Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Formula 1 sta vivendo la quiete prima della tempesta. Imola, Monaco, Barcellona: la tripletta al via con il Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna 2025 questo fine settimana potrebbe fare da crocevia nell’intreccio del mondiale. Soprattutto per la Ferrari, alla ricerca della chiave di volta di una stagione finora decisamente sofferta. I problemi di controllo della piattaforma emersi con forza sulla SF-25 di Charles Leclerc e Lewis Hamilton rendono pressoché inaccessibile quel potenziale di cui parla il team principal della Rossa, Fred Vasseur.
A ben vedere, le parole di Vasseur e quelle di Leclerc – che negli ultimi weekend di gara ha ripetutamente spiegato di non poter fare più di così – sono le due facce della stessa medaglia. Quelle prestazioni che si pensavano possibili con la Ferrari SF-25 sono strozzate dalla necessità di alzare la macchina da terra e di optare per una forte rigidezza delle sospensioni posteriori. E questi correttivi non bastano per evitare una certa instabilità del retrotreno e una mancanza di carico che si fa sentire paradossalmente di più nelle curve più lente, in cui è difficile mettere una pezza aumentando l’incidenza delle ali.
Secondo quanto riportano i colleghi di Autoracer, la Ferrari avrebbe pianificato un intervento alla sospensione posteriore della SF-25, forse l’unico modo per sbloccare veramente questa situazione complessa. Un aggiornamento sicuramente delicato, questo, le cui tempistiche di introduzione non sono note. Nella tripletta arriveranno dei piccoli aggiornamenti – lo ha ammesso Vasseur a Miami – ma resta da capire quanto possano essere incisivi nel contesto di una tripletta che nasconde parecchie insidie.
Si comincia da Imola, una delle due gare di casa della Ferrari, in cui la Pirelli porterà al debutto la nuova mescola pensata per il 2025, la tenerissima C6. Un’incognita, questa, tutta da scoprire per i team. E nel caso della Ferrari, un’ulteriore variabile da capire al meglio per cercare di fare il massimo in qualifica. Che la SF-25 sia stata concepita per essere più efficace in gara che nella lotta per il giro secco è palese, e pure comprensibile. Ma il vantaggio di posizione di pista nella F1 di oggi ha assunto una rilevanza fondamentale perché la qualifica sia davvero secondaria. Oltretutto, la Rossa è reduce da un weekend di gara in cui sul giro secco è stata incredibilmente più veloce con gomme usate che con coperture nuove.
Poi ci sarà Montecarlo, una gara che richiede diversi accorgimenti alle monoposto, dall’ampiezza dell’angolo di sterzata alle ali, passando per le prese d’aria dei freni. E una pista, soprattutto, che è disseminata di curve lente, il frangente in cui la SF-25 fatica maggiormente. Non sarà una sfida semplice per la Rossa, tenendo conto anche dell’importanza cruciale della qualifica nell’economia del weekend di gara nel Principato. È pur vero che un layout come quello di Montecarlo premia l’audacia e l’efficacia dei piloti – e Charles Leclerc ne sa qualcosa – ma i limiti della SF-25 nel lento potrebbero farsi decisamente sentire nella gara di casa del monegasco, che lo scorso anno è finalmente riuscito a conquistare.
Una volta archiviata Montecarlo, sarà tempo di spostarsi a Barcellona per il GP di Spagna, che vedrà l’introduzione della direttiva tecnica che inasprisce i controlli sulla flessibilità delle ali anteriori. Tra gli addetti ai lavori i pareri sulla portata dell’influsso di questo cambio in corsa sui valori in campo sono contrastanti. La speranza delle avversarie della McLaren è che quest’ultima paghi il dazio maggiore. Ma è pur sempre vero che l’esperienza accumulata dalla scuderia di Woking muovendosi in questa zona grigia del regolamento potrebbe averla aiutata a trovare un’efficace soluzione alternativa.
Come la direttiva tecnica modificherà davvero i valori in campo alla nona gara stagionale lo sapremo a tempo debito, così come scopriremo solo più avanti se e quando le modifiche alle sospensioni posteriori faranno il loro debutto sulla Ferrari SF-25. E a un certo punto dovranno essere prese delle decisioni sulla prosecuzione degli aggiornamenti alla monoposto 2025, visto il lavoro in parallelo sul 2026, anno zero cruciale. Ma non si può buttare alle ortiche una stagione dopo sole sei gare. Serve tempo per curare i mali della SF-25. Ma il tempo in F1 scorre veloce, come la tripletta Imola-Monaco-Barcellona.