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Il Gran Premio di Città del Messico 2025 segna un momento speciale per la Ferrari: Antonio Fuoco è diventato il primo italiano dal 2009 a guidare una Rossa durante un weekend di gara. Un’occasione unica per il pilota, e per la squadra, di testare il suo potenziale in pista.
Foto copertina: ANSA
“Ha fatto un buon lavoro", ha commentato Frédéric Vasseur, team principal della Scuderia Ferrari in conferenza stampa al termine della FP1. “Per rookie non è mai semplice: in Formula 1 chiediamo loro di non commettere errori, di non rompere la macchina, ma allo stesso tempo di spingere. Antonio ha gestito tutto molto bene. Non è un vero rookie: è uno dei nostri riferimenti sulle Hypercar, ha vinto Le Mans e trascorre molto tempo con noi al simulatore. Questa è la migliore occasione per dargli minuti in pista”.
Riguardo all’importanza di far guidare i giovani piloti in un Gran Premio, Vasseur ha aggiunto: “Il TPC testing non è la macchina della stagione. Se vuoi guidare la macchina reale e fare esperienza dal vivo, la FP1 è l’unica occasione. Antonio non deve dimostrare nulla: ha il suo programma, è in testa al campionato, ha vinto Le Mans. È su un percorso diverso, ma lavora molto bene con il team, è vicino a tutti e rappresenta un ottimo prodotto della Ferrari Driver Academy”.
Sul fronte delle prestazioni, dopo il podio di Austin, Vasseur ha sottolineato le sfide legate alle condizioni di gara: “Abbiamo imparato che tra venerdì e sabato ci possono essere grandi oscillazioni di performance. Questo vale per noi, per Red Bull, McLaren e Mercedes. Alcune squadre perdono sei decimi, altre ne guadagnano due o tre. Qui a Città del Messico è lo stesso: da una sessione all’altra possono cambiare molte cose, soprattutto a livello di gomme e preparazione”.
Vasseur, dopo gli ottimi tempi di Leclerc, ha invitato alla prudenza sui giudizi frettolosi: “Sono abbastanza vecchio per non trarre conclusioni dopo la FP1. È chiaro che preferisco essere in buona forma, ma sappiamo che il Messico è un’altra sfida. La pista è molto verde, avremo un’evoluzione enorme tra FP1, qualifiche e gara. Dobbiamo procedere passo dopo passo”. Un tema centrale è anche l’unità del team. “Charles e Lewis hanno parlato pubblicamente a sostegno del team. È bello sentirsi uniti, lavorare insieme fin dal primo giorno. Non è una stagione facile, ma lavorare come squadra e spingere tutti nella stessa direzione è la migliore reazione possibile. E vedere i piloti uniti è importante, soprattutto dopo un weekend come Austin, dove siamo partiti in difficoltà e abbiamo recuperato grazie al lavoro di tutti, da Maranello alla pista”.
Vasseur ha poi commentato le sfide regolamentari e tecniche che attendono la squadra il prossimo anno: “Ogni nuova regolazione porta incertezza. Oggi partiamo da zero su tutto: nuove gomme, nuovo carburante, nuovo motore, nuovo telaio, nuove regole sportive. È una sfida, ma fa parte del DNA della Formula 1”.
Sulla gestione dei freni e dei motori in Messico, dopo i problemi di Singapore: “Le due piste sono completamente diverse. In FP1 tutto era sotto controllo, ma non è ancora finita. Bisogna bilanciare freni, motore e altre componenti, e finora tutto è gestito”. Infine, sul potenziale “miracolo messicano” per vincere una gara, Vasseur mantiene la prudenza: “Il campo è molto equilibrato, si decide tutto per decimi. Il Messico è particolare, bisogna gestire bene il raffreddamento per tutto il weekend. Ci proveremo, spingiamo come squadra per tornare a vincere prima della fine della stagione”.
Su Checo Pérez e i test con Ferrari a Imola: “Abbiamo ceduto due giorni di TPC a Cadillac. La sfida per loro è enorme, non tanto per la macchina, quanto per logistica, garage, infrastrutture e sistemi IT. È un buon test per mettere tutto a posto”.