La Milano del Quadrilatero si blinda. Ma le Ferrari non si fermano certo per una ZTL [VIDEO]

Milano si è inventata l’ennesima furbata burocratica: una zona a traffico limitato nel cuore del Quadrilatero della Moda, tra via Montenapoleone e via della Spiga. Qui dove una borsa costa quanto una Panda nuova, da oggi non puoi più entrare se non sei residente. E se lo fai, ti becchi la sanzione. A meno che, ovviamente, tu non abbia il conto in banca a sei zeri. In quel caso, paghi e vai. Come sempre.

Siamo andati lì con la telecamera, a parlare con tassisti, commercianti, passanti, commessi delle boutique del lusso. Risultato? Nessuno ci ha capito davvero qualcosa. Qualcuno dice che il Comune li ha avvisati “mesi fa”, altri che “non ci hanno detto niente”. Intanto però le telecamere sono già attive, e i corrieri — quelli che portano borse e scarpe ai milionari di mezzo mondo — possono entrare solo dalle 8 alle 11. Dopo? Si arrangino. Le boutique, quelle vere, quelle che ogni giorno spediscono in tutto il mondo, parlano sottovoce, rigorosamente off the record. Ma sono incazzate. Perché questa ZTL — dicono — non è solo inutile, è dannosa. Per loro, per il commercio, per chi lavora.

E allora la domanda sorge spontanea: a chi serve davvero questa nuova ZTL? Ai cittadini? Ai lavoratori? Ai residenti? O serve solo a costruire un’altra Milano vetrina, dove i poveri stanno fuori e i ricchi fanno come vogliono? Perché, diciamolo, il senso di questa zona è sempre stato quello: farsi vedere, sfilare con la supercar, entrare in boutique, lasciare il SUV parcheggiato in doppia fila con le quattro frecce e comprare. Ma se oggi non puoi più farlo senza permesso, chi ci rimette davvero?

Chi ci lavora. Chi ci vive. E chi non ha il tempo o la voglia di mettersi a compilare moduli online per chiedere la pietà di un lasciapassare.