F1. In una Las Vegas ghiacciata, Antonelli si scalda subito. Ma quale sarà il fattore determinante per vincere?

F1. In una Las Vegas ghiacciata, Antonelli si scalda subito. Ma quale sarà il fattore determinante per vincere?
Pubblicità
Nelle prove libere del Gran Premio di Las Vegas 2025 di Formula 1, Andrea Kimi Antonelli si è dimostrato subito competitivo. Ma qual è il fattore chiave per vincere in Nevada? L'analisi del giovedì in pista
21 novembre 2025

Su una pista fredda e scivolosissima, nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio di Las Vegas i piloti continuavano a migliorare forsennatamente i loro tempi, alla ricerca del miglior feeling con il grip che andava ad aumentare con il passare dei giri. Ma una bandiera rossa per un problema già visto in Nevada ha sparigliato le carte in tavola, finendo per rendere l’analisi di quanto osservato in pista un compito decisamente complesso. È stato un tombino pericolante in curva 17 a causare due interruzioni. E al terzo anno sulla pista di Las Vegas, viene da chiedersi come sia possibile che si tratti ancora di un problema ricorrente. 

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Con un asfalto freddissimo – i 17 gradi delle FP2 sono come del ghiaccio nero per le monoposto di F1 – i team si sono trovati davanti a una scelta non semplice. Meglio optare per l’assetto a basso carico richiesto dal layout di questa pista o aumentarlo leggermente, in modo tale da garantire un maggior grip meccanico? Per avere la risposta a questa domanda, la maggior parte delle scuderie ha effettuato prove di comparazione nella prima sessione di prove libere. In McLaren, è stato Oscar Piastri a saggiare la configurazione meno carica. Una scelta che qualcuno potrebbe trovare contro-logica, considerando le difficoltà che ha mostrato in condizioni di basso grip. Ma in realtà è più che sensata.

Era giusto che fosse Piastri a confrontarsi con i demoni che lo stanno tormentando in questa parte della stagione, per capire fino a che punto la McLaren potesse spingersi per non metterlo in difficoltà senza risultare attardata sul dritto con quel carico extra che la MCL39 genera naturalmente. Alla fine, in McLaren hanno optato per configurazione a maggior carico, che non a caso la rendeva particolarmente guizzante nel secondo settore, il più guidato della pista. Vedendo gli on-board di Piastri e Norris, emerge il graffio di una monoposto capricciosa se portata al limite, soprattutto in configurazione a basso carico. 

È proprio questa tipologia di assetto, invece, che ha premiato la Red Bull a Monza e a Baku. La RB21 si è dimostrata la monoposto più efficace del lotto in configurazione a basso carico, e Max Verstappen a Las Vegas può pure contare su un motore fresco. Con le power unit attuali, una sostituzione non porta a un salto prestazionale notevole come poteva essere fino a qualche anno fa. Ma consente di optare per mappature meno conservative. Come ha sottolineato Verstappen, però, le condizioni in cui la F1 sta correndo in Nevada sono molto diverse da quelle in cui ha trionfato sulla concorrenza. La chiave del weekend di gara rischia di essere la preparazione delle gomme, soprattutto per quanto riguarda la qualifica. 

Avere un picco prestazionale superlativo non serve a nulla, se resta sostanzialmente irraggiungibile perché non si riesce a portare le gomme nella corretta finestra di utilizzo con la necessaria rapidità quando bisogna fare la differenza sul giro secco. E oltre all’esecuzione del team in queste circostanze contano moltissimo anche la sensibilità del pilota, e la sua fiducia nel mezzo a disposizione. È sempre così, quando bisogna muoversi sulla sottile linea tra sfiorare i muretti e rovinarvi contro, con tutte le conseguenze del caso. L’azzardo, anche a Las Vegas, non sempre paga, in fondo. 

Chi sembra aver trovato subito il giusto feeling non solo con la monoposto, ma anche con la pista di Las Vegas, è Andrea Kimi Antonelli. Ancora una volta, il giovane talento di casa Mercedes si sta dimostrando più efficace nell’adattamento a una pista che non conosce rispetto ai tracciati già battuti nelle categorie minori. Pare un paradosso, ma non lo è. Non avendo riferimenti, Kimi non ha nemmeno preconcetti su come approcciare al meglio la pista. E tutto questo si traduce in un’ottima forma che potrebbe capitalizzare in Nevada, visto che la W16 si esalta con basse temperature e con le frenate longitudinali. 

Segnali incoraggianti sono arrivati anche dalla Ferrari, soprattutto con Charles Leclerc, prima che un problema al cambio lo fermasse sul finire di una sessione che sarebbe comunque stata interrotta di nuovo di lì a poco. Sono sensazioni che andranno confermate domani, visto che le alte velocità della pista di Las Vegas possono esacerbare il consumo del pattino del fondo, e la Ferrari, di conseguenza, potrebbe aver osato maggiormente con l’altezza da terra oggi per non avere sorprese nei prossimi giorni. Ma è ancora tutto da scrivere, con l’evoluzione verticale di una pista destinata a cambiare giro per giro anche nel prosieguo del weekend. 

Pubblicità