Ha senso spendere 5.000 € per un impianto hi-fi in auto?

Ha senso spendere 5.000 € per un impianto hi-fi in auto?
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Per i veri audiofili non è affatto inconsueto spendere diverse migliaia di euro per comporre un sistema hi-fi che permetta di ascoltare musica con un altissimo livello di dettaglio.
14 febbraio 2024

di Giorgio Baù

(Giorgio Baù è un produttore musicale e sound designer, nonché musicista con lo studio a Milano) 

I più esperti sanno anche che, per avere una perfetta resa sonora, non è sufficiente disporre di un sistema di alta qualità complessiva. Affinché la purezza del suono sia preservata, infatti, è necessario che l’ambiente in cui essa si diffonde sia acusticamente trattato. Altrettanto fondamentale, poi, è  il punto di ascolto, ovvero la posizione in cui ci si predispone ad ascoltare la musica diffusa dagli speaker.

La domanda sorge quindi spontanea: perché bisognerebbe spendere migliaia e migliaia di euro per ascoltare musica in un ambiente poco favorevole, almeno dal punto di vista dell’ascolto, come quello di un’auto? Nell’abitacolo dei veicoli, del resto, bisogna fare i conti con rumori interni ed esterni molto frequenti e, soprattutto, con un punto di ascolto non ottimale. Tutti aspetti che vanno, inevitabilmente, a intaccare l’esperienza sonora. Per provare a trovare una risposta ci siamo avvalsi di un’auto davvero speciale: la BMW iX. Il nuovo SUV elettrico della casa di Monaco di Baviera, infatti, ha una proposta audio davvero strepitosa. Tra gli optional è possibile scegliere un impianto firmato dagli specialisti della Bowers & Wilkins, un brand illustre e molto noto tra gli audiofili, che, da oltre cinquant’anni anni, ha nel suo DNA la ricerca della resa audio perfetta.

Nel corso della sua storia la Bowers & Wilkins non si è fatta conoscere soltanto per aver progettato soluzioni hi-fi home di altissimo profilo, ma anche per aver installato i propri prodotti all’interno di alcuni degli studi di registrazione di più famosi del mondo. Come negli Abbey Road Studios, dove i migliori ingegneri del suono del pianeta hanno prodotto album. Quando gli ingegneri tedeschi hanno commissionato alla Bowers & Wilkins l’impianto audio premium della iX era chiaro, fin da subito, che servisse creare qualcosa di eccezionale nel panorama automotive. È nato così il Diamond Surround Sound System, un impianto impressionante, dotato di ben trenta speaker e di un output di potenza spaventoso, pari a  1.615 Watt.

Bastano alcuni dettagli per capire l’eccezionalità di questo sistema. Otto speaker sono stati installati all’interno dei quattro poggiatesta, due Diamond tweeter sono stati integrati nel montante A, per essere poi celati da un’elegante griglia di acciaio inossidabile, mentre altri quattro altoparlanti 3D sono stati piazzati nel cielo e due “central bass” speaker all’interno dei sedili anteriori. Chiudono il cerchio due magnifici subwoofer, montati sotto ai sedili posteriori. Giusto per non farsi mancare niente troviamo anche dei bass shakers all’interno dei sedili anteriori, pensati per generare vibrazioni molto precise, in grado di far percepire le basse frequenze in modo intenso anche a bassissimo volume. È grazie a loro se è possibile raggiungere quella dimensione che trasforma il tradizionale sound 3D in 4D.  A corredo di questa complessa architettura si fanno notare anche dei mid-range speakers nascosti sotto al tessuto utilizzato per i pannelli di rivestimento interni degli sportelli. Non manca un discreto, ma pur sempre elegante, gioco luminoso, perfetto per mettere in risalto l’altissima qualità delle finiture.

Per analizzare la qualità di un impianto audio dobbiamo tenere presente alcuni concetti generali di base. La componente in frequenza di un suono si suddivide  in tre macro categorie: alte frequenze, medie frequenze e basse frequenze. Ognuna di queste famiglie di corrisponde, rispettivamente, ai suoni più acuti, a quelli medi, come ad esempio la voce, e a quelli più gravi.   Per avere la massima performance in questi tre range di frequenza Bowers & Wilkins si è avvalsa di materiali specifici come, ad esempio, il diamante sui tweeter che, grazie alla sua leggerezza e rigidità, è in grado di muoversi molto rapidamente e senza piegarsi. Il risultato è una performance estremamente controllata e in grado di riprodurre un suono chiaro e dettagliato. I mid-range speakers sono, invece, costruiti con una fibra sintetica, l’aromatic polyamide, meglio noto come aramid, mentre i subwoofer in nobilissima fibra di carbonio. La scelta di questi materiali particolari e ultra pregiati gioca un ruolo chiave nella resa sonora complessiva e rende l’impianto della BMW iX lontano anni luce da quello di un’automobile tradizionale.

Occorre tenere presente, poi, che il nostro impianto Bowers & Wilkins supporta la tecnologia 3D/4D audio. Significa che la tecnologia a bordo della BMW è in grado di realizzare, contemporaneamente, diversi standard del mondo audio come Dolby Atmos, DTS:X e MPEG-H. Tutte tecnologie che hanno lo scopo di riprodurre il suono in modo da avvolgere completamente l’ascoltatore. Per calare il concetto nella realtà basterà dire che gli impianti tradizionali è possibile, solitamente, percepire la spazialità sonora (o immagine stereo) in un’area che va da sinistra a destra. In altre parole: se ci spostiamo durante l’ascolto cambierà il suono che viene percepito dal nostro apparato uditivo. Con sistemi 4.0, come quello a bordo della iX, invece, è possibile percepire anche i suoni che provengono da dietro, da sopra o da sotto simulando, quindi, in modo estremamente efficace l’ascolto reale. Anche muovendosi e cambiando il punto di ascolto l’esperienza sonora rimane sempre efficace e stabile.  Ascoltare musica mentre si è alla guida della BMW iX infonde subito una piacevole sensazione di estremo bilanciamento. Nessuna componente sonora è accentuata o enfatizzata e, in questo modo, l’ascolto diventa trasparente e naturale. Questo è merito anche del software di gestione dell’impianto audio. Il Quantum Logic e il Dynamic Equalization Control sono i due “cervelli” che permettono di avvolgere ogni passeggero indipendentemente dalla sua posizione e che ne massimizzano l’esperienza aggiustando l’equalizzazione in modo dinamico, seguendo quindi il comportamento dell'auto.

Sia i subwoofer che i bass shaker sono molto precisi nel riprodurre le frequenze più basse e questo aspetto risulta particolarmente efficace quando è necessario riprodurre i suoni di alcuni strumenti. La grancassa di una batteria, per esempio, diventa così tanto presente da trasmettere l’efficacia di un concerto dal vivo. Ed è proprio la vibrazione estremamente naturale degli speaker che riesce a garantire un’esperienza così vivida. Altra nota di merito è la definizione sonora: sia a basso volume che spingendo al massimo, l’impianto risponde in modo preciso e puntuale confermando, ancora una volta, che siamo di fronte a una qualità progettuale e di materiali di primissimo ordine.

Attenzione però: sebbene il sistema sia in grado di svolgere un lavoro davvero pregevole e l’auto rimanga sempre poco rumorosa alcune condizioni esterne potrebbero inficiare, almeno parzialmente, l’ascolto. La guida su un terreno sconnesso o particolarmente poroso - come l’asfalto drenante - potrebbe produrre basse frequenze in grado di disturbare il lavoro dei sub e dei bass shaker facendo perdere un po’ di quella definizione che l’impianto è in grado di offrire in condizioni ottimali. Potrà apparire forse un’osservazione un po’ puntigliosa, ma siamo convinti che in presenza di simili capolavori di tecnica e ingegneria, che richiedono cifre d’acquisto per niente trascurabili, sia doveroso far notare anche la minima difettosità.

Tuttavia è sulle lunghe distanze che un impianto audio per auto mostra la sua vera natura. Spesso non si considera abbastanza l’importanza del benessere acustico all’interno dell’abitacolo. Non è così remota, infatti, l’ipotesi di sviluppare, durante l’ascolto in auto, una sensazione di affaticamento all’orecchio. Questa eventualità  si ripercuote inevitabilmente sulla nostra condizione psicofisica ed è causata, solitamente, da un impianto di scarsa qualità o non ben bilanciato. Bowers & Wilkins, invece, contribuisce  significativamente a mantenere l’esperienza di guida piacevole e rilassata anche per molte ore: nemmeno il viaggio più lungo rischia di affaticare l’ascolto.

La collaborazione tra BMW e Bowers & Wilkins è certamente una soluzione sonora premium, tra le più avanzate mai viste su un’auto e offre un’esperienza acustica di altissimo livello. Nel caso si abbia una disponibilità economica tale da permettersi un così lussuoso optional - l’impianto, quando disponibile, viaggiava sui 5.000 euro - è caldamente consigliato. Rimane sempre quel piccolo ma importante dubbio sulla soddisfazione che un vero audiofilo potrebbe avere da un ascolto in auto che, per questioni strutturali, non sarà mai paragonabile a quello che si può ottenere tra le silenziose e immobili mura domestiche.   Se, però, l’auto è la vostra seconda casa, allora potete starne certi. Avrete tra le mani il miglior strumento in circolazione, attualmente, per esaltare i brani dei vostri artisti preferiti. Che merita tutti i 5.000 euro, fino all’ultimo centesimo.

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  • Segmento Suv e Fuoristrada
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