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Immaginate di percorrere una tranquilla strada britannica e di imbattervi improvvisamente in qualcosa di insolito: un segnale stradale circolare, proprio come quelli che conosciamo tutti, ma con una caratteristica che salta immediatamente all'occhio. Il bordo non è rosso, non è blu, ma verde. Al centro, una velocità indicata chiaramente, proprio come nei tradizionali limiti di velocità. Eppure c'è qualcosa di diverso, di nuovo, di rivoluzionario. Benvenuti nell'era dei "green signs", i segnali stradali verdi che stanno facendo la loro comparsa qua e là nel Regno Unito, creando curiosità e dibattito tra automobilisti e addetti ai lavori.
Questi cartelli non sono quello che sembrano a prima vista. Non si tratta di nuovi divieti da rispettare tassativamente, né di obblighi che potrebbero costarvi una multa salata. La loro natura è molto più sfumata e, per certi versi, affascinante. I segnali verdi rappresentano infatti una categoria completamente nuova nella comunicazione stradale: sono consigli, suggerimenti pensati per indurre i conducenti a moderare la velocità in determinate aree sensibili. Niente codice della strada, niente sanzioni per chi non li rispetta. Se un cartello verde indica 20 mph e voi viaggiate a velocità superiore, rimanendo però entro i limiti stabiliti dai segnali tradizionali con bordo rosso, non rischiate assolutamente nulla dal punto di vista legale.
La filosofia dietro questa iniziativa è tanto semplice quanto intelligente: creare una rete di "soft advice" che accompagni gli automobilisti verso comportamenti più prudenti, specialmente in prossimità di scuole, ospedali, aree residenziali o zone dove la presenza di pedoni e bambini è più probabile. Le autorità locali britanniche stanno sperimentando questo approccio dolce alla sicurezza stradale, puntando sulla responsabilità individuale piuttosto che sull'imposizione rigida. I green signs possono comparire anche all'interno di proprietà private o cantieri, sempre con l'obiettivo di sensibilizzare chi si trova alla guida sull'importanza di moderare l'andatura. Il messaggio è chiaro: rallenta, non perché devi, ma perché è la cosa giusta da fare. È un invito alla prudenza che fa leva sulla coscienza dei conducenti più che sulla paura della multa.
Al momento, in Italia questi cartelli non hanno ancora fatto la loro apparizione, ma l'esperimento britannico merita attenzione. Potrebbe trattarsi di un primo passo verso un nuovo modo di concepire la segnaletica stradale, più orientato all'educazione che alla coercizione? Il dibattito è aperto, e l'evoluzione di questa iniziativa sarà sicuramente da seguire con interesse nei prossimi mesi.
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