WEC. 6 Ore del Fuji: Alpine torna a vincere, Ferrari crolla ma resta in testa al Mondiale

WEC. 6 Ore del Fuji: Alpine torna a vincere, Ferrari crolla ma resta in testa al Mondiale
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Colpo di scena nella 100ª gara del FIA WEC: Alpine conquista un successo storico davanti a Peugeot e Porsche. Ferrari soffre con le 499P lontane dal podio, ma resta leader del campionato in vista della resa dei conti in Bahrain
28 settembre 2025

Il Fuji Speedway regala l’ennesimo colpo di scena di una stagione FIA WEC 2025 che si conferma incerta e spettacolare. Nella 100ª gara della storia del campionato, Alpine ha firmato una vittoria memorabile con la Hypercar #35 guidata da Charles Milesi, Ferdinand Habsburg e Paul-Loup Chatin, riportando la Casa francese sul gradino più alto del podio dopo oltre tre anni di attesa. Un successo dal sapore speciale, ottenuto grazie a strategia, tempismo e una gestione perfetta negli ultimi giri.

Per Ferrari, invece, la trasferta giapponese è stata in salita. Le 499P ufficiali non sono mai state realmente in lotta per il podio, complici penalità e neutralizzazioni che hanno condizionato pesantemente la corsa. Nonostante il risultato negativo, la Casa di Maranello conserva però la leadership sia nel Mondiale Costruttori che nella classifica Piloti, rimandando la sfida decisiva all’ultima gara in Bahrain.

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Alpine, un ritorno da favola

La giornata di Alpine era iniziata con poche aspettative: la #35 partiva soltanto nona in griglia e già nei primi giri è incappata in una penalità per un contatto, oltre a un’infrazione ai box che l’ha fatta scivolare nelle retrovie. Ma la resilienza del team francese ha pagato. La svolta è arrivata dopo metà gara, quando una Safety Car – causata dal contatto tra l’Aston Martin Hypercar e una LMGT3 del team Heart of Racing – ha ricompattato il gruppo. Milesi si è ritrovato improvvisamente in seconda posizione, pronto a giocarsi tutto con i rivali di Peugeot e Porsche.

Il duello a tre ha regalato spettacolo, con Mikkel Jensen sulla Peugeot #93 a lungo leader e Kévin Estre determinato a riportare la Porsche #6 davanti. La mossa vincente, però, è arrivata ai box: Alpine ha scelto di cambiare solo le gomme sul lato sinistro nell’ultimo pit-stop, guadagnando secondi preziosi. Una decisione rischiosa ma perfetta, che ha permesso a Milesi di prendere la testa e mantenerla fino alla bandiera a scacchi, con oltre sette secondi di margine su Jensen.

“Questo significa tutto per me”, ha detto un emozionato Habsburg dopo la vittoria. “Vincere con due dei miei migliori amici nel paddock è la cosa più bella. Abbiamo sognato a lungo questo momento”. Per Alpine si tratta della terza vittoria assoluta nel WEC e di un trionfo che porta un dato storico: la #35 è l’unica Hypercar della griglia 2025 senza un pilota con licenza Platinum. Segno che, nel WEC di oggi, il talento e la strategia possono ancora fare la differenza.

Se Alpine festeggia, anche Peugeot può dirsi soddisfatta: il secondo posto di Jensen rappresenta il miglior risultato di sempre per la 9X8. Per Porsche, invece, il terzo posto di Laurens Vanthoor (davanti alla vettura gemella in quarta posizione) conferma la solidità della Casa di Stoccarda, sempre più protagonista nella lotta al titolo.

La classifica finale dice che per la prima volta nella storia del campionato quattro costruttori diversi hanno vinto quattro gare consecutive: Ferrari a Le Mans, Cadillac a San Paolo, Porsche a COTA e ora Alpine al Fuji. Un equilibrio che rende il WEC sempre più imprevedibile.

Ferrari, una gara amara

Ben diversa la situazione in casa Ferrari. Le 499P ufficiali non sono mai riuscite a concretizzare il buon avvio, che nelle prime fasi aveva visto Giovinazzi e Nielsen portarsi fino in terza e ottava posizione. Poi gli episodi hanno cambiato volto alla corsa. La #51 di Pier Guidi, Calado e Giovinazzi ha pagato caro un drive through e uno stop and go per i track limits, scivolando indietro fino al 15° posto finale. La #50 di Fuoco, Molina e Nielsen ha provato a giocare la carta della strategia riducendo il numero di pit-stop, ma non è andata oltre l’11ª posizione.

Ha fatto leggermente meglio la Ferrari privata di AF Corse, la #83 di Ye, Kubica e Hanson, decima al traguardo nonostante un contatto nelle prime fasi che aveva danneggiato la carrozzeria. Il bilancio della trasferta giapponese è quindi amaro, come confermato da Antonello Coletta, responsabile delle attività endurance Ferrari: “Siamo stati competitivi nelle prime ore, ma non siamo riusciti a sfruttare le neutralizzazioni come i nostri avversari. In Bahrain dovremo tornare determinati per chiudere il campionato al meglio”.

Corvette festeggia in LMGT3

Finale al cardiopalma anche nella categoria LMGT3. La Ferrari di VISTA AF Corse era passata per prima sotto la bandiera a scacchi, ma una penalità post-gara ha rimescolato le carte e consegnato la vittoria alla Corvette #81 di TF Sport. Per il marchio americano si tratta di un successo prezioso che ribadisce l’equilibrio della nuova classe GT, capace di regalare colpi di scena fino all’ultimo.

Mondiale apertissimo in Bahrain

Nonostante la battuta d’arresto, Ferrari resta padrona del proprio destino. La Casa di Maranello guida la classifica Costruttori con 204 punti, 39 in più sul primo inseguitore, Porsche. Pier Guidi, Calado e Giovinazzi restano leader tra i piloti con 115 punti, davanti a Ye, Kubica e Hanson (101). La stagione si deciderà dunque nell’ultima prova dell’8 novembre in Bahrain, una 8 Ore che metterà in palio i titoli iridati. Ferrari partirà da leader, ma dovrà ritrovare lo smalto di Le Mans per contrastare il ritorno di Porsche e la costanza di Alpine e Cadillac.

 

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