Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Quando l’ho vista arrivare nel centro di Vicenza, la nuova Dacia Bigster mi ha subito ricordato i fuoristrada degli anni ’90. Linee nette, cofano piatto, muscoli in bella vista. Eppure non è un’auto nostalgica, anzi: è costruita sulla piattaforma CMF-B, la stessa di Duster e Captur, quindi c’è tutto il buon senso dell’ingegneria Renault sotto un vestito da durona. Con i suoi 4,57 metri, si piazza nel segmento C, là dove giocano anche Tiguan e 3008. Solo che lei lo fa alla maniera di Dacia: niente fronzoli, tanta sostanza. È un’auto che non vuole stupire per design arzigogolati, ma che arriva dritta al punto. Ed è proprio questa sua onestà che conquista. Il bello? Anche se ingombra più di una citycar, ha un diametro di sterzata da utilitaria. Una roba che non ti aspetti da una con una tale presenza scenica.
Interni: vera spaziosa, vera comoda, vera Dacia
Salgo a bordo e mi trovo subito bene. Seduta alta, visibilità ottima in ogni direzione. Cofano piatto davanti, vetro verticale: la sensazione è quella di essere su un mezzo solido, sicuro. E dove non arrivi con gli occhi, ci pensano le telecamere a 360°, i sensori e un sistema di ausili alla guida che ha poco da invidiare ai SUV premium. Dentro c’è tanto spazio, ma non solo: ci sono sedili posteriori veri, bagagliaio enorme e, soprattutto, un abitacolo facile da vivere. Nessuna soluzione inutile, solo praticità. Le sospensioni fanno il loro mestiere, e lo fanno bene: assorbono le buche, digeriscono i pavé cittadini e ti fanno sentire sempre su un’auto ben costruita. Non è una premium, ok, ma si avvicina parecchio per qualità della vita a bordo. E per chi ha famiglia, bambini o genitori anziani, la Bigster è una scelta che fa rima con buon senso.
Tecnologia: tutto quello che serve, e anche qualcosa in più
Dimenticate la Dacia di qualche anno fa. Oggi c’è tutto il meglio del gruppo Renault, calato in una veste semplice, ma completa. La Bigster ha la frenata automatica, l’avviso di superamento corsia, il riconoscimento della stanchezza, il blind spot alert e – cosa che in città fa la differenza – una telecamera che ti fa vedere dove altrimenti non potresti. È l’evoluzione naturale di un marchio che ha saputo capire il momento giusto per crescere. E lo fa senza diventare pretenzioso: la tecnologia è ben integrata, non ti distrae, non ti aggredisce. È lì, lavora silenziosamente per renderti la guida più sicura e rilassata. E in un’epoca dove si parla solo di display enormi e assistenti vocali, qui si punta su cose veramente utili.
Chiariamolo subito: il Bigster non è un’elettrica, ma funziona spesso come se lo fosse. Sotto il cofano c’è un sistema ibrido full da 155 cavalli, formato da un 1.8 aspirato quattro cilindri abbinato a due motori elettrici. Uno spinge, l’altro sincronizza il cambio. La batteria da 2 kWh si ricarica da sola, recuperando energia in frenata, e permette di girare a lungo in elettrico. In città il termico sta spento per buona parte del tempo, e quando entra in gioco non si fa sentire. La trasmissione è automatica, fluida, senza quell’odioso effetto scooter che alcune ibride ti buttano addosso. Basta selezionare la modalità B e si attiva il recupero potenziato, quasi un one pedal driving, come sulle elettriche vere. È un sistema furbo, intelligente, e soprattutto collaudato, perché deriva dalla tecnologia e-Tech che Renault ha già messo su tante altre auto.
Su strada: si muove come una piccola, ma non rinuncia al comfort da grande
La vera sorpresa arriva alla guida. Perché se è vero che è lunga quasi 4,60 metri, è anche vero che la giri come una Clio. Il raggio di sterzata ridotto, lo sterzo leggero e il buon lavoro fatto sulle sospensioni ti permettono di infilarti anche nei parcheggi più maledetti. E quando devi fare una manovra, sei assistito da ogni angolo: anteriore, posteriore, laterale. Ti senti sempre in controllo. Il Bigster è una macchina pensata per chi vive davvero la città, non solo per chi la attraversa ogni tanto. Eppure, appena esci, ti accorgi che sta bene anche fuori porta: stabile, sicura, mai impacciata. Insomma, un SUV che sa fare il suo mestiere. E lo fa con una leggerezza che non ti aspetti da una macchina così grande.
Consumi: 20 km/l e zero stress, anche in mezzo al traffico
Uno dei grandi vantaggi di questo sistema ibrido è che ti consente di macinare chilometri senza ansia. In città, il Bigster supera i 18 km/l, e se sei leggero col piede puoi anche vedere il 20 sul computer di bordo. Il merito è della gestione intelligente dei flussi di energia: frena, recupera, accelera, restituisce, tutto senza che tu debba pensare a nulla. E a fine giornata, ti ritrovi ad aver speso meno di quanto ti aspettavi, anche se hai girato tanto nel traffico. Il tutto senza dover mai ricaricare alla spina. È la soluzione perfetta per chi vuole il comfort e l’efficienza dell’elettrico, ma non ha ancora voglia (o possibilità) di passare al 100% a batterie.
Prezzo e concorrenti: arriva e cambia le regole del gioco
Ed eccoci al punto: quanto costa? Il listino ufficiale recita "da 24.900 euro" e Dacia, sappiatelo, non fa sconti, ma offre dimensioni, tecnologia e qualità da SUV di fascia medio-alta, ma a prezzi da segmento inferiore. Le concorrenti? Volkswagen Tiguan, Hyundai Tucson, Peugeot 3008, ma anche la sorella Renault Austral. Tutte più blasonate, tutte più costose. Il Bigster, invece, entra in campo senza fare rumore, ma con argomenti solidi, come spazio, consumi, tecnologia e concretezza. È il SUV che ti prendi con la testa, ma che alla lunga ti conquista anche con il cuore.
Dacia
Via Tiburtina, 1159
Roma
(RM) - Italia
008 008 7362858
https://www.dacia.it/
Dacia
Via Tiburtina, 1159
Roma
(RM) - Italia
008 008 7362858
https://www.dacia.it/