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La McLaren è tornata in pole position a Monte Carlo dopo diciotto anni grazie al giro realizzato sul finale di qualifica da Lando Norris che scatterà così dal palo al Gran Premio di Monaco, ottavo appuntamento stagionale di Formula 1. Oscar Piastri, invece, si trova in terza casella alle spalle di Charles Leclerc. Un ottimo risultato per Andrea Stella e il team di Woking che ultimamente, soprattutto con il britannico, non riusciva a mettere insieme il giro perfetto.
“Certamente questa settimana Lando ha guidato molto, molto bene ed anche veloce, con costantemente e soprattutto ha mantenuto alte le performance per tutta la Q3, che in alcune delle gare precedenti era il punto in cui tendevamo a perdere un po’ il ritmo” ha esordito il team principal al termine della qualifica. “Quindi il merito è interamente di Lando e, anzi, non c’era terreno di prova più rilevante di Monte Carlo per verificare la propria velocità, la costanza e anche la capacità di ripetere l’input di guida per mettere insieme i giri. Davvero, tanto di cappello a Lando. Come facciamo sempre anche con Oscar, non solo con Lando, abbiamo cercato come squadra, come gruppo, insieme al pilota, di usare le informazioni accumulate negli ultimi eventi, su cosa succede esattamente quando non riusciamo a trovare quell’ultimo decimo di secondo. E penso che gli ingegneri abbiano fatto un ottimo lavoro nell’identificare queste opportunità, perché – l’ho già detto un paio di volte – dobbiamo lavorare dal punto di vista ingegneristico per migliorare le sensazioni che arrivano dalla macchina al pilota, ma per ora questo è ciò che abbiamo”.
Infatti, a permettere a Norris di battere ad un soffio dal termine della qualifica l’eroe di casa Charles Leclerc è stato il tempismo. McLaren ha notato che la gomma C6, la più morbida messa a disposizione da Pirelli anche per questo weekend, fosse più veloce quando è maggiormente usurata, motivo per cui il giro della pole è stato realizzato dopo che il pilota aveva già fatto diverse tornate nelQ3. “Dovevamo adattarci e penso che gli ingegneri siano stati bravi a capire cosa andasse adattato e Lando è stato fenomenale nel farlo – ha proseguito Andrea Stella - poi credo abbiano lavorato bene anche in termini di comunicazione tra una sessione e l’altra, ma anche durante, quando Lando era in pista, per tenerlo concentrato su queste opportunità e permettergli di sfruttare la sua velocità naturale. Anche se facevamo buoni tempi nel primo giro, entrambi i nostri piloti sentivano che la gomma era più facile da sfruttare quando era leggermente usata. Volevamo quindi assicurarci in Q3 non solo di fare due run da un giro ciascuno, ma anche di poter fare un run da 1 giro più 3 (1+3), così da avere il secondo giro del secondo run su una gomma leggermente usata. Questa strategia era chiara per noi".
“Siamo a Monaco, quindi è sempre stressante, intenso, per vari motivi. Uno è che si è costantemente vicini ai muri. Abbiamo avuto anche un contatto con il muro con Oscar, un vero e proprio incidente in cui abbiamo perso l’ala anteriore, poi ci sono stati altri piccoli tocchi. È sempre tutto al limite, quindi quando la macchina è in pista si è sempre un po’ tesi. C’è molto da ottimizzare dal punto di vista della macchina, molto da ottimizzare su come si usano le gomme. E quest’anno con le due soste obbligatorie, che non è una scelta strategica ovvia, è stato complicato capire che gomme allocare per le qualifiche e la gara. Infatti, abbiamo visto che c’è molta variazione tra i team. Si va da un 5-1-1 per alcuni team, come Red Bull, a un 3-2-2 per Mercedes”, ha aggiunto Stella. Ma come si usano queste gomme in qualifica? “Eravamo un po’ nervosi nel cercare di passare le qualifiche con un solo set, perché se quel set si degrada in Q1 e gli altri team usano un doppio set, allora loro saranno più veloci alla fine e anche se la nostra macchina è veloce, non necessariamente saremo i più veloci.
Lando Norris aveva commentato che la pista monegasca non è mai stata favorevole alla McLaren, ma la MCL39 si è riuscita ad adattare bene al tracciato cittadino per eccellenza della Formula 1. “Le modifiche che abbiamo apportato alla vettura rispetto a quella dello scorso anno ci hanno aiutato molto ad aumentare la nostra competitività. Ero già piuttosto ottimista dopo aver visto a Miami che nel settore con la chicane e le curve strette eravamo i più veloci. Credo che quella sezione sia molto rilevante per Monaco. In termini di sviluppo della macchina, abbiamo ottimizzato o fissato l’obiettivo di migliorare la bassa velocità e ridurre la dipendenza dal dover correre con assetti troppo bassi e rigidi. Perché in quel modo sei forte su alcune piste e debole su altre. Volevamo una macchina che andasse bene un po’ ovunque, anche se in piste come Imola, Suzuka o Jeddah non siamo al massimo del nostro potenziale. La macchina funziona bene dove è stata progettata per farlo, e questo è un risultato importante. Complimenti al team di ingegneri”.
Lando Norris ha soffiato per un soffio la pole position dalle mani di Charles Leclerc a bordo di una SF-25 tornata in vita nonostante le curve lente. “La Ferrari, secondo me, è sembrata fin da subito molto veloce, ma a dire il vero anche noi. Lando, in particolare, appena ha iniziato a girare in FP1, e poi gradualmente anche Oscar, sono riusciti a segnare diversi settori "rosa". Quindi siamo stati incoraggiati fin da subito nel vedere che la macchina funzionava bene. Penso che Ferrari abbia una tradizione di essere molto competitiva a Monaco; quindi, sicuramente avevano buoni riferimenti anche dal passato. Per noi questo è un bel passo avanti in termini di competitività a Monaco. E se vogliamo, abbiamo dovuto esplorare tutte le possibilità a livello di setup per capire dove mettere l’ago della bilancia nei vari compromessi da fare su questo circuito. Non sono sorpreso della velocità della Ferrari. Anzi, per chi era del pensiero “show and tell”, spero confermiate che avevo detto che mi aspettavo che la Ferrari fosse molto competitiva. Questo è un circuito a sé. Leclerc è veramente molto veloce così come la Ferrari è competitiva, anche se in modo diverso rispetto agli anni passiti. Sembra che la loro vettura sia migliore nelle sezioni ad alta velocità e mentre prima in quelli a bassa velocità. Ma sono sempre stati competitivi a Monaco e Leclerc è un vero specialista”.
Quanto alla doppia sosta, ha aggiunto che “le implicazioni del doppio pit-stop obbligatorio introdotto per questa edizione sono molto più ampie di quanto potessimo inizialmente pensare, ma dipende anche dalla posizione di partenza. A questo si aggiungono anche bandiere rosse, gialle e Safety Car. Non mi sorprenderei di vedere anche giochi di squadra per la strategia. Lando ha fatto un buon lavoro e merita di concluderlo, ma sicuramente faremo in modo, in base a quello che accadrà, che la gara si concluda in maniera naturale. Chi avrà maggiori opportunità tra lui e Piastri capitalizzerà il risultato conquistando la vittoria”, ha chiosato Stella.