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Secondo posto amaro per Oscar Piastri nella Sprint del Gran Premio del Belgio 2025. Scattato dalla pole position sul tracciato di Spa-Francorchamps, l’australiano della McLaren ha dovuto cedere il passo già nel primo giro a Max Verstappen, poi imprendibile per tutti i 15 giri della mini-gara. Una prestazione comunque solida, ma segnata dalla frustrazione di non aver avuto gli strumenti per lottare fino in fondo.
“Realisticamente non sono mai riuscito ad avvicinarmi abbastanza – ha spiegato Piastri nel post-gara – forse un paio di volte mi sono trovato a una lunghezza di macchina, ma la curva 5 non è un punto dove puoi tentare davvero un attacco. Se chi davanti difende l’interno, non puoi fare nulla. L’unica chance era sul rettilineo, ma lì non avevamo abbastanza velocità”.
Il sorpasso subito al primo giro da parte di Verstappen è stato un campanello d’allarme. “In quel momento non ho pensato che sarebbe stata una gara persa, speravo di riuscire a rimanere vicino nel settore centrale. In effetti, all’inizio ce l’ho fatta. Ma quando segui qualcuno così da vicino per così tanto tempo, le gomme si surriscaldano e si degradano rapidamente. Nella seconda parte ho perso tutto il vantaggio che avevo nel tratto guidato e ovviamente nei rettilinei non guadagni nulla. In pratica, non avevamo abbastanza per stare lì”.
Nonostante l’ottimo piazzamento, la Sprint ha evidenziato alcuni limiti della MCL38 in condizioni di inseguimento. “Sapevamo che poteva succedere, ero preparato all’idea di restare per tutta la gara a otto decimi senza poter fare nulla. Non era proprio quello che volevo, ma il risultato è comunque positivo”.
E in vista della gara di domani, le incognite restano tante, a partire dal meteo. “Se dovesse piovere, ovviamente ci servirà più carico aerodinamico. Se invece sarà asciutto, non voglio ripetere quanto accaduto oggi. Ci rifletteremo, vedremo anche che direzione prenderanno gli altri”.
L'australiano della McLaren ha raccontato anche il lavoro fatto in pista per tentare qualcosa in più contro il leader del mondiale: “Ho provato a variare le traiettorie in curva 1, ho cercato di gestire al meglio la batteria per tentare l’attacco, ma non era affatto semplice. Bisognava essere molto più vicini del semplice DRS per avere una possibilità. In quei 15 giri ci ho provato davvero, ma non è bastato”.
Piastri conclude con una riflessione sul valore della prestazione: “Forse è andata anche meglio di quanto mi aspettassi. Sapevo che Max non sarebbe stato lento, ma forse è stato più difficile del previsto. Dopo così tanto tempo passato dietro di lui, le gomme semplicemente non ce la fanno più. A quel punto tutto si livella. Non è stata una sorpresa”.