F1. GP Olanda, Russell: "Rinnovo? Questione di settimane. Voglio vincere con Mercedes e puntare al mondiale"

F1. GP Olanda, Russell: "Rinnovo? Questione di settimane. Voglio vincere con Mercedes e puntare al mondiale"
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Terminata la pausa, George Russell fa il punto sulla sua stagione e sul futuro in Mercedes. Tra riflessioni sul 2026, il sostegno al compagno Kimi Antonelli e il desiderio di vincere un mondiale, il pilota britannico traccia la strada per il finale di stagione e oltre
28 agosto 2025

Dopo la pausa estiva, la Formula 1 riparte da Zandvoort con il Gran Premio d’Olanda 2025, quindicesimo appuntamento stagionale. Alla vigilia del weekend, George Russell ha parlato della sua stagione, del futuro in Mercedes e delle sfide che lo attendono.

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Il pilota britannico si è detto felice per il ritorno in pista di Valtteri Bottas, attuale terzo pilota Mercedes, che nel 2026 si unirà a Cadillac: “Se lo merita decisamente di tornare in griglia. Questa mattina ho volato con lui qui, quindi è tutto a posto. La torta di compleanno è arrivata, e mi sono reso conto solo dopo che era anche il suo compleanno”.

Guardando al suo futuro in Mercedes, Russell ha spiegato che le conversazioni procedono positivamente, senza fretta. “Vogliamo fare le cose per bene. Non c’è pressione di tempo né da parte del team né da parte nostra. Ci stiamo concentrando sullo sviluppo futuro, già pensando al 2026 e ai giorni di sponsorizzazione”, ha detto.

Riguardo alla performance attuale della W16, Russell ha sottolineato come il pacchetto della Mercedes sia competitivo, soprattutto dopo alcune correzioni apportate dopo Budapest. “Realisticamente, il nostro obiettivo è cercare di battere la Ferrari nella classifica costruttori. L’Ungheria è stato un weekend strano, ma la nostra posizione è forte e positiva”, ha spiegato.

Il britannico ha anche parlato dell’importanza della stabilità in vista del 2026: “Ogni anno i team evolvono, impari dai punti di forza e di debolezza. Tutti sono rimasti sorpresi dalla velocità di gara della McLaren con il caldo, e questo spinge gli altri a innovare. Abbiamo imparato molto anche a gestire situazioni in difficoltà. Se potessimo rifare gli ultimi tre anni, probabilmente prenderemmo decisioni diverse senza cercare soluzioni miracolose”.

Russell ha raccontato di aver approfittato della pausa estiva per riflettere sul suo rapporto contrattuale con Mercedes: “Volevo prendermi del tempo per pensare a cosa voglio dal mio futuro, non solo in pista ma anche fuori. Il team era disponibile a discutere in estate, ma queste settimane sono preziose. Le cose stanno andando positivamente, ci stiamo avvicinando a un’intesa su alcune questioni e realisticamente ci vorranno alcune settimane prima che accada qualcosa di concreto”.

Sul contratto, il britannico ha precisato: “Non è la durata a essere un ostacolo. Ci sono pro e contro in contratti a breve o lungo termine. Per me conta la performance: voglio vincere con Mercedes e puntare al mondiale. Avrò 28 anni il prossimo anno, mi sento ancora giovane, ma voglio assicurarmi che stiamo andando nella direzione giusta”.

Russell ha anche commentato il recente periodo complicato di Andrea Kimi Antonelli: “Il team ha dato il massimo supporto a Kimi. Arrivare in F1 a 18 anni è difficile, soprattutto in un top team come Mercedes. Questa pausa gli farà bene, tornerà più forte nella seconda parte della stagione”.

Il numero #63 ha commentato anche la situazione di Lewis Hamilton dopo Ungheria: “Sta esagerando quando dice di sentirsi inutile. È ancora un pilota eccezionale, e la F1 non è facile, soprattutto se il team non è al top. Ora tutti guardano al 2026 come nuova opportunità”.

Infine, Russell ha raccontato il suo recente coinvolgimento nel record mondiale di Mercedes AMG: “Abbiamo coperto 40.000 km in 24 ore, con pit stop di un minuto per ricaricare a 900 kW. È stata un’esperienza impressionante per capire il futuro delle batterie e delle auto elettriche”.

Sulla preparazione al 2026, il pilota ha spiegato: “Le simulazioni sono sempre una sfida, con dati limitati sulle gomme. Non ci sarà mai una correlazione perfetta, ma chi si avvicina di più alla realtà avrà vantaggio. Personalmente, mi interessa vincere più che guidare l’auto più veloce del mondo, e credo che lo stesso valga per molti piloti”.

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