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“Personalmente, non credo che il nostro punto di forza siano effettivamente le curve a bassa velocità”, ha dichiarato Jerome d’Ambrosio, deputy Team Principal della Scuderia Ferrari, un’ora prima che avesse inizio la prima sessione di prove libere. Eppure, Charles Leclerc ha chiuso sia la prima che la seconda sessione del Gran Premio di Monaco 2025, ottavo appuntamento stagionale, davanti a tutti. “E’ sempre difficile perché quando si parla di bassa velocità o alta velocità, dipende da dove si posiziona la vettura, e questo dipende anche dalla velocità media e delle sezioni ad alta velocità della pista”.
“Per esempio, se hai un rettilineo molto lungo, questo ti impone alcune limitazioni; qui invece ne hai meno. Quindi forse questo è un luogo un po’ anomalo da quel punto di vista, ma penso che in termini di prestazioni pure, direi che le curve lente non sono il nostro punto di forza, mentre le curve a velocità media o alta vanno meglio”, ha proseguito Jerome d’Ambrosio analizzando le prestazioni della SF-25. Lo scorso weekend ad Imola è stato confermato il trend negativo delle qualifiche, ma su una pisto come Monaco sono meno i compromessi che devono essere fatti. “Si devono fare comunque, perché ci sono delle sezioni ad alta velocità — e con ciò non intendo solo curve, ma anche rettilinei e così via — ma la realtà è che lo vedremo. Alla fine, queste variabili sono le stesse per tutti, quindi sarà la prima gara su un circuito veramente lento, con pochissime sezioni veloci, e vedremo come ciò influenzerà ciascun team. Ma sì, non credo che abbiamo ancora visto qualcosa di simile finora, sarà davvero qualcosa di nuovo”.
Un punto di forza della Ferrari dello scorso anno che ha permesso a Charles Leclerc di ottenere pole e vittoria è stata la gestione dei cordoli e tutti gli avvallamenti che caratterizzano i tracciati cittadini. “Difficile dire se sia ancora così o meno. Da una stagione all’altra le cose cambiano: dove posizioniamo la vettura, come dobbiamo farla funzionare per massimizzare le prestazioni. Credo che questa sia la prima volta che ci troviamo una pista del genere, avremo le idee più chiare tra un po’. Affronteremo il weekend né con fiducia né senza fiducia: ci entriamo con una mentalità aperta su cosa ci aspetta”. Quanto alle prestazioni avute la scorsa settimana, soprattutto in qualifica, ha aggiunto che “abbiamo mostrato una buona performance a Imola durante la gara. La nostra sfida sarà chiaramente riuscire a sbloccare quella performance anche in qualifica, che è stata una sfida nelle ultime due gare. Ovviamente qui è ancora più critico che altrove, quindi ci concentreremo su questo e cercheremo di affrontarlo. Le cose cambiano durante la stagione, si portano aggiornamenti, e ogni team lo fa in momenti diversi, quindi è difficile fare confronti diretti e dire “'ì ha funzionato, quindi deve funzionare anche qui'".
“Penso che, se si guarda al quadro generale, sappiamo più o meno dove sia la nostra performance, e penso che l’abbiamo vista a Imola in gara, e capire come sbloccarla durante tutto il weekend è qualcosa su cui dobbiamo lavorare”. Il problema della SF-25 è la piccola finestra di utilizzo o la costanza? “Penso sia difficile per tutti estrarre la massima prestazione, soprattutto sul giro singolo, e credo che si sia visto nelle qualifiche, con grandi differenze a volte tra Q2 e Q3, anche tra compagni di squadra, perché non è facile trovare quella finestra ideale. È difficile adesso. A seconda di dove sia la tua base di prestazione, ciò si riflette più o meno, ma penso che la sfida di estrarre il potenziale sia difficile per tutti. Stiamo sempre cercando di esplorare cosa possiamo fare per estrarre quella prestazione. È abbastanza evidente che vogliamo concentrarci sul cercare di ottenere il massimo dalla qualifica, ma ancora una volta la parte difficile è che lasci un weekend con delle conclusioni, ma poi affronti uno nuovo con condizioni molto diverse, layout di pista differenti e così via”.
Un dato che si è analizzato per quanto riguarda la Ferrari vista in pista negli ultimi appuntamenti è che la performance su gomme usate sia migliore rispetto a quelle nuove. “Speriamo di aver trovato delle risposte a riguardo, ma finché non si scende in pista e si conferma, abbiamo sicuramente delle idee, ma dobbiamo metterle in pratica e vedere come si comporta la macchina con le nuove mescole. Anche qui bisogna fare attenzione a non trarre conclusioni assolute: ci sono diversi motivi per cui la stessa cosa può succedere da un weekend all’altro, ed è proprio questa la parte difficile per noi come team, e per tutti i team — capire veramente le cause e gli effetti. Questo ti aiuta davvero a progredire, se lo comprendi”.
Attesa per il mese di luglio la nuova sospensione posteriore che dovrebbe aiutare a risolvere i problemi al retrotreno e di conseguenza l’altezza da terra che per il momento non è nella finestra ideale per aumentare i punti di carico aerodinamico e di conseguenza la velocità anche sul giro secco. “E’ più una questione di come si leggono le cose, e la gente tende a puntare il dito su un solo aspetto da cui trarre prestazione. In Formula 1 la realtà che non guadagni due decimi da un solo punto, ma centesimi qua e là. Solo così si costruisce una prestazione solida. Non ci sarà nessuna magia, vogliamo migliorare mettendo il pacchetto che abbiamo nella giusta posizione”, ha chiosato d’Ambrosio.