Singapore, d'altronde, non è possibile ricreare la stessa “magia” data da un bilanciamento vecchio stile con l’ala posteriore scarica e quella anteriore generosa vista a Monza e a Baku.
La buona notizia, però, è che Max non è lontano e sembra a suo agio sull’unica pista su cui non ha mai vinto tra tutte quelle presenti in calendario. C’è ancora qualcosa da affinare – e di conseguenza un piccolo margine di miglioramento - ma l’approccio “pistaiolo” dell’era Mekies sembra avere un effetto positivo sul lavoro degli ingegneri prima e durante il weekend. È chiaro, però, che per alimentare davvero le speranze mondiali di Verstappen – il diretto interessato ieri si è dato il 50% di possibilità di cogliere il titolo – serve essere protagonisti, non tallonare nelle posizioni di rincalzo.
Chi non è assolutamente sui binari a Singapore è la Ferrari SF-25. La monoposto della scuderia di Maranello è apparsa nervosissima, costringendo Charles Leclerc e Lewis Hamilton a un rodeo. È stata a tratti sovrasterzante e a tratti sottosterzante, incostante e bizzosa. Siamo molto lontani da quello che Fred Vasseur aveva definito “il miglior venerdì dell’anno”, quello di Baku, rimasto promessa non mantenuta. C’è molto da sgrassare a livello di bilanciamento su una pista che, come era stato nel caso di Monaco, per l’assenza di rettilinei e per le curve a bassa velocità riduce lo spettro di un consumo eccessivo del pattino del fondo.
Ma il venerdì della Ferrari è stato caratterizzato anche dall’unsafe release di Leclerc in pitlane nelle FP2. Il monegasco ha speronato Norris, che in una carambola ha poi danneggiato la sua ala anteriore. È un pasticcio dovuto a un’incomprensione tra Leclerc e il suo capo meccanico che potrebbe risultare in una penalità in griglia per il monegasco. Certo non si tratta del migliore degli inizi per un team che si gioca il secondo posto nel mondiale Costruttori e che a Singapore potrebbe doversi vedere da una rivale inaspettata.
Parliamo dell’Aston Martin, la cui AMR25 è tornata a vita su una pista ad alto carico, come era successo a Monaco e in Ungheria. La monoposto ha mostrato una buona trazione e una performance convincente nelle curve lente, a tutto vantaggio di Alonso. Che, dal canto suo, si è trattenuto con i proclami, giusto per non creare aspettative eccessive. Ma non ci stupiremmo di vederlo disturbatore domani tra i top team, dando il massimo sul giro secco su una pista che premia la sensibilità del pilota.
A Singapore la Mercedes con il caldo e senza frenate alla Montréal e Baku esce ridimensionata dalle libere, con un raro errore macroscopico di George Russell in una stagione in cui ha sempre ben figurato. Lui ha minimizzato, ma perdere l’unica sessione utile per i danni rimediati alla macchina è un bell’handicap per il prosieguo del weekend. E mentre tanti sbagliavano, compreso il suo compagno di squadra Liam Lawson, Isack Hadjar con la sua docile VCARB-02 si è messo nelle posizioni che contano. E con i muretti così vicini - invitanti da sfiorare per massimizzare le prestazioni, ma pronti a punire il minimo errore - essere impeccabili sarà l’imperativo per una qualifica cruciale, forse destinata a essere caotica come le FP2 che l’hanno preceduta.