Extreme E. Ocean X Prix. Ancora Taylor e Kristoffersson, Rosberg X Racing

Extreme E. Ocean X Prix. Ancora Taylor e Kristoffersson, Rosberg X Racing
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dakar. 2° X Prix all’insegna della suspense. Sul podio del Lago Rosa anche Sarrazin-Chadwick, Veloce Racing. A pari merito… ritirati durante la finalissima, Kevin Hansen-Ahli-Kottulinsky e Loeb-Gutierrez
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
31 maggio 2021

Dakar, Senegal, 31 Maggio. I vincitori sono ancora Molly Taylor, AUS, e Johan Kristoffersson, SVE. Sul traguardo al mitico Lago Rosa, poche diecine di chilometri a nord di Dakar, l’Odyssey 21 del Team Rosberg X Racing ha vinto anche l’Ocean X Prix, in una finale a quattro spettacolare e convincente. La coppia vincitrice si dimostra così, dopo due vittorie consecutive (su due X Prix disputati) in sintonia perfetta con il vertice della nuova serie.

Lo spettacolo del circuito tra le dunette atlantiche al Lago Rosa non ha deluso. Un po’ defilato, quel tanto che basta per una maggiore “privacy” in tempi di pandemia non ancora sereni, il tracciato era di quelli che non lasciano il tempo di respirare. A parte l’allungo sulle rive dell’Oceano, infatti, il resto dei 6 chilometri e mezzo era improntato all’imposizione di un ritmo… impossibile. Dunette, piccoli salti, terreno sabbioso e cedevole. Le Odissey 21 sono state effettivamente messe alla prova, così come le migliori caratteristiche dei Piloti su questo tipo di fondo “incostante”. La formula ideata da Alejandro Agag si affina strada facendo, sul terreno la serie diventa interessante e i partecipanti, fuoriclasse autentici, se ne fanno interpreti convinti. Resta un po’ fine a se stessa la parte più “social” della vicenda, il fair play un po’ da quiz televisivo del Centro di Comando e l’espressione del gradimento via “televoto”. Comunque, fa tutto parte del gioco, se così lo si vuole definire globalmente, ed è ben calibrato sul copione originale. La novità della serie incentrata sul SUV elettrico Odyssey 21, assolutamente inedita, è una materia che sarà inevitabilmente oggetto di continui miglioramenti, almeno fino alla… maturità.

Dunque tensione fin dalla vigilia del week end “oceanico”, quando Jenson Button invia un “sicario” a prendere il suo posto. La scelta non potrebbe essere più azzeccata: Kevin, il fratellino terribile della famiglia Hansen già rappresentata da Tim. Anche la Hartgen è costretta a dare forfait per una indisposizione, ed ecco che già al secondo appuntamento con la serie entra in scena il “Jolly”, la leggendaria Jutta Kleinschmidt, per un week end “ufficiale” ABT Cupra.

È un fine settimana denso di azione. Prove, qualifiche, semifinali, recuperi. Non mancano i piccoli colpi di scena. Sorpassare è sempre difficile, le macchine sono tutte uguali e il tracciato spesso stretto e contorto, quindi ci vuole mestiere, un po’ di coraggio, gestione perfetta del boost-jolly temporaneo “Hyperdrive” e una certa propensione alla “sportellata”. Anche queste azioni da corsa con le bighe, comunque, sono generalmente “equilibrate”, oseremmo dire eleganti.

Sebastien Loeb e Cristina Gutierrez, Team X44 (Lewis Hamilton) hanno la meglio sul gruppo alle fine delle qualifiche del sabato. A resistere all’asso del Rally, anzi fino a un certo punto a fare meglio, solo il Segi TV Chip Ganassi Racing, Kyle LeDuc e Sara Price. sfortunatamente, durante la sua seconda uscita di qualifica, LeDuc si fermava per un reset all’elettronica dell’Odyssey 21, lasciando così’ via libera agli avversari. All’intermedio delle qualifiche, dunque, Loeb-Gutierrez, Christoffersson-Taylor e Ekstrom-Kleinschmidt.

La domenica è tempo di semifinali, recuperi e della finalissima. I colpi di scena sono i sorpassi, davvero difficili e coraggiosi, e le défaillance tecniche, a volte piccoli guai, ovviamente di “preferenza” elettrici o elettronici, come certi misteriosi ritardi alle ri-partenze o, appunto, lo stacca-batterie-totale attivato da… un ramo come nel caso di LeDuc. Strada facendo si capirà molto, ma il potenziale delle Odyssey 21 sembra molto alto.

In finale arrivano in quattro. Decisione che potrebbe essere intermedia e preludere a una modifica di regolamento che porta a 5 il numero degli equipaggi finalisti. Comunque Cristoffersson-Taylor, RXR, primi dopo qualifiche e semifinali, Sarrazin-Chadwick, Veloce Racing, “K Hansen-Ahlin-Kottulinsky, JBXE, Loeb Gutierrez.

La finale è da cardiopalmo (si fa per dire e rendere l’idea). È battaglia vera e propria, al limite. Il primo giro è “decimazione”. Mentre se ne andava la Ahlin-Kottulinsky, la Taylor e la Gutierrez andavano alla sfida ravvicinata, forse troppo visto che la Taylor costringeva la collega a un fuori pista un po’… “maschio”. Morale, Gutierrez out e Ahlin-Kottulinsky frema in mezzo alla pista con una sospensione rotta. Bandiera rossa, pista sgombrata e finale… bis tra Johan Kristoffersson, Rosberg Team, e Jamie Chadwik, Veloce Racing. La resistenza della Chadwick dura il tempo del lungo rettilineo sulla spiaggia atlantica di Dakar, poi è trionfo bis per il Team Rosberg.

La serie vede in testa Kristoffersson-Taylor con 71 punti. Poi Gutiérrez-Loeb, 57, e Ahlin-Kottulinsky 44. Prossimo “Episodio”, il terzo, Arctic X Prix, Kangerlussuaq, Groenlandia, 28-29 Agosto.

 

Ocean X Prix. Classifica Finale

1. Rosberg X Racing (Johan Kristoffersson / Molly Taylor) 2 giri

2. Veloce Racing (Stéphane Sarrazin / Jamie Chadwick), +14.676s

3. JBXE (Kevin Hansen / Mikaela Åhlin-Kottulinsky), DNF

4. X44 (Sébastien Loeb / Cristina Gutiérrez), DNF

 

© Immagini Red Bull Content Pool, Xtreme E

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