Tesla riapre Fremont in barba al blocco. Musk: «Arrestatemi pure»

Tesla riapre Fremont in barba al blocco. Musk: «Arrestatemi pure»
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Elon Musk dispone la riapertura della fabbrica di Fremont in barba al blocco produttivo ancora in vigore in California. «Arrestatemi pure», dice il co-fondatore della casa di Palo Alto
13 maggio 2020

Elon Musk non si lascia fermare dal blocco produttivo imposto dallo Stato della California: in barba alle misure anti COVID-19 ancora in vigore, definite "fasciste" dallo stesso Musk, Tesla ha riaperto i battenti della fabbrica di Fremont. Musk aveva minacciato azioni legali contro lo stop, ma ha deciso alla fine di passare ai fatti, riaprendo lo stabilimento californiano della casa di Palo Alto. Musk, d'altro canto, ha dalla sua, come direbbero negli USA, un endorsement importante: quello del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

Trump, in puro stile Musk, ha espresso la propria solidarietà al magnate: «La California dovrebbe consentire a Tesla di aprire l'impianto, ADESSO. Può essere fatto in modo rapido e sicuro». Detto, fatto, insomma. Forte dell'appoggio del quarantacinquesimo Presidente degli USA, Musk ha dato il via libera all'apertura della fabbrica di Fremont, e, già nella giornata di ieri, le attività sono riprese. Musk in realtà non avrebbe comunque dovuto pazientare molto, visto che Scott Haggerty, il supervisore della contea di Alameda, in cui sorge la fabbrica di Tesla, aveva fatto sapere di essere al lavoro per consentire a Tesla già il 18 maggio. 

Tempistiche, queste, che avrebbero messo Tesla sullo stesso piano dei colossi Ford, General Motors e FCA, pronti alla ripartenza proprio il 18 maggio. Il colpo di testa di Musk, con la decisione di riaprire i battenti dello stabilimento di Fremont anzitempo, potrebbe causargli qualche grattacapo legale, ma il co-fondatore di Tesla non sembra essere spaventato dalla cosa, anzi. «Sono qui, se volete arrestatemi pure», ha fatto sapere.

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