Roma ama lo sharing, ma qualcosa ancora non va...

Roma ama lo sharing, ma qualcosa ancora non va...
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Uno studio della Fondazione Caracciolo delinea lo scenario sulla mobilità condivisa nella Capitale
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
13 luglio 2022

Roma e sharing, è amore vero?

A limitarsi ai numeri di direbbe di sì, ma basta soffermarsi meglio sui dati per capire che qualcosa ancora non va per il verso giusto.

L’Automobile Club Roma ha presenta in Campidoglio lo studio redatto dalla Fondazione Filippo Caracciolo su auto, scooter, bici e monopattini in sharing nella Capitale: ne vengono fuori numeri da capogiro, con +88,5% degli spostamenti e +97% di utenti registrati in un solo anno, ma in parallelo cresce la domanda di interventi normativi e infrastrutturali per aumentare sicurezza ed accessibilità.

Intitolato “Nuovi modelli di mobilità in ambito urbano. La Sharing mobility a Roma”, il volume analizza l’evoluzione dei servizi di sharing in tutte le sue forme, raffrontandola con quanto accade nelle più importanti capitali europee e delle principali città italiane.

In Europa gli spostamenti medi giornalieri sono aumentati negli ultimi cinquant’anni da 17 a 35 chilometri, a conferma del cambiamento nelle abitudini dei cittadini, reso più evidente soprattutto nel periodo pandemico: il ricorso alla mobilità condivisa è sempre più diffuso, specie per quanto riguarda biciclette, monopattini e scooter elettrici. 

Roma è la sesta capitale europea per bici condivise (25.000 a Parigi, 5.000 a Roma) e la quinta per monopattini in sharing (30.000 a Berlino, 13.000 a Roma). 

Lo studio della Fondazione Caracciolo, oltre ad evidenziare anche la forte concentrazione dei servizi nei due Municipi centrali di Roma, a scapito delle aree urbane più periferiche, circostanza che limita la diffusione e l’accessibilità dello sharing, sottolinea anche il trend crescente della mobilità condivisa nella Capitale: nell’ultimo anno, le iscrizioni ai servizi di sharing sono cresciuti del 97%, sfiorando i 3,4 milioni di utenti registrati, e i singoli noleggi sono saliti dell’88,5%, superando 2,5 milioni di spostamenti.

Le bici riportano l’aumento più significativo delle iscrizioni (+227%), anche se in termini di viaggi si fermano al +57%, mentre i monopattini registrano +147% di iscrizioni e +178% negli spostamenti. 

Tra i vantaggi delle nuove forme di mobilità c'è il minore impatto ambientale: l’80% delle vetture in car sharing è omologato Euro6 o elettrico, mentre tra le auto private le Euro6 sono solo il 32% del totale e quelle a batterie non superano lo 0,5% del circolante; ed ovviamente bici e monopattini elettrici non impattano sull’ambiente in termini di emissioni.

Ma non è tutto oro quel luccica: in merito alla sicurezza stradale, infatti, il coinvolgimento di bici e monopattini negli incidenti è più che raddoppiato negli ultimi cinque anni.

A questo tema si è riferito nel suo intervento l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè: «Per la nostra amministrazione la Sharing mobility è molto importante in vista dell’obiettivo che ci siamo prefissati di ridurre il numero di auto in città. Per questo abbiamo approvato recentemente un nuovo regolamento per l’autorizzazione e la gestione dei servizi di noleggio in sharing di monopattini ed ebike, con l’idea di razionalizzazione la presenza di questi mezzi in città, riducendoli nel numero e garantendo regole chiare che favoriscano il servizio su tutto il territorio cittadino e limitino gli abusi, nell’utilizzo, nella velocità e nel parcheggio. Grazie alle nuove disposizioni, che entreranno in vigore il 1° gennaio 2023, daremo a questi mezzi una vera funzione trasportistica, quella dell’ultimo miglio, estendendo il servizio in maniera capillare su tutti i municipi».

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