Extreme E. RXR, Kristoffersson-Ahlin Kottulinsky vincono il Desert X

Extreme E. RXR, Kristoffersson-Ahlin Kottulinsky vincono il Desert X
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Vincono i Campioni in carica, ma la prima del 2022 in Arabia Saudita è un concentrato di vicende e di emozioni. Formula affinata e crescita sono boost ti spettacolo. E ora è Sardegna per l’Island X Prix
  • Piero Batini
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21 febbraio 2022

Neom, Arabia Saudita, 20 Febbraio. Polvere e scintille. Il boost di spettacolo offerto dalla prima dell’Extreme E 2022 si poteva vedere dal satellite, dimodoché anche Neom, al Città del futuro che è ancora solo un punto geografico nel Deserto di Nord-Ovest, può avere almeno le sue prime coordinate storiche.

La Serie di Alejandro Agag è stata sottoposta a vari affinamenti. Nessuna rivoluzione, però molti piccoli ritocchi che hanno proiettato ancora più avanti gli atout scoperti il primo anno, soprattutto quelli agonistico e spettacolare. Anzi, direi quasi che ci si stia avvicinando a grandi passi ad una reinterpretazione in chiave modernissima dell’antico concetto della sportellata, sinonimo ormai atavico del confronto sportivo, sì, ma anche coraggiosamente “fisico”. Da stare attenti che non si degeneri, ma non mi dispiace affatto. Un secondo avviso viene dalle evolute Supercar che sono l’anima tecnica e tecnologica della innovativa sfida planetaria. Le Odyssey 21 2.0 sono migliorate, più performanti e stabili, a quando pare affidabili. Questo non deve trarre in inganno perché, seppure consentono di avvicinare di molto la sfida del motorsport a quella del… rodeo, questo non toglie che all’interno del seppure inviolabile abitacolo si finisca per essere un po’ dentro uno shaker. Ne sanno qualcosa le “vittime” della prima, in particolare Kevin Hansen, vertebra fratturata nella Crazy Race, o Christine Giampaoli Zonca, Veloce Racing, finita all’ospedale dopo un tonneau in qualifica per un… mignolo fratturato: non le entrava più la scarpina di Cenerentola!

Quindi “guerra”. Il rivisitato schema di qualifica per semifinali e finale, prima tutti insieme poi già gomito a gomito, vede una cospicua assegnazione di punti già dalla primissima fase, cosicché si fa presto ad accendere una nuova miccia. I  migliori al termine della selettiva di sabato sono i campioni dell’ultima Jurassic X Prix inglese del 2021: Sébastien Loeb e Cristina Gutierrez per la sfida di X44, Leggi Lewis Hamilton, ma solo dopo che i Campioni del Mondo di RXR, leggi Johan Kristoffersson, Mikaela Åhlin-Kottulinsky Rosberg Racing eccetera eccetera (Sarà meglio identificarli per acronimi, sennò si scrive solo di loro), erano stati penalizzati per un impetuoso eccesso di velocità allo “switch”, l’intermedio cambio di Pilota.

 

Ad ogni modo già la prima semifinale è da fibrillazioni. Vincono ancora Loeb e Gutierrez, raddoppiando la pressione sui Campioni di… JK-MÅK-RXR con i quali è scontro diretto e che conducono fino al momento di uno svarione della Kottulinsky. Poco male, entrambi volano in finale ed escludono i terzi incomodi di Xite, Oliver Bennet e la nostra Tamara Molinaro, ritardati da una penalità per taglio di percorso. La seconda semifinale, invece, conferma la buona vena dell’Equipaggio Ganassi Racing, Kyle Leduc e Sarah Price, che frena per un momento… l’inarrestabile scalata al potere della Squadra Acciona Racing, Carlos Sainz e Laia Sanz, ed elimina i rappresentanti di Andretti United Timmy Hansen e Catie Munnings (peraltro auto-esclusi per un incredibile volo innescato da un cespuglio di herbe à chameaux). Punti a parte, è la Crazy Race che richiama il massimo della tensione. È l’ultima spiaggia degli esclusi, che in un clima così equilibrato di acceso agonismo e possibilità d’imprevisto è la giusta chance offerta alle competitività meno… fortunate. Di quattro vetture al via una sola accederà alla finale, e il “ripescaggio” favorirà il Team McLaren con Tanner Foust e Emma Gilmour ai danni della grande novità portata dal Team ABT Cupra: il vincitore della Dakar Nasser Al Attiyah affiancato alla Regina della Dakar Jutta Kleinschmidt.

Lo scenario è semplicemente fantastico. Il percorso è stato ricavato sui sali-scendi di dune di sabbia rossa tra le incredibili formazioni rocciose, scolpite dall’erosione del tempo e del vento, che spuntano dal Deserto di questo angolo di suggestiva Arabia Saudita. C’è la costante di trappole delle… formazioni di camel grass, i cespugli micidiali di cui sopra ma si sa, non si può avere tutto dalla vita. Si ha, invece, una finale da cardiopalmo, che possiamo rivedere per intero emotivamente al limite del fuori-giri. Sainz si incarica di fare la differenza con una partenza e una prima parte di gara già mozzafiato, Foust tampona violentemente la Kottulinsky non vista nella polvere e va via in allegre capriole. Bandiera rossa, e poi si riparte con i gap registrati. Questa volta è Johan Kristoffersson a dipingere un piccolo capolavoro di hyperdrive nelle poche curve che restano alla fine. Lo svedese del Team RXR scavalca sia Loeb che la Sanz con una manovra velocissima, molto larga e non priva di rischi, ma portata a termine alla perfezione, e va a vincere il primo X Prix della Stagione. Eccellente!

Ecco il risultato finale: Rosberg X Racing 27:08:453; Acciona | Sainz XE Team +2.483; X44 +5.807; Chip Ganassi Racing +25.202; McLaren XE DNF.

E ora due mesi e passa di pausa, e si va direttamente alla seconda del Campionato, l’Island X Prix che riporterà il circus dell’Extreme E in Sardegna.

 

© Immagini Red Bull Content Pool - Xtreme E - Cupra Media – PB

Agenda. Calendario Extreme E Season 2. Gli Episodi: 

Episodio 1. Desert X Prix: Neom, Arabia Saudita, 19-20 Febbraio 2022
Episodio 2. Island X Prix: Sardegna, Italia, 07-08 Maggio 2022
Episodio 3. Ocean X Prix: Senegal o Scozia, TBC, 09-10 Luglio 2022
Episodio 4. Copper X Prix: Antofagasta, Cile, 10-11 Settembre 2022
Episodio 5. Energy X Prix: Punta del Este, Uruguay, 26-27 Novembre 2022

L’Auto: Odyssey 21 Electric SUV

È una “belva” ispirata esteticamente, e in parte anche nella “ciclistica”, agli ultimi dettami delle opere meccaniche del Rally-Raid. Ma qui la potenza è tutta un’altra cosa. È stata avvistata per la prima volta nel 2019 al Goodwood Festival e sviluppata con i partner francesi di Spark Racing Technology. Poche le guidelines imposte da Alejandro Agag, l’argentino deus ex machina dell’Extreme E: full electric, full terrain, potenza e coppia da primato. Risultato, un super SUV di 1.800 KG spinta da due motori elettrici per complessivi 500 kw (550 cavalli, e volendo oltre), 1.000 nm, 0-100 in 4.5 secondi. C’è anche un bottone che scatena un extra power per un tempo limitato per ogni giro. Un mezzo molto speciale e inedito, dunque, fortemente ispirato alle GP del Deserto ma anche alle Formula E. Ma “matrice Agag” garantisce avanguardia e originalità.

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