Auto elettriche: in Europa crescono, ma ancora non sfondano

Auto elettriche: in Europa crescono, ma ancora non sfondano
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
I dati finali del 2019 confermano nel Vecchio Continente un’espansione della domanda di vetture elettriche; ma ancora non si registra il boom previsto da molti analisti
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
6 febbraio 2020

Malgrado l’impennata percentuale, nel continente europeo la quota di mercato delle vetture ad alimentazione elettrica resta residuale: Acea, l’associazione dei costruttori, ha diffuso i dati definitivi delle vendite 2019 nei 31 Paesi che appartengono all’area Ue+Efta (questo conteggio comprende ancora la Gran Bretagna, in attesa delle conseguenze della Brexit).

Le cifre parlano di 365.372 veicoli Bev (a sola batteria) venduti, in crescita di oltre l’80% rispetto al 2018: a tale impetuosa impennata corrisponde però un’incidenza percentuale molto più ridotta in termini di peso specifico sull’intero mercato, visto che la quota delle vetture elettriche è pari al 2,3% sul totale, con incremento di un solo punto a fronte dell’1,2 riportato dodici mesi fa. 

Per quanto riguarda le vetture Phev (ibride plug-in), il loro tasso di crescita è inferiore rispetto alle cugine “pure“: le 198.853 immatricolazioni riportate a fine 2019 testimoniano un incremento del 7,1%, con quota di mercato dell'1,26%, che di un soffio migliora rispetto all'1,18% di un anno fa.

In totale, le auto elettriche ricaricabili (Bev+Phev) hanno chiuso il 2019 con 564.225 nuove immatricolazioni, pari ad un +45,5% dei volumi; nel totale, però, valgono ancora poco, attestate al 3,56% del mercato europeo rispetto al 2,48% del 2018.

Ben maggiori i volumi delle ibride pure: ormai il traguardo del milione di unità non è lontano (931.801 le unità immatricolate), in crescita di quasi il 50% e quota che passa dal 4% del 2018 al 5,89% del 2019.

Acea ha anche reso noti i dati sulle altre alimentazioni alternative: i veicoli definiti Apv, alimentati cioè a metano, a GPL o con biocarburanti, con 257.281 unità sono cresciuti dell'11,7%, passando all’1,6% del totale rispetto all'1,4% del 2018.

Ricordiamo che questo segmento di mercato ha diffusione a macchia di leopardo in Europa: il nostro Paese fa la parte del leone con oltre il 67% del totale continentale, e valori residuali sono presenti in Germania e Francia, ed ancora minori in Spagna.

Sommando comunque tutti i dati relativi alle motorizzazioni alternative, il totale europeo si attesta a  1.753.307 unità, in crescita nei dodici mesi passati del 41,1%; la loro quota di mercato supera la soglia del 10%, toccando l'11,09%, oltre tre punti in più rispetto al 7,95% riportato nel 2018. 

La quota maggioritario del mercato europeo resta quella delle vetture a benzina: con 9.182.788 unità, sono in crescita del 5% (in Italia la miglior performance, con +25,7%) e salgono al 58,1% del mercato rispetto al 56% del 2018.

Di converso, non si arresta la caduta del diesel, ormai su livelli sempre più vicini a quelli dell’era “pre common rail“: con poco più di 4.756.000 immatricolazioni, corrispondenti ad un calo del 13,9% (pur inferiore al -18,4% riportato nel 2018), la quota delle vetture alimentate a gasolio è calata in dodici mesi dal 35,36% al 30,1% . 

Non mancano però segnali di ripresa per questa motorizzazione: in Germania le immatricolazioni 2019 sono cresciute del 3,7%, percentuale che sale al 4,3% negli ultimi tre mesi dell'anno; in Francia, la crescita trimestrale è stata del 7,3% e ci sono Paesi con tassi di incremento a doppia cifra: +31,1% in Romania, +30,5% in Svezia, +18,4% in Ungheria, +18,2% in Slovenia, +17,7% in Belgio.

Sarà interessante seguire le dinamiche di vendita nel nostro Paese: le vetture a gasolio, pur in calo del 22% nel 2019, hanno mostrato nell’ultimo trimestre dell’anno un rallentamento della flsssione, attestata al 15,2%.

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