Maserati Grecale Folgore: il Tridente elettrico che arriva fra un anno

Pubblicità
Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Se la nuova Maserati Grecale stupisce per la ricchezza della meccanica e delle funzioni già nella versione tradizionale, l'elettrica in arrivo fra 12 mesi promette numeri sorprendenti. Potrebbe essere al top per la potenza.
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
22 marzo 2022

Il lancio della nuova Maserati Grecale nelle sue varianti con motore a 4 e 6 cilindri ha colmato le aspettative degli appassionati del Tridente (e di sicuro anche qualche cliente affezionato ai marchi tedeschi la sta osservando con interesse), ma è chiaro che in una prospettiva di uno o due anni non si può competere senza aver messo in cantiere anche una elettrica. La gamma quindi, al pari di quanto succederà con la Granturismo, si arricchirà fra breve di una versione a batterie.

Il nome non potrebbe essere più azzeccato: Folgore, elettrica al 100% con un accumulatore tra i più capienti in assoluto da 105 kWh a 400 V. Cosa vuol dire? Vuol dire che con questa capacità energetica si possono muovere due motori come fulmini (o folgori) ma anche contare su un'autonomia di alto livello quando vengono selezionate le modalità di guida più econome, certamente nell'ordine dei 600 km nel ciclo standard. La potenza massima non viene dichiarata, per ora, ma la coppia si, e si tratta di 800 Nm, quindi più o meno in pari con una Porsche Taycan GTS da 517 CV. Che ha una batteria più piccola. 

Con questa capacità di batteria così spinta (e non solo nel senso della densità energetica, ma anche della massa) è un peccato non si sia puntato sulla tecnologia di ricarica a 800 V come le Porsche, cosa che avrebbe abbreviato drasticamente i tempi di ricarica; lo schema del pianale Giorgio - benché manchino ancora i dettagli della trasformazione - è stato modificato per far spazio all'accumulatore, mentre riservata ai motori ricavata agevolmente fra la sospensione anteriore a parallelogrammi e il multilink posteriore.    

Il colore della carrozzeria di questo prototipo e dei suoi loghi ha una chiave di lettura in più: il rame del nome è un richiamo ai materiali tipici degli avvolgimenti delle macchine elettriche (non nel senso di auto)  e dei conduttori di corrente, mentre il colore è un bronzo ramato che si ispira ai riflessi della superficie metallica del museo Guggenheim di Bilbao (Spagna). Per chi si domandasse come mai in gamma non ci sia una Grecale ibrida plug-in, la risposta più vicina al vero è che questa piattaforma richiederebbe modifiche eccessive per alloggiare tutti i componenti (serbatoio della benzina, batteria, carica batteria, motori elettrico e termico). Quindi, o mild-hybrid o BEV. E direi che ce n'è abbastanza.  

Pubblicità