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Lewis Hamilton è pronto a tornare in pista con la Scuderia Ferrari per l’undicesimo appuntamento stagionale di Formula 1. In occasione del media day del Gran Premio d’Austria, il #44 ha fatto il punto sulla situazione finora si è rivelata complicata, sugli aggiornamenti in arrivo e sulle sfide in vista del 2026.
«Prima di tutto, sono felice che abbiamo un aggiornamento. È sempre emozionante ricevere nuovi pezzi per la macchina, quindi sono davvero grato a tutti quelli che hanno lavorato duramente per portarli» ha esordito Lewis Hamilton. «In realtà non sappiamo esattamente quale effetto avranno. Non è l’informazione normale che riceviamo su quanto carico hai aggiunto alla macchina, non è chiaro. Spero sarà un passo nella direzione giusta, ma non credo che ci aspettiamo un cambiamento enorme. Incrociamo le dita che sia meglio di quanto speriamo».
Lewis ha poi affrontato il tema delle sue difficoltà di adattamento alla vettura della Ferrari, ammettendo che il freno motore poco familiare e l’understeer a bassa velocità sono state sfide importanti. Tuttavia, non vuole dare scendere molto nel dettaglio: «Ne ho parlato così tanto che non voglio aggiungere altro. Non sto cercando scuse. Eravamo secondi nella classifica costruttori prima dell’ultima gara. Abbiamo avuto molti problemi sia dal lato piloti che dal lato macchina, ma stiamo lavorando per risolverli. La cosa positiva è che penso stiamo migliorando, stiamo facendo progressi».
Hamilton è consapevole che le difficoltà nelle ultime gare, come in Canada, Spagna e Monaco, hanno complicato la valutazione del suo rendimento: «Alla fine è stato un weekend migliore. Sono migliorato in qualifica, ma ovviamente ho avuto problemi in gara. Succedono tante cose durante i weekend. Forse un giorno scopriremo tutte le cose che sono successe e che ci hanno ostacolato, che siano stati errori del team, problemi alla macchina o errori miei».
Guardando al futuro, il pilota britannico sottolinea l’impegno a lungo termine: «Sto lavorando molto con Fred e il team per implementare cambiamenti e miglioramenti per avere successo a lungo termine. Sto lavorando con Loic Serra e tutta la squadra sulle sospensioni anteriori e posteriori del prossimo anno, affrontando i problemi di understeer, assicurandoci di non ripetere gli errori, imparando dagli anni passati e da quest’anno, così che il 2026 sia il nostro miglior anno di sempre. Questa è la mia priorità principale».
Sul lavoro al simulatore per la vettura 2026, Hamilton ha spiegato che non ha ancora iniziato, a differenza di Charles Leclerc che ha cominciato da pochi giorni: «Il modello della macchina non è finito, probabilmente inizierò presto».
Sulla questione delle linee guida in pista e la gestione delle manovre al limite, Hamilton mantiene un approccio pragmatico: «Onestamente, io non guido seguendo le linee guida. Guardo cosa sento naturalmente. Certo, la FIA e i commissari hanno un lavoro difficile, ogni manovra di gara è diversa. Penso che avere dei limiti sia positivo. Finora non ho avuto problemi, non mi hanno influenzato».
Tra una domanda tecnica e l’altra, è emerso anche un retroscena interessante sul film di Formula 1 con Brad Pitt: «L’autore sicuramente ha guardato a persone come James Hunt. Voleva un personaggio molto cool, penso stesse cercando di richiamare i piloti dei tempi d’oro della Formula 1. Direi che l’atmosfera di James Hunt è probabilmente quella che più assomiglia al personaggio. Un tipo molto tranquillo, affascinante e con una certa autorevolezza all’interno del team».
Non è mancato un commento sull’esperienza della premiere del film a Times Square, un momento emozionante per Hamilton: «New York è stata incredibile. Essere nel mezzo di Times Square con Brad Pitt sullo schermo con una macchina di Formula 1 e il logo F1, è stato pazzesco. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai. Stare sul palco con i produttori e il cast e vedere la reazione di tutti è stato davvero speciale».
Sulla crescita della Formula 1 negli Stati Uniti e nel mondo, Lewis ha detto: «Sono nello sport da tanto, e lo guardo da 35 anni. Entrare in Formula 1 20 anni fa e vedere il progresso da allora a oggi è fenomenale. Non solo all’interno del paddock, ma anche come il mondo lo percepisce e lo apprezza. È fantastico vedere e poter condividere questa passione con tante più persone nel mondo».