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Nessuno se lo aspettava, e forse neanche loro. La W16 ha sempre sofferto le alte temperature, che portavano la vettura a consumare eccessivamente le gomme. Eppure, a Singapore – una delle piste più calde e impegnative del calendario di Formula 1 – la Mercedes ha dominato. Una vittoria di squadra, testimoniata anche dal quinto posto di Andrea Kimi Antonelli, ma soprattutto dal trionfo di George Russell. Una stagione superba per il pilota britannico che, a cinque Gran Premi dal termine, deve ancora firmare il suo rinnovo di contratto.
Si può dire, senza mezzi termini, che il rinnovo tra Russell e la Mercedes stia diventando una telenovela degna di Beautiful, vista la durata delle trattative. Fin dall’inizio della stagione Toto Wolff ha mantenuto una posizione attendista, consapevole di poter giocare su due fronti. Il primo si chiamava Max Verstappen, ma le possibilità di portarlo a Brackley sono crollate a metà estate, quando l’olandese ha confermato la sua permanenza in Red Bull fino alla naturale scadenza del contratto, nel 2028. Da lì in poi, l’attenzione si è concentrata sul secondo fronte: George Russell, il cui contratto scade a fine stagione e che, ad oggi, non ha ancora una conferma ufficiale per il 2026.
Una situazione che stride con la realtà dei fatti, ovvero un Russell nel momento di forma migliore della carriera. L’ennesima dimostrazione è arrivata proprio a Marina Bay, due anni dopo l’errore che nel 2023 gli era costato il podio e la possibilità di battere Lando Norris e Carlos Sainz. Allora era finito contro le barriere, oggi quelle stesse barriere l’hanno visto alzare al cielo la coppa del vincitore. Una crescita costante, frutto di un lavoro di fino lodato anche da Toto Wolff: “Penso che in passato abbiamo già visto George affrontare momenti simili, ma non di recente, e quest’anno ha fatto un ulteriore passo avanti affinché certe cose non accadano più”, ha dichiarato il team principal nel post-gara.
“Aveva il controllo della corsa, accumulava vantaggio, lo gestiva quando Max si avvicinava, e non c’è stato alcun momento in cui la sua guida fosse rischiosa,” ha aggiunto Wolff. “È stato formidabile quest’anno. Non ho visto errori. Ci sono stati weekend in cui lui stesso ha ammesso di poter fare di più, ma questo accade con qualsiasi pilota. Quando auto e pilota si fondono alla perfezione, nasce la formula dominante. Ed è ciò che abbiamo visto qui”.
A questo punto la domanda sorge spontanea: se George Russell è diventato così impeccabile, perché il rinnovo non è ancora stato firmato?
Dal paddock di Marina Bay trapela che la firma sarebbe già arrivata, ma mancano ancora alcuni dettagli da definire. Una “ridefinizione” che, però, si trascina da mesi: già a maggio Toto Wolff aveva parlato di “ultime rifiniture”. Sembra infatti che l’offerta Mercedes – che, ricordiamo, gestisce anche la carriera del pilota – preveda un solo anno di contratto con opzione di rinnovo automatico per il 2027, legata alle prestazioni di Russell e di Antonelli, già promosso con il benestare di Wolff.
Una soluzione che darebbe a Russell la quasi certezza di un biennale, opzione che lui vorrebbe firmare subito, chiedendo in cambio una riduzione del tempo dedicato agli impegni con gli sponsor. Per Wolff, invece, significherebbe mantenere libertà di manovra qualora Max Verstappen dovesse tornare disponibile sul mercato.