Ferrari, Maranello è una polveriera a cielo aperto: Leclerc è pronto ad andarsene?

Ferrari, Maranello è una polveriera a cielo aperto: Leclerc è pronto ad andarsene?
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La Ferrari attraversa una crisi senza precedenti: performance deludenti, tensioni interne e scelte strategiche sotto la lente. A Maranello gli animi sono surriscaldati e Charles Leclerc, a quasi 28 anni, potrebbe essere pronto a guardarsi altrove per inseguire il sogno mondiale
7 ottobre 2025

Doveva essere l’anno della rinascita. Con il sapore del Mondiale Costruttori sfiorato e l’arrivo di un sette volte campione del mondo come Lewis Hamilton, a Maranello si sperava in grandi risultati, con titoli alla portata già nel 2025, ultimo anno delle vetture ad effetto suolo. La SF-25, però, fin dall’inizio ha deluso le aspettative, con performance mediocri che non influenzano solo il risultato finale in classifica, ma soprattutto gli umori della squadra, con Charles Leclerc in primis.

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La stagione di Formula 1 della Ferrari è decisamente in picchiata. La vettura avrebbe dovuto sfruttare il buono della precedente, arrivata a pochi punti dal titolo Costruttori, e il lavoro della squadra guidata da Frédéric Vasseur. Già dai test, però, la realtà si è dimostrata ben lontana dalle attese, attese alzate – o meglio esaltate – dalla Scuderia stessa in quel celebre pomeriggio di inizio marzo a Milano, quando Charles Leclerc e Lewis Hamilton, con Vasseur al fianco, avevano parlato di aspettative concrete di Mondiali. Arrivati in Australia, la situazione si è rivelata per quello che era: la SF-25 è una monoposto con una finestra d’utilizzo estremamente ristretta.

Fin qui, non dovrebbe sorprendere: tutti i team – McLaren esclusa – hanno vetture difficili da interpretare, dove la minima variazione di pista o temperatura cambia le prestazioni. Ma mentre Mercedes e Red Bull nel corso della stagione hanno trovato il modo di estrarre il massimo dai propri progetti, la Ferrari, dopo diciotto Gran Premi, è ancora in alto mare. Possiamo, dunque, parlare di una SF-25 mediamente insufficiente. Questo si traduce in problemi continui che generano ulteriori difficoltà, che oggi Charles Leclerc e Lewis Hamilton stanno denunciando apertamente alla stampa. Il numero #44 ha evidenziato le criticità nella gestione delle qualifiche, che si aggiungono a errori evitabili – e potenzialmente penalizzanti – come l’incidente in pit-lane del monegasco con Lando Norris.

Il tutto si traduce in insoddisfazione dei piloti e, di conseguenza, di tutti i membri della squadra in pista. Non va meglio a Maranello, dove Loic Serra e Jerome d’Ambrosio seguono in prima persona i lavori sulla vettura del prossimo regolamento tecnico. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, gli animi si sarebbero surriscaldati come i freni di Hamilton in gara a Singapore. In particolare, le discussioni avrebbero coinvolto Vasseur e un tecnico apicale, probabilmente Matteo Togninalli, capo dell’ingegneria di pista.

Il problema più grande e preoccupante è che questo malumore possa influire negativamente sulla preparazione della prima vettura del nuovo ciclo tecnico, decisiva per Charles Leclerc. Con quasi matematica certezza, il monegasco vedrà un pilota più giovane – anche in termini di esperienza in Formula 1 – vincere un Mondiale che lui rincorre da sette anni con la Ferrari. Arrivato a quasi 28 anni, per lui è quasi tempo di guardarsi intorno per ambire seriamente a un titolo iridato. Non è un mistero che già ad agosto l’entourage del numero #16 abbia preso contatti con Aston Martin, che dal prossimo anno conterà sul motore Honda e sull’aerodinamica di Adrian Newey. Ma prima di decidere il suo futuro, Leclerc dovrà attendere la fine del 2026, valutare le prestazioni degli altri team e puntare sul più vincente per il 2027.

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