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Commentando le qualifiche del GP d'Australia, George Russell aveva ammesso che, vista la superiorità in pista, la McLaren avrebbe potuto già abbandonare il progetto 2025 per concentrarsi al 100% sul nuovo regolamento tecnico che debutterà il prossimo anno. Un consiglio rimasto inascoltato da parte dei campioni in carica di Woking, che hanno invece proseguito lo sviluppo della MCL39, portando al decimo appuntamento stagionale di Formula 1 — il Gran Premio del Canada 2025 — un sostanzioso pacchetto di aggiornamenti.
Siamo quasi giunti al giro di boa e alla pausa estiva, che inizierà nella prima settimana di agosto: sarà quello il momento in cui i team dovranno decidere come proseguire il lavoro in fabbrica. Con una nuova era tecnica alle porte, chi avrà ancora chance di lottare per il titolo continuerà a sviluppare le attuali monoposto, mentre chi è certo di dover puntare direttamente al 2026 — come la Williams, ad esempio — potrà già destinare tutte le risorse al prossimo gioiello ingegneristico. Questa possibilità, in realtà, come suggerito in tempi non sospetti da George Russell, potrebbe averla anche la McLaren, che finora ha dimostrato un vantaggio tecnico non indifferente.
La MCL39, infatti, è attualmente la vettura da battere, la migliore del lotto, capace di adattarsi a qualsiasi condizione di pista grazie all’ampia finestra prestazionale di cui gode. Tuttavia, la squadra diretta da Andrea Stella ha preferito non adagiarsi sugli allori, portando in Canada un pacchetto di aggiornamenti volto a permettere a Lando Norris e Oscar Piastri di consolidare il vantaggio in classifica, sia Piloti che Costruttori. A partire da questo weekend, la MCL39 disporrà di due nuove ali, sia all’anteriore che al posteriore.
La nuova ala posteriore sviluppata dagli ingegneri di Woking presenta flap più scarichi, che consentono di ridurre la resistenza all’avanzamento e, di conseguenza, migliorare le prestazioni aerodinamiche. In particolare, il flap superiore mostra una nuova configurazione alle estremità, mentre quello principale mantiene il profilo a cucchiaio ma con un carico aerodinamico ridotto. Modificata anche la sospensione anteriore, con i bracci superiori e inferiori che sono stati allargati. Novità anche per l’ala anteriore, con flap leggermente rivisti nel disegno, sempre a minor carico. La zona esterna dei flap è ora completamente nuova: si collega direttamente alla paratia laterale e presenta un numero maggiore di riccioli esterni, ora a forma d’ala.
Dallo scorso Gran Premio di Spagna, con l’entrata in vigore della nuova normativa sulla flessibilità dell’ala anteriore (TD018), tutti i team hanno apportato modifiche in questa zona. A differenza di Ferrari e Red Bull, la McLaren aveva inizialmente scelto di non modificare la forma dell’ala, irrigidendo semplicemente la configurazione esistente già in occasione del weekend di Imola, per ottenere il nulla osta della Federazione. In Canada, però, è arrivata una nuova specifica, che non ha però convinto Oscar Piastri: l’australiano ha effettuato una prova comparativa nelle prime due sessioni di prove libere, salvo poi decidere di tornare alla versione usata a Barcellona. Resta da vedere come deciderà di proseguire il weekend e che direzione prenderà anche Lando Norris, visto che entrambi i piloti ieri hanno faticato a trovare il giusto bilanciamento.
Infatti, dopo aver trascorso gran parte della FP2 nella terra di nessuno, solo nel finale di sessione i due alfieri di Woking sono riusciti a mettere insieme un giro competitivo. Le novità tecniche pesano, perché la MCL39 — pur avendo una finestra di prestazione molto ampia — è una vettura estremamente veloce ma di difficile interpretazione. Questo costringe Norris e Piastri ad adattare costantemente il loro stile di guida, e introdurre aggiornamenti su una pista complicata come Montreal non è certamente l’ideale. In generale, va sottolineato che, a ogni piccola modifica, entrambi i piloti hanno riscontrato difficoltà sul piano aerodinamico. Già a Barcellona, ad esempio, avevano dovuto fare i conti con un posteriore instabile, nonostante la variazione all’ala anteriore fosse minima e mirata a renderla leggermente più rigida.