Porsche 963 RSP: la hypercar da sogno ispirata alla 917 del Conte Rossi debutta su strada a Le Mans

Porsche 963 RSP: la hypercar da sogno ispirata alla 917 del Conte Rossi debutta su strada a Le Mans
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Dalla pista alla strada, 50 anni dopo la leggendaria 917 del Conte Rossi: la Porsche 963 RSP riscrive il concetto di hypercar stradale. Un esemplare unico che fonde passato e futuro sulle strade di Le Mans
6 giugno 2025

Mentre il paddock si scalda per l’edizione 2025 dell'iconica 24 Ore di Le Mans, Porsche ha stupito il pubblico con una creazione unica nel suo genere: la Porsche 963 RSP, una one-off estrema e affascinante, realizzata per celebrare mezzo secolo da un momento iconico nella storia della Casa di Stoccarda. Sì, perché esattamente 50 anni fa, nel 1975, una leggendaria Porsche 917 guidata su strada dal Conte Rossi ha scritto un capitolo romantico della storia dell’automobilismo. Oggi, quella stessa visione torna a vivere, in chiave moderna, con questa straordinaria reinterpretazione su base 963 LMDh.

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Nata dalla collaborazione tra Porsche AG, Penske Motorsport, Porsche Cars North America e lo stesso Roger Penske – le cui iniziali danno il nome all’auto – la 963 RSP (RennSport Penske) è qualcosa di più di un semplice tributo: è un esercizio di stile e ingegneria che fonde racing e heritage. Il risultato? Una hypercar tecnicamente da corsa, ma immatricolata per la circolazione stradale, almeno in Francia.

Esteticamente, la 963 RSP richiama fedelmente la 917/30 del Conte Rossi, con una carrozzeria rifinita nella tonalità “Martini Silver” e dettagli esclusivi come il badge Porsche smaltato sul muso, cerchi OZ da 18” con loghi Michelin anni '70 e una silhouette rielaborata con passaruota chiusi e nuovi sfoghi d’aria. Verniciarla è stato di per sé un'impresa: le hypercar da corsa non vengono verniciate per ragioni di peso e praticità. Qui, invece, Porsche ha voluto fare un’eccezione.

All’interno, la cura è quasi sartoriale. Pelle marrone chiaro, Alcantara e dettagli rétro si fondono con componenti racing come il sedile in carbonio e la plancia semplificata. Non manca un tocco di ironia: un portabicchieri stampato in 3D, capace di accogliere una tazza da viaggio Porsche.

Sotto il vestito, la 963 RSP resta un’auto da corsa: monta lo stesso V8 biturbo 4.6 litri ibrido della 963 da gara, derivato dal progetto RS Spyder e affinato nella 918 Spyder. I tecnici hanno però lavorato su una mappatura più fluida e adatta all’uso stradale, oltre ad alzare l’assetto, ammorbidire le sospensioni DSSV di Multimatic e dotarla di fari e frecce funzionanti. Anche l’elettronica è stata adattata per rendere l’auto conforme alla normativa francese, pur rimanendo un pezzo unico, non omologato per la produzione in serie.

A guidarla su strada per la prima volta è stato Timo Bernhard, leggenda Porsche: “È stata un'esperienza che mi accompagnerà per tutta la vita. Guidare su una strada pubblica con una 917 al mio fianco è stato incredibile. L'auto si è comportata alla perfezione, un po' più amichevole e indulgente rispetto alla normale 963, e mi ha dato una sensazione di grande esclusività e comfort, soprattutto perché non avevo bisogno di tutti i miei dispositivi di sicurezza".

"Abbiamo un rapporto straordinario con Porsche fin dal 1972. La Porsche 917/30, in particolare, ha segnato uno dei periodi più memorabili nella storia del Team Penske, con numerose vittorie e campionati, oltre al record di velocità su circuito chiuso stabilito da Mark Donohue nel 1975", ha dichiarato Roger Penske, Presidente di Penske Corporation. "Con una partnership così straordinaria che continua ancora oggi, abbiamo pensato che fosse giunto il momento di creare l'auto più entusiasmante che potessimo immaginare. Proprio come la 917, volevo che quest'auto fosse fedele alle sue origini e presentasse il minor numero possibile di modifiche. Quando abbiamo iniziato il progetto, le differenze tra le due generazioni di auto da corsa hanno rappresentato una grande sfida. Il risultato è un'auto che non ha perso nulla del suo fascino ed è entusiasmante sia in pista che su strada".

L’apparizione a Le Mans è solo la prima tappa del viaggio della RSP: dopo la 24 Ore, sarà esposta al Museo Porsche di Stoccarda e, a luglio, al Goodwood Festival of Speed, sempre accanto alla sua ispiratrice.

“È iniziato tutto come un ‘e se?’”, ha raccontato Timo Resch, CEO di Porsche Cars North America. Un’idea nata nel paddock, tra tecnici e dirigenti Porsche, e concretizzata con l’avallo entusiasta di Roger Penske. “Volevamo costruire l’auto più entusiasmante possibile. Una 963 che mantenesse lo spirito puro della 917.”

Missione compiuta: la 963 RSP è un simbolo di come il passato possa ancora dettare la linea del futuro. Un’auto che non si compra, non si produce, non si replica, ma che esiste solo per testimoniare che anche in un’epoca fatta di regolamenti, BoP e ibridi standardizzati, c’è ancora spazio per la passione vera.

Il gruppo propulsore della 963 nel dettaglio

La 963 è alimentata da un V8 biturbo da 4,6 litri che sviluppa fino a circa 680 CV e trae origine dal programma da corsa RS Spyder gestito da Penske, che ha vinto tutti i titoli nella classe LMP2 dell'American Le Mans Series dal 2006 al 2008. Il motore è stato aumentato da 3,4 a 4,6 litri e poi utilizzato nella 918 Spyder stradale a produzione limitata, che ha debuttato nel 2013. L'albero motore piatto e la corsa breve del motore consentono un punto di montaggio basso, contribuendo a ottimizzare il baricentro della vettura. Mentre la 918 Spyder utilizzava il motore in versione aspirato, la 963 lo abbina a due turbocompressori forniti dal produttore olandese Van der Lee. Questi turbocompressori generano una pressione di sovralimentazione molto moderata e sono montati sul lato caldo del motore, ottimizzando la risposta all'acceleratore. Complessivamente, circa l'80% dei componenti del motore della 963 è condiviso con la 918 Spyder, già progettata per funzionare in combinazione con un sistema ibrido.

I componenti standardizzati del sistema di sovralimentazione elettrica sono forniti da Bosch (gruppo motore-generatore, elettronica e software) e Williams Advanced Engineering (batteria ad alto voltaggio). Il gruppo motore-generatore (MGU), responsabile dell'erogazione di potenza e del recupero di energia in frenata sull'asse posteriore, interagisce direttamente con il cambio sequenziale a sette marce di Xtrac. L'MGU è alloggiato nella campana tra il motore a combustione e il cambio. L'intero sistema elettrico dell'ibrido produce fino a 800 volt. La batteria standard ha una capacità energetica di 1,35 kWh, che può essere utilizzata in qualsiasi momento in accelerazione. Una potenza da 30 a 50 kW è disponibile per brevi periodi, ma non modifica la potenza complessiva del gruppo propulsore. Quando entra in funzione la spinta dell'MGU, la potenza del motore a combustione, che può superare gli 8.000 giri/min (a seconda del BoP / "Balance of Performance" secondo il regolamento sportivo), diminuisce automaticamente.

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