F1. Max Verstappen batte la McLaren in qualifica a Monza: ecco i segreti della sua pole

F1. Max Verstappen batte la McLaren in qualifica a Monza: ecco i segreti della sua pole
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Ecco come Max Verstappen ha beffato Lando Norris e Oscar Piastri nelle qualifiche del Gran Premio di Monza 2025 di Formula 1
6 settembre 2025

Max Verstappen nelle qualifiche del Gran Premio d’Italia 2025 di Formula 1 volava tagliente con la sua RB21 dall’ala posteriore scarichissima. L’azzardo di Silverstone, con quella pole position colta con un’ala posteriore estrema, aveva dimostrato come la RB21 nelle mani di Verstappen sia in grado di accendersi in questa versione. Ma nel caso di Monza non si tratta di un rischio. In condizioni di bassa deportanza per tutto il gruppo, la Red Bull riesce a splendere con la sua unica punta, sempre eccellente nel massimizzare il materiale a sua disposizione. È la manifestazione concreta di quanto questa F1 sappia essere tiratissima, con l’efficienza aerodinamica delle vetture che cambia a seconda delle circostanze.

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Se la RB21 torna a vita con i lunghi rettifili e le curve corte di Monza, la McLaren MCL39 vede trasformare i suoi pregi in limiti. L’efficacia nei cambi di direzione risulta poco rilevante, specie in una qualifica tiratissima, con i primi 15 racchiusi in mezzo secondo. La MCL39 di Lando Norris e Oscar Piastri è in grado di generare carico extra in modo naturale, e la sua efficienza diventa poderosa quando serve carico. Sui rettilinei di Monza, invece, tutto questo diventa un handicap. A tarpare – quantomeno relativamente – le ali alla McLaren pensa anche l’elevato grip della pista di Monza dopo la riasfaltatura completata lo scorso anno.

Lo si è visto in diverse circostanze come il vantaggio della McLaren sulla concorrenza diventi più ampio nel momento in cui l’aderenza è inferiore. Ma anche con le armi spuntate la scuderia di Woking è riuscita a piazzare entrambi i piloti tra i primi tre. Non era così scontato che avvenisse, vista la prima parte di qualifica travagliata di Norris. Ma con l’aiuto della scia concessa da Piastri, buon uomo squadra, Norris ha potuto togliersi dall’impiccio. In gara, con le curve leggermente “allungate” dal passo più blando rispetto alla qualifica, la McLaren potrà essere più efficace. Ma il ritmo di Verstappen nelle simulazioni di gara è tutt’altro che deficitario.

Se la McLaren è stata in grado di tamponare i danni in modo eccellente su una delle poche piste che non si confà alla MCL39, la Ferrari non è andata oltre il quarto e il quinto posto con Charles Leclerc e Lewis Hamilton, rispettivamente. Dopo la qualifica, il monegasco ha detto che non avrebbe potuto fare di più di quanto effettivamente mostrato sul giro secco. Alla SF-25 mancava qualcosa in termini di ritmo puro, anche a fronte di un assetto scarico che secondo Leclerc potrebbe essere una buona arma in partenza.

Vista la penalità di cinque posizioni comminata a Hamilton dopo la gara di Zandvoort, viene da chiedersi come mai la Ferrari non si sia servita del sette volte campione del mondo per dare la scia a Leclerc nei tentativi lanciati nella Q3. Sia Leclerc che Hamilton hanno spiegato che l’ipotesi non è nemmeno stata ventilata. La priorità anche per Lewis restava partire il più avanti possibile, pure a discapito della possibilità di un exploit da parte del compagno di squadra. Non è comunque una tattica di facilissima esecuzione.

Trovare il giusto equilibrio per beneficiare di una scia sul dritto senza andare a compromettere la performance nelle pur brevi curve di Monza non è un esercizio semplice. Così come la ricerca del giusto ritmo non lo è stato per il nostro Andrea Kimi Antonelli. L’errore che ha commesso nelle FP2 ieri non ha solo rischiato di minare la sua fiducia nel mezzo, ma ha anche compromesso il suo programma di lavoro, impedendogli di andare ad affinare l’assetto. Il settimo posto colto alle spalle del suo compagno di squadra George Russell con una W16 meno efficace sul dritto rispetto alla concorrenza diretta rappresenta un risultato incoraggiante in un momento travagliato.

La vera delusione della qualifica di Monza è però la Williams. La FW47 ha un tallone d’Achille decisamente peculiare, esposto crudelmente sul tempio della velocità brianzolo. L’eccessiva sensibilità della vettura nella preparazione del giro secco fa sì che entrare nella giusta finestra di utilizzo non sia per niente semplice. E la FW47 è talmente delicata in questo senso da mostrare persino differenze di comportamento con treni diversi della stessa mescola, come lamentato da Alex Albon. La difficoltà nel far lavorare entrambi gli assali al meglio risulta particolarmente evidente quando i piloti non hanno a disposizione almeno cinque o sei giri per rodare la gomma. In qualifica questo è un lusso impossibile da avere. E mentre Verstappen fendeva i rettilinei di Monza in Q3, Albon e Sainz facevano da mesti spettatori.

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