Extreme E Sardegna. L’X Prix Island è di Kristoffersson e Molly Taylor, RXR

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Resa dei conti e colpi di scena. Il gran finale del X Prix di Sardegna elegge e scarta, avvilisce e ripesca, infine premia. I ragazzi di Rosberg si confermano al termine di una finalissima avvincente. Grande progressione ABT Cupra, frustrazione X44
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
24 ottobre 2021

Teulada, Sardegna, Mediterraneo, 24 Ottobre. Vincono i leader, Kristoffersson e Taylor, Rosberg eXtreme Racing. Ancora una volta. Ma ora vi raccontiamo come è andata. Domenica grigia, il cielo è sceso minaccioso. Atmosfera thriller quasi ideale per sottolineare la tensione della resa dei conti. L’X Prix Island è andato in pressione lentamente, a tratti esasperatamente bradipo. C’è una spiegazione per tutto, tuttavia. Le fasi preliminari della Corsa Extreme E sono delicate. Poco tempo sulla pista, molta preparazione, una discreta dose di studi sulle strategie. Poi si inizia, ma c’è sempre da tenere la testa al di qua del parabrezza. Il sabato, qualifiche del X Prix Island, ha consentito di stilare una prima lista, solo indiziaria: Loeb e Gutierrez, X44, Kristoffersson e Taylor, RXR, Ekstrom e Kleinschmidt, ABT Team Cupra. Fine pomeriggio, si compone il cartello della giornata finale. Due semifinali e la Crazy Race, che tradotta in termini più abbordabili, è il ripescaggio di uno dei tre derelitti delle qualifiche.

Semifinale 1. Sarah Price e Kyle Leduc, Segi TV Ganassi, conquistano una leadership “sporca”, nel senso che escono da un’intricata partenza di “tappi” e “toccate” incrociati. Cristina Gutierrez, X44, perde il controllo dell’Odyssey 21, impatta violentemente contro una radice ed è out. Morale, Segi accede alla prima finale, Andretti United è condannata dai giudici al terzo posto e… i meccanici prendono in carico la Macchina di Loeb e Gutierrez semi distrutta. Hanno un’ora e mezza per rimetterla in pista, e così i loro Piloti.

Semifinale 2. Più liscia, ma non meno drammatica. Kristoffersson, RXR, prende la testa in partenza, Ekstrom, ABT Cupra, si catapulta nel suo tunnel di polvere, Sainz, Acciona, sceglie la corsia esterna dell’intricato dedalo dello start. Quando rientra sulla “pista principale” il Matador perde lo sterzo, è la seconda volta in due giorni, impiegherà mezz’ora per rientrare ai box con gli avanbracci spezzati dalla fatica. Mezz'ora di madonne. Taylor, RXR, e Kleinschmidt, ABT Cupra, possono togliere corrente e chiudere la pratica, sono entrambe in finale.

Crazy Race. Una vera e propria “eliminatoria”. Cristina GZ fuori con lo sterzo rotto (e dai!) Sarrazin sfiora il dramma fiondato selvaggiamente fuori controllo. Vari tonneaux, ossa dell'uomo miracolosamente intere, quelle della macchina di Veloce Racing un po’ meno. Si salvano e passano Kevin Hansen e Mikaela Åhlin-Kottulinsky, JXBE.

Sardegna magica, Sardegna martello. Non si scappa, al Nord è la sirena del granito rosa, al sud le piste durissime e polverose della Base Militare di Capo Teulada. Se il WRC può giocare su esperienza e regolazioni fini, le Odyssey21 nate da una costola del Cross-Country per una declinazione sconosciuta, vanno in crisi e denunciano i limiti di una macchina giovane contro la durezza di una Terra antica. In particolare, sospensioni (geometrie) e sterzo (idroguida), in generale forse conseguenze del peso elevato dei prototipi. Dopo l’X Prix “Jurassic” d’Inghilterra tempo per pensare alle evoluzioni necessarie per aggiornare le Odyssey… 22.

Finalissima. Cinque Macchine schierate sulla spianata di Capo Teulada. I meccanici di X44 ce l’hanno fatta, la Macchina di Loeb e di Cristina Gutierrez è schierata. Rapida, avvincente successione di vicende. Piove. Sì, piove. Perché, non può piovere in Sardegna? Loeb primo al via, Jutta ferma qualche istante, la Kottulinsky all’inseguimento. Alla riunione delle corsie Leduc è primo, poi Loeb e la Taylor. Stabilità… fragile, Loeb rompe lo sterzo (il solito problema di braccetto o snodo) poi tocca al leader, e questa volta è colpo di scena e sogno infranto per Kyle Leduc. Switch. Si cambia Pilota. Kleinscmidt, seconda con la Cupra, chiede strada. Tutto espressione di massima potenza, nell’Extreme E, tranne il clacson delle Odyssey 21, un lamento inudibile. Kristoffersson rileva il posto della Taylor e riparte in testa, Ekstrom sale sulla Cupra e rilancia l’inseguimento. Non c’è spazio, finiscono nell’ordine al traguardo. Poi arriva Kevin Hansen, già risuona l’inno svedese. Fine. Primi Johan Kristoffersson e Molly Taylor, RXR, che allungano in testa al Campionato, secondi Ekstrom e Kleinschmidt, Cupra, terzi Kevin Hansen e Mikaela Åhlin-Kottulinsky, JXBE. RXR conferma, ABT Cupra la migliore progressione.

L’X Prix Island è archiviato, la Sardegna, ovviamente, non lo è mai. L’Extreme E vi tornerà l’anno prossimo, l’Isola è diventata data fissa del calendario insieme all’Arabia Saudita. Altri Paesi si stanno giocando (all’asta?) gli altri 3 posti del calendario 2022. Calma, non andiamo di fretta, nel 2021 c’è ancora il Jurassic X Prix di Bovington, UK, 18-19 Dicembre.

 

© Immagini Red Bull Content Pool, Xtreme E, Cupra Media

L’Auto: Odyssey 21 Electric SUV

È una “belva” ispirata esteticamente, e in parte anche nella “ciclistica”, agli ultimi dettami delle opere meccaniche della Dakar. È stata avvistata per la prima volta nel 2019 al Goodwood Festival e sviluppata con i partner di Spark Racing Technology. Poche le guidelines imposte da Alejandro Agag, l’argentino deus ex machina dell’Extreme E: full electric, full terrain, potenza e coppia da primato. Risultato, un super SUV di una tonnellata e mezza capace di 400 kw (550 cavalli, e volendo oltre), 1.000 nm, 0-100 in 4 secondi o poco più. C’è anche un bottone che scatena un extra power per un tempo limitato per ogni giro. Un mezzo molto speciale e inedito, dunque, fortemente ispirato alle GP del Deserto ma anche alle Formula E.

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