Un giro per la vita 2012: da Senigallia a Pescara

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  • di Luca Bracali
Il 269 km che ci portano da Senigallia a Pescara ci offrono paesaggi incantevoli ed incontri molto graditi. 23 km/l per la KTM 690 Duke e 55% del tempo veleggiando ad Emissioni Zero per la Porsche Panamera il risultato di 269 km di costa
  • di Luca Bracali
11 maggio 2012
Pescara - Il punto di partenza per questa terza tappa è meta obbligata. Correvano la metà degli anni ’60 quando Fred Buongusto intonava le prime note di “Una rotonda sul mare”, canzone destinata a segnare un’epoca e rivolta alla celebre rotonda che si affacciava proprio sul mare di Senigallia. Ma forse non tutti sanno che in principio il titolo originale era “Una rotonda sul lago”, quel lago Trasimeno tanto caro al paroliere Migliacci, che per motivi discografici legati al concetto d’immediatezza dell’estate e della storia d’amore, non era così adatto a far sognare la gente.
 

Silenziosa come il pensiero la Panamera Hybrid inizia la sua marcia, lasciandosi quella rotonda alle sue spalle e, per una volta tanto, decide di puntare verso l’entroterra piuttosto che proseguire come da copione lungo la costa adriatica. La ragione è semplice, oltre ai sapori del mare vogliamo in questa tappa gustare anche i profumi della terra e, inanellando una serie di saliscendi stretti e tortuosi, vediamo letteralmente scomparire sotto gli occhi la nostra Duke, decisamente a proprio agio e disinvolta in questo genere di percorso. I vigneti che ricoprono questa regione interna delle Marche si perdono a vista d’occhio, una continua serie di filari che geometricamente disegnano intere colline.

Il percorso che ci ha portato da Rimini a Pescara

Visualizzazione ingrandita della mappa

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L'antica Cantina Sant'Amico è uno di quei posti da visitare anche se non si è amanti di olio o vino. Appartenente ad un complesso storico del '700 la cantina è parte di un parco di 12 ettari

Olio e vino, tra storia e tradizione

L’Antica Cantina Sant’Amico a Morro d’Alba, fa parte sicuramente della storia, ma anche delle tradizioni di questa terra. Appartenente ad un complesso storico del 1720, la cantina comprende una villa padronale, le scuderie e persino una chiesa, il tutto racchiuso in un parco di 12 ettari. Ma la cosa che la rende sicuramente unica è che la proprietà, ai primi del ‘900, passò di mano fra due nobili famiglie e i Roberti la cedettero ai Leopardi, discendenti del grande poeta.
 
La cantina Sant’Amico, oltre a vinificare un ottimo rosso dalle uve raccolte a mano, produce anche olio extravergine di oliva, ottenuto da un blend di differenti varietà di olive pregiate e persino una morbida e profumatissima grappa di uve lacrima. L’unico rammarico è che la nostra degustazione della pregiata “Lacrima di Morro” si limita ad un solo bicchiere e questo non certo per sazietà, ma per ragioni di guida, visto che altri 220 chilometri ci attendono ancora…

Petrolchimico di Falconara: dove non dovrebbe essere

Incastonato come una perla fra il mare e l’autostrada, in prossimità dell’uscita per Falconara Marittima si trova un’altra pietra di scandalo della nostra cara Italia. E’ la vecchia centrale Api a finire stavolta sotto i nostri riflettori, una raffineria vetusta e con sistemi di sicurezza così obsoleti che i numerosi incidenti, fra l’altro mortali e che hanno coinvolto operai del posto, ne sono la triste testimonianza. E, come se non bastasse, nel tempo si sono succeduti diversi riversamenti di greggio in mare aperto, anche sottocosta e persino in piena stagione turistica. Oltretutto la raffineria Api sorge in prossimità della pista di atterraggio dell’aeroporto di Falconara Marittima e, in caso di incidente aereo, i danni per la città e per le sue coste sarebbero davvero inimmaginabili
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Con Manuel Giaccaglia, fotografo naturalista, siamo andati alla scoperta del Parco del Conero e dei problemi legati alla presenza di una raffineria "obsoleta" nelle sue vicinanze

Parco del Conero: ecco Michel Giaccaglia

Sempre sotto costante minaccia della Api (che immaginiamo sia protetta da una inattaccabile cordata di politici…), il parco del Conero è un prezioso ecosistema situato ad una ventina di chilometri più a sud rispetto a Falconara.
 
E’ qui che incontriamo Michel Giaccaglia, noto fotografo naturalista e per anni video-reporter di “Alle Falde del Kilimangiaro”. 
 
Ama la natura come fosse il suo mondo e proprio lui, che ha filmato per mesi i grizzly in Alaska, si emoziona come un bambino parlando del “suo” Conero. "Difficile a credersi, ma il parco del Conero – ci spiega Michel - è un’area protetta di fondamentale importanza non solo per la regione Marche, ma per tutta Europa, in quanto costituisce una specie di ponte per gli uccelli migratori provenienti da est, essendo l’unico promontorio che si eleva sul mare e che offre correnti ascensionali, permettendo così ai grandi veleggiatori di prendere quota per le varie destinazioni: Africa e Nord Europa."
 

Difficile a credersi, ma il parco del Conero – ci spiega Michel - è un’area protetta di fondamentale importanza non solo per la regione Marche, ma per tutta Europa, in quanto costituisce una specie di ponte per gli uccelli migratori provenienti da est

"Il parco del Conero – prosegue Michel – è stato promosso da qualche anno a riserva marina integrale, offrendo un tratto boschivo assai importante ma anche un tratto marino decisamente unico dove al largo si trovano colonie di delfini, uno dei pochi luoghi dell’Adriatico dove sono in grado di riprodursi. Per gli amanti della natura e della fotografia naturalistica il Conero offre senz’altro, oltre che grandi paesaggi, anche la possibilità di avvistamento del falco pellegrino che, con i suoi 300 chilometri orari in picchiata, è il più veloce predatore dei cieli".
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La Panamera S Hybrid ha veleggiato (Emissioni Zero) per il 54% della terza tratta

Emissioni Zero: 54% del tempo veleggiando

La nostra Panamera, al contrario, non ha assolutamente intenzione di oltrepassare i limiti di velocità ne di arricchire i distributori di carburante, per cui invece che lo scatto del falco pellegrino preferisce lo stile dei grandi veleggiatori, cercando di giungere in parsimonia fino al prossimo punto di arrivo marciando per il 54% ad Emissioni Zero (11,4 la media di consumo) mentre la Duke ci sorprende infrangendo la soglia dei 23 km/l!

Pescara: le note stonate

Lo stop di questa giornata sarà Pescara, altra città non particolarmente affascinante anzi, ci verrebbe subito voglia di ripartire per come veniamo trattati dal receptionist dell'albergo (4 stelle, il secondo migliore della città…) che ci apostrofa subito dopo aver parcheggiato nell’apposito spazio, dicendoci che non possiamo sostare a lungo. “Almeno il tempo di scaricare le valigie vorrà darcelo?” ribadisco io, in tono cortese. 
 
Andiamo a cena in pieno centro ed è un disastro: qualità pessima e prezzi da capogiro. L’unica consolazione è osservare le infinite concessionarie di auto e moto che colorano le vetrine delle strade, oltre alla gentilezza della Polizia che ci spiega quanto la zona portuale sia preferibilmente da evitare. Per fortuna il mattino dopo ce ne andiamo…

 

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