Porsche 356 A Emory 1959: una special di razza

Pubblicità
Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
Fatta su misura secondo le specifiche del cliente, ora ha la bellezza di 205 CV e interni impeccabili
  • Umberto Mongiardini
  • di Umberto Mongiardini
14 ottobre 2019

Non troppo tempo fa avevamo parlato di come le Porsche 356, indipendentemente dalla versione, stessero vertiginosamente aumentando nelle quotazioni durante le aste, arrivando a toccare cifre altissime.

C'è chi, però, non si accontenta di avere un buon esemplare conservato o, in alternativa, restaurato e vuole dalla propria auto qualcosa di più. Nasce così nel 1996 Emory, un'officina creata da Amy e Rod Emory specializzata nella creazione di Porsche 356 e 911 modificate

Negli anni sono state più di 170 le Porsche realizzate dalla coppia, ovviamnete seguendo i gusti e le direttive dei propri clienti. Una di queste auto ora è all'asta su Bring a Trailer e, al momento, l'ultima offerta ha raggiunto ben 300.000 dollari americani.

Questa 356 A del 1959 è stata sottoposta nel 2012 ad un profondo intervento di rinnovamento che, visto dall'esterno, a parte per aluni dettagli, potrebbe sembrare un "semplice" restauro. Andando a guardare più da vicino i dettagli, si possono apprezzare all'interno dei rivestimenti fatti su misura, con design decisamente vintage, che utilizzano materiali di primissima qualità: i sedili, così come i pannelli delle portiere, sono rivestiti in cuoio color tabacco mentre, per altri dettagli, come il cielo, è stata scelta una tonalità di beige molto elegante. 

I sedili posteriori non ci sono, mentre trovano spazio un roll bar che aumenta la rigidità del telaio e due cinghie in cuoio pensate per fissare i bagagli.

Passando agli esterni, invece, le differenze con il modello originale non sono troppo marcate: troviamo un nuovo paraurti anteriore, dall'aspetto GT, delle griglie cromate a protezione dei gruppi ottici, sempre in stile Gran Turismo e due cinghie in cuoio che tengono chiuso il cofano, mentre le due raffigurazioni di Pegaso che si trovano sui passaruota sono dipinte a mano.

Il tetto è apribile mentre, al posteriore, il design è rimasto fedele all'originale. La mofica maggiore, però, è anche quella che si vede meno, cioè il motore. Emory ha sostituito il vecchio propulsore con qualcosa di decisamente speciale, pensato da Jeff Gamroth di Rothsport Racing’s, che, in precedenza, era a capo del team corse Porsche GT.

Il nuovo motore, installato quest'anno, è un'unità a quattro cilindri da ben 205 CV, che si basa sul propulsore a sei cilindri M64 da 3.6 litri che era utilizzato sulle Porsche 964, prodotte tra la fine degli anni '80 e il 1994.

Se la potenza non dovesse sembrarvi sufficiente, non dimenticatevi che il peso di questa Porsche è di circa 900 kg, andando così a creare un rapporto peso/potenza invidiabile.

La domanda ora è: meglio l'originale o questa?

Argomenti

Pubblicità